Può sempre succedere di Julie Myerson

“In genere si pensa che la gente, quando viene accoltellata, caschi semplicemente a terra morta. Be’, non è così. La mattina che Lennie viene ritrovata nel parcheggio di Pier Avenue, dallo schifo che c’è per terra, si capisce che prima di mollare ha cercato di trascinarsi carponi per un po’.
Per un bel po’, a dire il vero. Forse addirittura un quarto d’ora. Si è trascinata come un bambino, sulle mani e sulle ginocchia, afferrando e strattonando i paraurti e le maniglie delle auto, con le dita impiastricciate del suo stesso sangue. Finché, a un certo punto, è scivolata e ha perso conoscenza tra le ortiche vicino al parchimetro”.

Inizia così il romanzo d’esordio di Julie Myerson, “Può sempre succedere”, edito da Einaudi.

Sulle prime il testo assomiglia ad un giallo; interviene nell’indagine la polizia nonché Mawhinney a farsi carico del caso. Vi sono interrogatori, vi sono domande, tanti dubbi e paure circa il caso della morte di Lennie, ciononostante il romanzo assume una caratteristica più psicologica ed introspettiva.
Lennie è la moglie di Alex, mentre Tess è sposata con Mick. Sono quattro amici e insieme ai loro bambini formano una numerosa e forte squadra: passano giornate insieme, sono intimamente legati e gli stessi bimbi sono tra loro affezionati.
Tutto sembra perfetto. A stonare è proprio il fatto che, nel momento in cui Lennie stava morendo, Alex e Tess si trovavano insieme in un capanno sulla spiaggia, all’oscuro di Mick. Tra i due, infatti, c’era stato del tenero, in passato: in che modo ciò influisce nell’evoluzione della storia?
La morte di Lennie colpisce pesantemente la sua famiglia e proprio in questa fase arriva sulla scena Lacey, un giovane psicologo che interviene con lo scopo di aiutare Alex ed i suoi figli a superare il trauma. Il legame con la famiglia di Tess e Mick è così forte che Lacey si ritrova costantemente in contatto anche con loro, in modo speciale con Tess.
Tra loro si scatena dal primo momento una forte attrazione che li porterà a compiere un tradimento. Tess dovrà guardarsi dentro, comprendere che cosa sta cambiando dentro di lei e all’interno del suo matrimonio.
Sarà, infine, una nuova tragedia che colpisce, questa volta, la sua famiglia ad aiutarla a ritrovare la strada giusta, ad agire a favore dei suoi cari.

La narrazione di Julie Myerson è scorrevole, il linguaggio è semplice. La particolarità è che i dialoghi non vengono riportati tra virgolette, dando a “Può sempre succedere” una nuova leggerezza, nonostante i temi della morte e della famiglia trattati.