Quasi un santo di Anne Tyler

“Quasi un santo” (Tea 1996, titolo originale "Saint Maybe", traduzione di Massimo Bocchiola), è il romanzo che Anne Tyler, autrice statunitense, nata nel 1941 e residente a Baltimora nel Maryland, vincitrice del Premio Pulitzer nel 1988 con “Lezioni di respiro” e membro dell’American Academy of Arts and Letters, ha pubblicato nel 1991 ed è stato edito in Italia da Guanda nel 1993.

A Baltimora, nello Stato del Maryland in Waverly Street dove “tutti conoscevano tutti”, la famiglia Bedloe abitava al Numero Otto. L’abitazione dei Bedloe rappresentava il nido ideale, come un dolce fatto in casa: due genitori affettuosi, Bee e Doug, tre ragazzi tanto carini, Claudia, Danny e Ian, un cane, un gatto e una flottiglia di pesci rossi. Bee era fermamente convinta che ogni circostanza della loro vita fosse meravigliosa, casa accogliente, marito presente e affettuoso e figli bellissimi. Claudia era sposata e aveva messo già al mondo quattro figli e chissà quando si sarebbe fermata, Danny era un allegro “scapolone” e Ian ancora andava a scuola.
La crepa in quella famiglia felice si era manifestata quando Danny si era innamorato di Lucy Dean, divorziata con due figli piccoli a carico, Agatha e Thomas. I Bedloe sorridendo in maniera rigida avevano accettato la cosa anche perché dopo poco tempo Danny e Lucy si erano sposati e poco dopo le nozze era nata Daphne. Turbato e nello stesso tempo irretito dal fascino e dal passato misterioso di Lucy, Ian aveva dato voce alle sue perplessità prima con la sorella e poi con Danny. Quella frase di Ian forse dettata dall’ira momentanea o da una sorta d’inconscia gelosia nei confronti del fratello, che avrebbe dato il via a una serie di tragiche reazioni a catena, avrebbe cambiato il corso della sua esistenza facendolo diventare “quasi un santo”.

Noi non dobbiamo amare a parole, con la lingua, ma con le opere e con la verità.

Primo libro di Giovanni, 3, 18.

In questo toccante romanzo, Anne Tyler trasforma l’infelicità quotidiana in espiazione. Ian Bedloe, studente universitario, per espiare una colpa che non ha commesso, decide di abbandonare un probabile brillante e soddisfacente futuro sentimentale e lavorativo per occuparsi di tre giovanissimi orfani. L’incontro rivelatore che è alla base di quest’assunzione di responsabilità è quello con il Reverendo Emmett a capo di una comunità religiosa, che predica l’espiazione e la remissione plenaria, dal nome rappresentativo: la Religione della Seconda Occasione. Sacrificando la propria giovinezza, l’uomo avrà la soddisfazione di vedere realizzati Agatha, Thomas e Daphne, ma è logico che l’abnegazione di Ian Bedloe che ha qualcosa di eroico e commovente, lo renderà un uomo solo, facendogli scivolare via i migliori anni della sua vita come granelli di sabbia tra le dita. Ma forse non tutto è andato perso, una Seconda Occasione attende Ian Bedloe, una delle più belle e dolenti figure letterarie presenti nei romanzi della Tyler, grande scrittrice che ama narrare storie di straordinaria quotidianità.

Dio mio, - pensò - per quanto tempo ancora dovrò pagare il prezzo di poche parole dette troppo in fretta.