Sacrileghe triangolazioni di Athanassios Kosmopoulos

Quando si legge un libro per la prima volta c’è come un senso di aspettativa, di meraviglia che ci accompagna, se siamo fortunati il libro risulta piacevole per l’intera lettura. Quando ho letto per la prima volta questo libro ho avuto le stesse sensazioni: aspettative, voglia di andare avanti, meraviglia, ma, quando ho terminato la prima lettura mi sono chiesta: ma è un romanzo o è realtà? (e ciò, secondo me, indica uno scrittore particolarmente talentuoso).
Mi ha preso un tale senso di sgomento che ho ripreso a leggerlo daccapo...
In verità, in seguito, l’ho riletto decine e decine di volte, e non esagero, ogni volta ho avuto la sensazione che qualche mi fosse sfuggito, pur concentrando sempre sulla lettura quell’attenzione alle parole che è tipica di chi, come me, associa l’amore per la lettura a quello per la scrittura in quel mix laborioso che è la traduzione di un testo o di un libro.

All’inizio, “Sacrileghe triangolazioni” di Athanassios Kosmopoulos appare un comune giallo. Un uomo della Guardia Presidenziale greca muore, colpito da un cecchino, e subito si mettono in moto tutta una serie di macchine investigative, compresa quella dei servizi segreti... quasi contemporaneamente, però, cominciano ad emergere, all’interno di luoghi anticamente considerati sacri, una serie di delitti.
Un bel grattacapo per chi si occupa delle indagini e deve costantemente spostare l’attenzione da un caso all’altro... le vittime non hanno nulla in comune, almeno in apparenza ma proprio nella loro morte, così diversa da vittima a vittima, comincia a rivelarsi un percorso preciso.
Fanno da sfondo alle indagini, e nello stesso tempo diventano protagoniste della vicenda narrata, due storie d’amore, l’una e l’altra molto belle ma dall’epilogo completamente differente.

Non senza una certa perplessità ci rendiamo conto, ad un certo punto del libro, di non trovarci più all’interno di un luogo, o di una nazione, ma in un universo più vasto, in cui vaghiamo da un estremo all’altro del globo, ma anche del cosmo, in un singolare quanto sorprendente viaggio in cui passato e presente, filosofia e fisica, sacro e profano, bene e male si intrecciano durante il loro percorso di rivelazione.
L’eterna lotta, mai così attuale!
Un libro veramente interessante, bello, coinvolgente, impossibile non leggerlo.