Per gli editori il 2020 è stato un anno "estremamente difficile e incerto": con queste parole si apre la sezione dedicata all’impatto del Covid-19 sul mondo dei libri nel rapporto Produzione e lettura di libri in Italia, pubblicato ieri sul sito Istat.
Il rapporto raccoglie dati interessanti per valutare l’andamento del mondo editoriale e librario nel corso del 2020 e del 2019: ecco qual è stato, secondo le statistiche, l’impatto del Covid-19 sul mondo dei libri e quanto si è letto nel 2019.
A maggio il 9% delle case editrici indipendenti valutava la chiusura entro l’anno e il 21% la riteneva probabile. Nonostante tutto, è però cresciuto il numero di lettori, forse anche proprio grazie ai mesi di chiusura, e l’anno si è chiuso con un bilancio meno tragico di quanto inizialmente si temesse (nove editore su dieci, intervistati tra maggio e settembre, avevano previsto un calo consistente del proprio fatturato).
L’impatto del Covid-19 sul mondo dei libri
Tra maggio e settembre, nove editori su dieci prevedevano per il 2020 una perdita consistente del fatturato: uno su quattro la stimava tra il 50% e il 75%, uno su tre tra il 25% e il 50%.
In questo scenario, le prospettive più cupe erano quelle dei piccoli editori, che segnalavano tra le tragiche conseguenze della pandemia sul mercato editoriale anche la cancellazione di eventi e manifestazioni e il ricorso alla cassa integrazione.
Per fare fronte all’emergenza sanitaria, quasi l’80% degli editori è stato costretto a rinviare le uscite in programma e circa il 55% ha scelto di potenziare canali di vendita online. Non solo: buona parte degli editori, nel corso del primo lockdown, ha scelto di attuare iniziative per la promozione della lettura, costruendo reti con le librerie indipendenti per la consegna di libri a domicilio o rendendo disponibili gratuitamente alcuni ebook, e organizzando eventi tramite i propri canali social, con presentazioni, letture e consigli.
Sul fronte lettori, il rapporto Istat rileva che durante la prima fase della pandemia la lettura ha rappresentato la terza attività del tempo libero preferita dagli italiani: in 6 su 10 hanno scelto di affidarsi ai libri (in tutto, il 62,6%). Il 32% degli italiani tra i 18 e i 34 anni ha dichiarato di aver letto almeno un libro nel corso della fase 1 — le percentuali si abbassano nelle fasce d’età successive.
I dati Istat sulla lettura per il 2019
Il rapporto Produzione e lettura di libri in Italia ha inoltre reso pubblici i dati riferiti alla lettura per il 2019. Nel corso del 2019 sono stati pubblicati in media 237 libri al giorno, di cui quasi il 60% è costituito da novità.
A leggere almeno un libro all’anno, nel 2019, è stato il 40% degli italiani. A leggere di più sono i giovani, con un picco massimo del 56,6% per i ragazzi tra gli 11 e i 14 anni.
Continuano a essere di più le lettrici: sono il 44,3% contro il 35,5% del pubblico maschile. Significativo, tuttavia, il calo percentuale anche delle prime, che rispetto al 2018 ha perso l’1,8%.
Determinanti si confermano il livello di istruzione (il 71,9% dei laureati legge almeno un libro all’anno) e il territorio (l’abitudine alla lettura continua a prevalere al Nord, dove a leggere è circa il 50% della popolazione).
Fondamentale si rivela anche l’ambiente familiare: bambini e ragazzi con genitori lettori si confermano la fascia più forte (sono più del 77%).
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Letti più libri nel 2020: le statistiche aggiornate su lettura e pubblicazioni in Italia
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