Rvh. Sette giorni per i lupi di Lucia Guglielminetti

L’olandese Raistan Van Hoeck è un vampiro. Non aspettatevi però il vampiro gentiluomo e romantico che non accetta la sua natura. Raistan si nutre di sangue umano, uccide ed è a sua volta ferito in una giostra di violenza, passioni e avventure che ci racconta in prima persona nel romanzo RVH Sette giorni per i lupi di Lucia Guglielminetti (Marlin, 2013), ripercorrendo i secoli della sua vita.
La Storia fa da sfondo alle sue vicende personali, vissute nel mondo di tenebra in cui sono relegate le creature mitologiche. Mentre le rivoluzioni e i cambiamenti politici portano scompiglio in Europa, Raistan deve vedersela con i suoi personali nemici. Se in passato fu catturato con l’inganno dal comandante delle truppe nemiche dei lycan, Greylord, il presente non gli riserva sorprese migliori: il capo del suo clan, convinto che abbia messo a repentaglio il loro segreto, ha sguinzagliato un killer licantropo, Blackspear, che lo inseguirà attraverso una Londra dalle tinte fosche fino allo scontro finale.
Sette giorni per i lupi è il secondo dei quattro, avventurosi romanzi in cui l’autrice presta la voce al suo protagonista, il cui modo di raccontare è una delle caratteristiche più interessanti del libro. Ironico, acuto osservatore, spesso in lotta con se stesso, Raistan è un personaggio sfumato, un anti-eroe che dialoga con il lettore al quale narra la sua storia.

“Ti sarai accorto che ho trascorso quest’ultimo periodo comportandomi spesso in maniera sconsiderata o crudele, o apertamente autodistruttiva, come se non fossi padrone delle mie azioni; la verità è che ho desiderato spesso che la mia vita finisse, perché la mole dei ricordi, a cui non ero preparato, mi stava sul serio facendo impazzire.”

Condannato a vivere, capace di amare quanto di odiare e di uccidere, Raistan ci trascina in una serie di avventure che piaceranno a chi cerca uno stile ricco e dettagliato, a chi ama il genere e può ritrovare nel romanzo alcuni echi di Dracula e dei vampiri di Ann Rice.