Sogno senza fine - Visconte di Lascano Tegui

Un’opera originalissima che oltrepassa i confini del romanzo e dell’autobiografia, per fondere a metà strada i due generi, senza tuttavia, snaturarne l’essenza.

Si presenta in forma di diario, ma senza conservare la linearità e la continuità della datazione: le pagine infatti recano un giorno ma non un anno e potrebbero perciò essere comodamente lette dalla fine all’inizio, senza interrompere il misterioso disegno che le lega. O forse, il lettore potrebbe aprire una pagina a caso e tuffarsi nelle vicende senza temere di non riconoscere lo stile tagliente eppure a tratti poetico dell’autore, la sua capacità di dipingere dei ritratti minimi dell’infanzia, dell’adolescenza o della vita adulta, con tutte le sfumature tipiche di quelle età.

Tra i brevi racconti affiora l’aspetto iniziatico di alcuni episodi, in relazione al sesso, alle esperienze di vita, addirittura al crimine cui si accenna nell’incipit e che serpeggia tra le pagine fino a quando, alla fine, verrà effettivamente commesso. Una storia che affronta quasi con leggerezza, con ironia e autoconsapevolezza, i temi fondanti della vita. Il rapporto con le donne e con l’omosessualità, gli aspetti dolorosi e struggenti dell’esistenza, la necessaria convivenza con la morte.

L’autore argentino, un "dandy della pampa", precursore di una sensibilità ribelle e modernista, si mostra capace in queste pagine di diario surreale, di osservare con attenzione il mondo nei suoi molteplici aspetti, da quelli più apparentemente banali a quelli più profondi e misteriosi, con gli occhi asciutti di chi conosce il disincanto e lo traveste di un malinconico sorriso.