

Pornosofia. Filosofia del pop porno
- Autore: Simone Regazzoni
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Ponte alle Grazie
- Anno di pubblicazione: 2010
Le vetrine delle librerie sono colme di pubblicazioni "filosofiche" sugli argomenti più disparati del vivere quotidiano. Il filosofo contemporaneo, evidentemente, tende a non trascurare nulla, ma ad analizzare qualsiasi aspetto dell’esistenza umana, anche quello in apparenza più banale. Si va allora dalla filosofia del vino a quella della paura. Dalla filosofia della bugia a quella del calcio, passando attraverso quella del sonno, per approdare all’ontologia di oggetti quotidiani come una sedia o un ferro da stiro, e così via.
Non poteva dunque mancare un libro filosofico sulla pornografia.
"Pornosofia", infatti, è un saggio con approccio speculativo su un particolare genere letterario, televisivo, cinematografico, che lambisce, più o meno, la dimensione privata di ognuno di noi.
Alla banale insinuazione secondo cui scrivere un libro di filosofia sul porno è un ottimo pretesto per guardare film hard occorre rispondere che guardare un film hard può essere un ottimo pretesto per fare cose perverse come scrivere un libro di filosofia.(pag. 27)
Negli ultimi dieci anni, con lo sviluppo delle nuove tecnologie mediatiche (pc portatili, cellulari, dvd, ipad, tv satellitari, ecc), il porno - definito pop porno - ha avuto una diffusione sempre maggiore tra il pubblico. Oggi, infatti, è possibile fruire di video e immagini porno in qualsiasi momento della giornata.
Simone Regazzoni affronta un tema scottante, impudico, catalogato come sporco per la comune morale, con analisi serie e richiami significativi a grandi menti del passato, quali Emmanuel Lèvinas e Jacques Lacan, e a filosofi attuali quali Slavoj Zizek e Michela Marzano.
Dagli strali lanciati dai movimenti femministi con l’accusa di trasformare la donna in reificazione, ovvero in un mero oggetto a disposizione del desiderio maschile, si passa all’analisi sull’interazione esistente tra un video hard e il telespettatore; sul rapporto tra finzione e realtà delle scene girate; sulla differenza tra erotismo e pornografia; sulla distinzione tra arte e vero e proprio trash.
Regazzoni analizza anche il ruolo e il significato simbolico assunto dal volto femminile in questo genere di film.
Vengono richiamate le posizioni fortemente critiche espresse sulla pornografia dalla filosofa Michela Marzano, provando a confutarne le tesi.
Insomma, un saggio né banale né volgare su un tema proibito e pruriginoso. Anzi, in alcuni parti questo libro richiede a chi legge sforzi di attenzione e riflessione impegnativi, soprattutto sulle argomentazioni dell’autore enunciate peraltro con grande nitidezza espositiva. Un punto di vista stimolante e distaccato su un fenomeno di massa fruito spesso all’insegna dell’ipocrisia e del tabù. Regazzoni va al cuore dei problemi, senza restarne in superficie e senza indulgere in facili morbosità. Il libro non consegna al pop porno una filosofia raffazzonata, bensì ne studia con coraggio intellettuale il significato e l’essenza stessa. Se si è quindi pronti ad accogliere l’argomento senza preclusioni e pregiudizi, allora la lettura è senz’altro consigliata.

Pornosofia. Filosofia del pop porno
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