Rosalia da Palermo
- Autore: Roberto Tagliavia
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2024
Una preziosa pubblicazione quella di Roberto Tagliavia già autore di valevoli opere quali in ultimo riferita sempre alla Sicilia e alla sua storia: I mandarini di Ciaculli, una saga familiare nella Sicilia del dopoguerra (ed. Zolfo, 2023).
Adesso nell’anno in cui ricorre il 400° anniversario del ritrovamento delle spoglie mortali di Santa Rosalia, Patrona della città di Palermo, si ripropone in nuova rinnovata veste grafica questo romanzo “storico”: Rosalia da Palermo (Laurana editore, 2024).
L’autore precisa sin all’inizio come si tratti di una storia di pura fantasia collocata però in un ambito storico ben delineato in cui si espongono in questa forma letteraria sospesa tra realtà, fantasia e leggenda, le vicende umane di una donna che ha lasciato il segno nella storia di Palermo.
Rosalia è raffigurata come una donna con le sue fragilità, ma dotata di uno spirito indomabile, con una forza interiore che l’ha indotta ad isolarsi e andare in eremitaggio, lasciando la famiglia altolocata e il benessere che ne derivava. Un libro intrigante e fascinoso, che fa immergere il lettore in un’epoca che vede la Sicilia del Seicento nell’orbita della grande potenza spagnola ed è pieno di spunti di riflessione che rimanda ad altre letture con una pertinente ed efficace prefazione che in certo qual modo anticipa ed esplicita i contenuti dell’opera.
Nella Palermo del 1624, una micidiale pestilenza si diffonde in un momento particolare di declino politico per la Corona spagnola minacciata dalla potenza francese. Anche la Chiesa, che ripete immutati i suoi riti di processioni e preghiere di fedeli che riunitisi in ambienti chiusi, determinano altresì aumenti del contagio, non offre alcun segno di conforto e sollievo alla popolazione stremata e insofferente.
Ma ecco che in questa temperie di smarrimento e di sconforto, un esponente del Consiglio della Corona, tale don Ferdinando viene a conoscenza di una vicenda particolare quale quella di Rosalia Sinibaldi. Questa giovane donna normanna di nobili natali , ben cinquecento anni prima aveva fatto scelta di eremitaggio sul promontorio che sovrasta la città di Palermo, il monte Ercta. E questo rinunciando al proprio casato e alle rigide regole monastiche della Chiesa ufficiale, alla ricerca di un rapporto diretto col divino.
“Ci vorrebbe un miracolo”, esclama a Don Ferdinando la sua cameriera. Questo potrebbe essere l’unico modo di tranquillizzare e riavvicinare il popolo, come appunto l’invenire sulla grotta del monte, le ossa di Santa Rosalia
Questo diviene la chiave di volta per recuperare un rapporto con la comunità e il popolo di Palermo che si ritrova nel famoso grido che si lancia a un certo momento del suo “Festino”:
Viva Palermo e Santa Rosalia.
L’autore racconta il vissuto della santa ribelle, i suoi tormenti, le sue pene, e le sue scelte di vita con una scrittura fluente e accattivante che ha diversi e distinti piani narrativi in un’originale costruzione narrativa che racconta tre epoche: quello della Rosalia moderna e contemporanea dell’introduzione, ed ancor prima quello della vicenda della peste del 1624 e, ancora indietro nel tempo, la storia di Rosalia, vissuta cinquecento anni prima, intorno al 1100.
Un intreccio di storie, di epoche e di personaggi con una efficace rappresentazione di ambienti d’epoca che ruotano intorno a una persona che in realtà appare nella storia di Palermo in un modo inusuale e irrituale. Non vi sono infatti solide fonti storiche documentali ma una tradizione orale che per qualche motivo imponderabile si è formata e si è tramandata nel tempo sino ai nostri giorni.
La vicenda di Rosalia è assai singolare, cioè quello di una ragazza di buona famiglia che decide di andarsene a vivere su una montagna, in una grotta, in un un posto isolato dove andavano solo cacciatori e pastori. Rosalia viene dipinta e rappresentata come una donna che nasce fragile ma diviene fortissima, motivata da una intrinseca curiosità di conoscenza alta, ed è questo un aspetto che desta interesse.
La storia della peste appare una costante nella storia della città, intesa anche in senso lato come “cattivo stato”, malessere e malcostume di ogni genere, figlio degenere anche di una corruzione sempre presente, latente e manifesta.
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Un libro perfetto per...
studioso e appassionato di Storia e in particolare della storia della Sicilia e delle sue tradizioni popolari
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