Su e giù per Corso Vittorio
- Autore: Giusi Blasco
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2017
Ancora una volta Giusi Blasco fa viaggiare il lettore nel tempo ed in questo ultimo libro, con il suo vivo e brillante modo di raccontare che non disdegna il ricorso a colorite espressioni dialettali, richiama alla mente immagini e momenti dimenticati. È necessario riscoprire il passato per guardare al futuro ed andare avanti, specie nel momento attuale, e non solamente per nostalgia del passato ma per comprendere il presente.
Un elemento fondante di questo passato era la permanenza in famiglia, come quella di Giusi Blasco che risiedeva in via Vittorio Emanuele, una delle strade principali di Palermo. Si tratta di una strada importante, quello che anticamente era nominato il “Cassaro” dal toponimo di lingua araba Al Quasr, o anche “via marmorea” perché fu la prima ad essere lastricata. Poi venne chiamata via Toledo che aveva ai suoi lati palazzi nobiliari, conventi e la Cattedrale il cui prospetto, in origine pensato per Via Matteo Bonello, dovette privilegiare il nuovo assetto viario e prevedere il fronte sul Cassaro, con lo splendido portale meridionale in stile gotico.
Si tratta di una via la cui origine si perde nel tempo, dal momento che insiste in una depressione del terreno che si incunea in una fila di collinette; oltre questi bassi rilievi, scorrevano due corsi d’acqua, il Kemonia e il Papireto, e alla sommità sorgeva un’altra piccola collina sulla quale si ergeva il Palazzo Reale. La via ha vissuto vicende burrascose, soprattutto quando è stata teatro della battaglia per la liberazione di Palermo tra Garibaldini e soldati borbonici. Altri liberatori sono arrivati dopo la fine della II guerra mondiale, gli Americani, che entrarono in città dopo averla bombardata e distrutta con centinaia di morti.
È a questo punto che inizia la storia raccontata nel libro, quando si ferma la polvere e cessano i frastuoni della guerra con le incursioni aeree che lasciavano insonni le notti dei palermitani.
Una “auto fiction” quella narrata, una ricostruzione di una vita individuale che è anche vita collettiva di una generazione. Sono microstorie di un quotidiano che si consuma tra la strada principale e i vicoli adiacenti, dove si esprime il cuore della città. Il lettore è spinto a ricordare la vita nell’immediato dopoguerra, attraverso elementi che si configurano come il minimo comune denominatore della memoria delle generazioni nate a cavallo di quegli anni.
Si camminava sopra le macerie dei palazzi e fra la gente che cercava di sopravvivere inventandosi un lavoro; si voleva ricominciare cancellando il passato, anche se, come si vede nelle foto del libro, circolava ancora per Corso Vittorio qualche camionetta americana. Il Generale Patton, quando entrò in città, rimase colpito da tanta desolazione e distruzione che, almeno in parte, perdura come si può riscontrare non dalle foto d’epoca ma da una diretta visione di questo luogo nel nostro presente.
Di questo amaro e tribolato dopoguerra, Giusi Blasco riesce a cogliere e narrare gli umori positivi, i segnali di rinascita e scorrendo “Su e giù per Corso Vittorio”, si scopre che anche oggi, come ieri, si può ritornare a vivere recuperando i valori di una volta.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Su e giù per Corso Vittorio
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