Dal Naturalismo francese al Verismo italiano, prima parte
Il positivismo è una corrente filosofica che si diffonde intorno alla metà del XIX secolo e che cerca di tentare un approccio più scientifico e razionale abbandonando le disquisizione metafisiche che avevano caratterizzato gran parte delle speculazioni filosofiche antecedenti.
Un’intera generazione sposa in toto questa scuola di pensiero e de facto le teorie evoluzionistiche di Charles Darwin partono proprio da questo nuovo approccio mentale che particolarmente trova linfa fertile in Francia dove nasce, ma anche in Inghilterra malgrado segua, come sempre accade nell’isola, una sua diversa corrente.
Figlia del Positivismo è una nuova scuola narrativa che nasce in Francia e fa capo ai fratelli de Goncourt, il cui lavoro più noto è Germinie Lacerteux anche se il teorico del genere fu Hippolyte Taine.
Lo scrittore naturalista cerca di interessarsi principalmente alle classi meno abbienti esaminando lo stile di vita con un fare distaccato e cercando di dare una spiegazione logica e razionale ai loro atteggiamenti anche morbosi.
Tra i grandi romanzieri francesi che usano un approccio scientifico nelle loro narrazioni Gustave Flaubert e Honoré de Balzac che nella sua Comèdie humaine descrive varia umanità evitando commenti moralistici.
Émile Zola è però la figura più di spicco della corrente. Scrittore di origine italiana, Zola crede fortemente nella ereditarietà biologica e nell’influsso esercitato dall’ambiente. Sua la saga de I Rougon-Macquart, serie di circa venti romanzi nei quali si tratta delle vicende di una famiglia durante l’impero di Napoleone III.
Politicamente impegnato, Zola è attento soprattutto alle condizioni di vita dei piccoli ceti anche se non manca di esaminare tutti gli strati sociali non risparmiando critiche attraverso le descrizioni di situazioni anche crude e morbose.
Lo stile di Zola è corposo e ridondante, mentre i fratelli de Goncourt si spingono in dettagli davvero estremi per un maggiore realismo descrittivo.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il positivismo e il naturalismo francese
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