La preoccupante uguaglianza tra pandemia e crollo del mondo del libro in assoluto si è rivelata errata: nel 2020 i lettori sono aumentati. Se a luglio sembravano prevalere disaffezione e disattenzione nei confronti della lettura, le stime che arrivano oggi dall’indagine La lettura e i consumi culturali nell’anno dell’emergenza, a cura del Centro per il libro e la lettura del MIBACT e dell’Associazione Italiana Editori con la collaborazione di Pepe Research, sembrano portare buone notizie.
“Questa nuova indagine rivela che la lettura torna a crescere e che gli italiani tornano in libreria, fulcro della vivacità culturale italiana” ha spiegato il presidente del Cepell, Diego Marani.
Più lettori (anche digitali) e più ascoltatori
A ottobre 2020 la percentuale dei cittadini che dichiara di aver letto almeno un libro negli ultimi 12 mesi è salita al 61%, contro il 58% dello scorso 2019 e al 55% del 2018. Aumentano anche i lettori digitali (sono il 30%, contro al 26% di maggio) e gli ascoltatori di audiolibri, e l’ampliarsi della fascia percentuale di queste modalità di fruizione dei prodotti culturali segna l’arrivo di nuove sfide per l’editoria.
Come dichiara Angelo Piero Cappello, direttore del Centro per il libro e la lettura:
“I nuovi dati completano la fotografia di un mondo che sta mutando. Le novità, determinate dalla brusca accelerazione che la pandemia ha imposto, saranno oggetto di ulteriore analisi: è infatti fondamentale utilizzare al meglio i dati raccolti dall’indagine per ideare e realizzare progetti e soluzioni sempre più in linea con le esigenze dei lettori e le tendenze di un mercato in continua evoluzione”.
Acquisti digitali e librerie
Sicuramente il lockdown ha influito anche sulle abitudini di acquisto dei lettori italiani: 3,4 milioni di persone, dal primo lockdown a oggi, dichiarano di aver comprato per la prima volta un libro online. La stima, che potrebbe inquietare editori e librai, in realtà comprende anche gli acquisti di libri in formato digitale, che sono più di due terzi del totale.
Ma le librerie continuano a rimanere centrali: si rialzano le visite fisiche nei negozi, che dal 20% dello scorso maggio sono risalite al 67% (nel 2019 la percentuale era del 74%). Il ruolo delle librerie risulta prevalente soprattutto nel meccanismo di selezione: il 33% dei lettori sceglie cosa comprare solo una volta varcata la soglia del negozio, mentre il 23% si affida alle informazioni raccolte in precedenza online e il 21% dai media tradizionali.
L’invito, per tutti coloro che desiderano acquistare libri in cartaceo e non ebook, è quello di continuare a effettuare i propri acquisti nelle librerie, recandovisi di persona o approfittando dei servizi a domicilio: oltre alla rete di consegne e spedizioni effettuate direttamente dalle librerie indipendenti italiane (qui l’elenco di chi vi aderisce), è possibile affidarsi a Bookdealer, il primo e-commerce italiano che sostiene attivamente le librerie indipendenti.
I commenti di MIBACT e AIE
Al sollievo per la situazione più confortante si somma l’orgoglio per le dimensioni finanziarie e per la tempestività dell’intervento pubblico in Italia, secondo Paola Passarelli, direttore generale Biblioteche e diritto d’autore del MIBACT, primo stato a intervenire rispetto ai colleghi europei.
Più cauto il commento del presidente AIE, Ricardo Franco Levi:
“I dati sulla lettura sono allineati al trend di ripresa delle vendite e sono un incoraggiamento sia per gli editori che per le istituzioni pubbliche, che molto hanno fatto in questi mesi a sostegno del mondo del libro. Non siamo però ancora fuori dall’emergenza: il periodo natalizio sarà cruciale e, d’altra parte, i rapidi cambiamenti nelle modalità di lettura e acquisto impongono nuove sfide per tutta l’editoria”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Aumentano i lettori (anche digitali) nell’anno della pandemia
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