Sakura. L’albero di ciliegio di Caterina Franciosi

Sakura. L’albero di ciliegio è un racconto lungo di Caterina Franciosi, autrice versatile, pubblicato nella collana “Fantasy Tales” di Delos Digital.

Si tratta di una fiaba consigliata a chi ama la letteratura giapponese, poiché del Sol Levante non ha solo tematiche e luoghi, ma anche tempi e modi.
Nel giardino di nonno Satake c’è un albero di ciliegio particolare, che sembra non brillare per grazia o per la lunghezza dei suoi rami. Quando però si riempie di fiori, diventa bellissimo e profumato come pochi.

Di solito, i ciliegi esprimevano grazia ed eleganza, ma non quello nel giardino di Satake. Era basso e tozzo, e piuttosto brutto alla vista: sua moglie avrebbe voluto abbatterlo anni addietro, ma Satake glielo aveva sempre impedito. Quell’albero apparteneva alla famiglia Morofusa da generazioni e ogni famiglia che si era succeduta in quella casa aveva avuto cura del ciliegio.

Il nonno racconta così ai nipoti la leggenda che si nasconde dietro la nascita di quell’albero. Che parla di un giovane pescatore assai coraggioso, disposto a sfidare tempeste di neve e ghiaccio, pur di liberare una giovane ragazza, prigioniera di una creatura usurpatrice, che ha le spoglie di un candido drago. Con denti aguzzi e artigli.

– Mi chiamo Hayashi, sono un pescatore, e torno dal mercato di Echizen. La tormenta mi ha sorpreso in mezzo al bosco e il mio carretto è incastrato sul sentiero qui vicino.

Una storia di avventura e di amore, che sfida il pericolo e dura in eterno, sebbene trovi altre forme per conservare l’unione.

Un testo scritto molto bene, con garbo. Capace di tenere alto l’interesse del lettore dall’inizio alla fine.
D’altra parte, l’autrice ci aveva già stupito in altre occasioni, con la sua capacità di adattare il registro al genere trattato, con la sua fantasia,

Un racconto che si legge in un soffio e che lascia una piacevole scia nostalgica. Una fiaba che forse non ha esattamente il finale che vorremmo, ma che ci insegna che bisogna sacrificare qualcosa se si vuole raggiungere l’eternità.