Siete davvero sicuri di conoscere l’origine e il significato della parola spoiler: cos’è questa pratica e dove nasce questo termine, ormai comunemente utilizzato anche dalla lingua italiana?
Non dobbiamo solo domandarci che cosa sia uno spoiler ma anche perché sia tanto odiato da lettori, amanti del cinema e fan delle serie TV, che, se posti di fronte a questo amara informazione, hanno spesso dimostrato, anche in tempi recenti, di poter perdere davvero le staffe.
Come comportarsi, inoltre, di fronte a uno spoiler e quali possono essere le sue possibili variabili? È veramente sempre da condannare oppure ci sono casi in cui può considerarsi una pratica accettabile o, quanto meno, scusabile?
Infine, soprattutto per chi frequenta questa o altre community di lettori online, in che modo è possibile inserire uno spoiler all’interno della recensione senza togliere a chi la legge il desiderio di leggere anche il libro di cui si parla?
Spoiler: cosa significa
Per comprendere il termine spoiler, cosa significa e cos’è questa pratica di cui molto si parla sul web, in tempi recenti, occorre partire dal contesto storico-linguistico e dall’etimo della parola stessa.
Spoiler è, chiaramente, un anglismo o un forestierismo inglese, una parola anglosassone divenuta di uso comune anche in italiano, con il sostantivo spoiler e il verbo spoilerare correlato.
La prima attestazione del sostantivo spoiler in terra britannica risale al 1530 circa, come nome d’agente (nome che indica un soggetto che compie una specifica azione o funzione), derivante del verbo to spoil (che a sua volta deriva dal francese arcaico espillier, dal latino spŏlĭāre). Spoiler, nell’età moderna, indica
“one who robs or plunders” (una persona che ruba o saccheggia);
Negli anni Cinquanta del Novecento il termine spoiler si ritrova nel lessico politologico americano, probabilmente mutuato dal linguaggio della boxe, per alludere a
“one who mars another’s chance at victory” (una persona che danneggia le possibilità altrui di vincere);
Il significato del termine spoiler in ambito meccanico e sportivo
Alla fine degli anni Venti del Novecento il termine spoiler iniziò ad essere utilizzato in ambito meccanico (1928). Come spiega anche l’Accademia della Crusca la parola, utilizzata dapprima in aeronautica, per indicare il dispositivo presente sulle ali degli aeroplani per ridurne la portanza e per aumentare l’aderenza dell’aeroplano alla terra durante la fase di rullaggio (atterraggio), fu poi impiegata anche nel settore automobilistico con significato simile. Spoiler sono, infatti, ancora oggi le strutture rigide applicate sulla parte anteriore o posteriore della carrozzeria di un’automobile sportiva o sulle imbarcazioni veloci (come i catamarani) per deviare il flusso dell’aria durante la marcia, così da migliorare l’aderenza al terreno (o all’acqua) e l’aerodinamicità complessiva dell’autovettura (o dell’imbarcazione); in buona sostanza sono quelli che vengono comunemente definiti alettoni.
Consideriamo, infine, l’ambito sportivo, contiguo a quello automobilistico: in questo caso il termine spoiler indica la parte posteriore degli scarponi da sci o di altre scarpe sportive, articolata per agevolare la mobilità della caviglia o, anche, il dispositivo applicato vicino alla punta degli sci, per evitare che si incrocino o che vibrino ad elevate velocità.
In ogni caso il significato appare chiaro, soprattutto se si considera l’etimologia del termine spoiler: la funzione attribuita all’agente dal verbo correlato (to spoil) – che era quella di rovinare, rubare, limitare le possibilità altrui, sciupare – viene mantenuta, in senso figurato, anche nel lessico meccanico e sportivo dove lo spoiler è ciò che rovina o, meglio, disturba, il flusso laminare dell’aria attorno al veicolo.
Cosa significa spoiler nel cinema e nel settore librario
Per comprendere cosa significa il termine spoiler in ambito librario e cinematografico occorre compiere un ulteriore slittamento semantico: in questo caso spoiler è l’elemento che rovina, danneggia, disturba la fruizione di un libro, di un film ma anche di un qualsiasi altro contenuto digitale (un newsgroup, una newsletter, il contenuto di una mailing list o di una chat di gruppo) a chi non l’ha ancora fatto.
Se volessimo una definizione precisa potremmo utilmente ricorrere a quella fornita dal vocabolario online Treccani:
“Nella lingua colloquiale, anticipazione di una parte della trama di un racconto, romanzo, film o simili, in particolare se data a qualcuno senza preoccuparsi di rovinargli la sorpresa”.
Le prime attestazioni di questa accezione risalgono al 1982, quando, in lingua inglese, lo spoiler venne definito come
“information about the plot of a movie, etc., which might ‘spoil’ it for one who has not seen it”
Molto probabilmente sulla scorta di un articolo (dell’aprile 1971) della rivista umoristica statunitense National Lampoon, intitolato appunto Spoilers, dove Doug Kennedy, elencava una serie di spoiler di celebri film.
In Italia il termine spoiler, nell’accezione di informazione che tende a disturbare, guastare o rovinare la fruizione di un film, di un libro, di una serie tv ma anche di newsletter, di un forum di discussione e di prodotti informazionali simili, rivelandone parti salienti come la trama, la conclusione, o gli elementi e gli eventi che determinano un effetto di sorpresa, fu impiegato per la prima volta alla fine degli anni Novanta, quando il termine fece la sua comparsa in ambienti digitali. In un newsgroup dedicato alle arti e in particolare al cinema, nel 1998, un utente avvertiva che il gruppo era, appunto, dedicato a conversazioni relative al mondo del cinema e spiegava le modalità e i termini per inserire uno spoiler.
Tra i casi più recenti e più celebri di spoiler nei mezzi di comunicazione e negli ambienti digitali italiani ed internazionali segnaliamo:
- la polemica tra Masterchef e Striscia la notizia che svelò il nome del vincitore della quarta edizione del noto talent dedicato al mondo dei fornelli, prima che la finale andasse in onda, attirandosi le critiche non solo di Sky ma anche di molti fan del programma;
- il tweet che Stephen King si lasciò sfuggire mentre guardava una puntata di Game of Thrones, la ormai notissima serie TV ispirata alle Cronache del ghiaccio e del fuoco di George R.R. Martin, con il quale rivelò la fine di un episodio che molti fan della saga non avevano ancora visto (anche a causa del fuso orario);
Siamo incappati in generi di spoiler differenti: quelli sui film, sui libri e sulle serie tv, per questo è necessario sottolineare che, al di là dello spoiler intenzionale, sempre oggetto di biasimo e di critiche, un elemento di fondamentale importanza, per non togliere a nessuno il gusto della sorpresa, attraverso uno spoiler, è il tempo che passa dal momento della pubblicazione o della diffusione del prodotto comunicativo o editoriale del quale si parla e si rivelano i dettagli.
Per i film, specie per film di successo, il tempo che dovrà passare dalla loro diffusione sarà relativamente breve, dopo una stagione, o al massimo due, tutti gli interessati avranno già visto quel prodotto, quindi rivelarne i dettagli non guasterebbe la sorpresa di nessuno perché quel film sarebbe, in qualche modo, già entrato nella cultura collettiva.
Una logica simile, anche se con tempi più dilatati, vale per i libri, in particolare per le novità editoriali di successo, mentre un discorso a parte meritano le serie tv: qui i tempi sono molto serrati, per questo consigliamo ai fan più accaniti di non seguire troppo assiduamente le pagine social (Facebook in particolare) delle loro serie preferite, soprattutto le pagine in lingua originale, dove potrebbero trovare spiacevoli spoiler circa quello che succederà nella prossima stagione, che nel paese d’origine potrebbe essere già iniziata (lì lo spoiler non sarebbe più tale e verrebbe tollerato più facilmente).
Come indicare uno spoiler in una recensione
Se, invece, siete dei recensori dovrete porvi il problema opposto: come farete a evitare pesanti critiche nel caso in cui facciate uno spoiler che i vostri lettori non avrebbero proprio voluto leggere? Ricordate che secondo la netiquette, il cosiddetto galateo del web, uno spoiler dovrebbe essere opportunamente segnalato in un articolo pubblicato su un blog o su una community o, anche, in un post inserito sui social network.
Ecco tre metodi con cui potete segnalare uno spoiler ed evitare l’ira dei vostri lettori o dei vostri followers:
- il primo e il più diffuso è quello di scrivere le due semplici parole Spoiler alert prima della frase in cui si anticipano dei contenuti importanti di un film, una serie tv o un libro. Spesso queste due parole sono scritte con particolari accorgimenti, così da renderle più evidenti e da permettere al lettore di distogliere lo sguardo in tempo:
- SPOILER ALERT;
- [spoiler alert];
- [SPOILER ALERT];
- in alternativa potreste lasciare una serie di righe vuote prima di spoilerare a dover quel che avete appena visto o letto;
- oppure potreste scrivere la frase o il periodo contenente la fastidiosa anticipazione in bianco: in questo modo il contenuto sarà visibile solo se verrà evidenziato col mouse dal lettore.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Spoiler: cos’è e perché è tanto odiato dai lettori (e non solo)
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo Significato di parole, proverbi e modi di dire Programmi e Serie Tv
Lascia il tuo commento