A distanza di sette anni dall’uscita del bestseller "Gomorra", Roberto Saviano ci conduce nell’immenso mondo del narcotraffico con il nuovo libro “Zero zero zero”, edito da Feltrinelli.
“Zero zero zero” è un libro inchiesta in cui torna il suo stile: puro e crudo, reale e coinvolgente. Lo leggi col pathos di un romanzo, ma è tutto vero, frutto di indagini accurate. Il libro documenta la presenza di un mercato infinito che ruota intorno alla merce cocaina e, insieme al mercato la guerra tra i gruppi rivali, che falcia migliaia di vittime torturate nell’indifferenza totale.
Le storie e i protagonisti di "Zero Zero Zero"
Connivenze: questo libro ci suggerisce silenzi e azioni complici, che rendono possibile che la droga invada i nostri territori, facendo la fortuna di personaggi come El padrino, sua nipote Sandra Avila Beltran, El chapo, Amado Carrillo Fuentes, il fratello Vicente, il russo Mogilevic “Brainy Don”, Griselda, regina della cocaina di Miami e molti altri.
Si alternano capitoli di racconto sui personaggi, i narcotrafficanti, i loro crimini, le loro vittime, le lotte di potere, i luoghi e il business che li circonda, ad altri sette capitoli nominati Coca, che enunciano dati, curiosità e offrono spunti di riflessione sulla droga.
“La cocaina è il vero bene che non teme né la scarsità di risorse, né l’inflazione dei mercati. Ci sono moltissimi angoli del mondo che vivono senza ospedali, senza web, senza acqua corrente. Ma non senza coca.”
Saviano stesso prova ad indicare una soluzione che ne freni l’espansione con la legalizzazione della droga.
Leggi e conosci, Kiki, il poliziotto infiltrato nell’organizzazione di Miguel Angel Felix Gallardo “El Padrino” e la sua brutale fine. La storia del reporter Christian Poveda, che paga per aver fatto conoscere le Maras, eredità della guerra civile nel Salvador. Storie di giornalisti come Bladimir Antuna Garcia che muoiono per aver scritto e raccontato le organizzazioni criminali.
Per trasportare la droga utilizzano tutti i mezzi disponibili: camion, tunnel sotterranei, ferrovie, autobus, soprattutto navi ed esseri umani, “i muli” preparati ad ingerire ovuli pieni di droga.
Oppure con aerei, come l’intera flotta posseduta da Amado Carrillo Fuentes, detto per questo “il Signore dei Cieli”.
Tra i vari criminali incontri Osiel Càrdenas Guillen detto “l’Ammazza amici” perché dopo aver conquistato l’amicizia di El Chava, capo del Golfo, lo uccide. Perché “l’organizzazione ha delle regole di vita”, si dicono tra di loro.
“Le regole d’onore non ti dicono che devi essere giusto, buono, corretto. Le regole d’onore ti dicono come si comanda”.
Troviamo i manager della droga, spesso veri uomini d’affari, come il romano Roberto Pannunzi e il bergamasco Pasquale Locatelli: abili mediatori, con disponibilità illimitata di denaro, ottime capacità organizzative, e conoscenza profonda del cliente.
Saviano prende i personaggi, ce li presenta, li intreccia in altre storie e, quando sembrano spariti dalla scena, ce li riporta: eroi, uomini potenti, vittime inconsapevoli, e più spesso morti ammazzati. Seguendo la cocaina si rincorrono i narcodollari e si comprende quanto girino nelle nostra economia e nelle nostre banche. L’autore traccia il letto di
“un fiume che scorre sotto le grandi città, un fiume che nasce in Sudamerica, passa dall’Africa e si dirama ovunque”.
Chi presta l’orecchio può sentirne il rumore fragoroso. Chi legge può conoscere, interrogarsi e, se vuole, iniziare a cambiare.
- Vedi anche: Recensione di "ZeroZeroZero" di Roberto Saviano
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Roberto Saviano torna in libreria con “Zero zero zero”
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