

The young world
- Autore: Chris Weitz
- Genere: Fantascienza
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Sperling & Kupfer
- Anno di pubblicazione: 2015
Riusciranno gli eroi teenager a salvare la vita sulla Terra?
Immaginate che sul mondo si sia abbattuta una calamità virale che ha reso quello che resta completamente diverso da quello che c’era prima. Una pandemia ha annientato tutti gli adulti e i bambini, risparmiando solo gli adolescenti, ma uccide comunque chi pure è sopravvissuto. Il virus si attiva al diciottesimo anno d’età o giù di lì. È quanto accade nel romanzo “The young world” (Sperling & Kupfer, 326 pagine 19,90 euro) dello sceneggiatore e regista – il secondo Twilight compreso - Chris Weitz. Questo mondo stravolto dopo un fantadisastro è il suo libro d’esordio, un’ottima lettura, di quelle che si lasciano a malincuore e si cerca di riprendere quanto prima possibile.
New York: giovani protagonisti alle prese con una realtà post apocalittica. Città in rovina, devastazione, cadaveri e ovunque relitti della società opulenta che era. Nessuno che produca più niente, le risorse sono sempre più ridotte perché una volta consumate non possono essere rinnovate. Si pensi all’angoscia dei più giovani tra i lettori, i più sensibili allo sgomento di ritrovarsi in una condizione nella quale il collasso delle reti elettriche e informatiche ha cancellato le telecomunicazioni e i social network. Si possono tutt’al più alimentare scarne lampadine e qualche videogioco, a patto di procurasi il carburante per qualche generatore.
La malattia ha colpito due anni prima. Febbre, vomito, delirio. L’hanno presa tutti, i grandi e i bambini. Raggiunta la maturità fisica, muoiono anche i teenager, si è detto. Il mondo si è trasformato in un gigantesco set del film Mad Max, popolato da ragazzini che si sono armati fino ai denti, saccheggiando armerie e case in città e che vestono nella maniera più disparata e appariscente, tanto non ci sono i genitori a sgridarli.
Fortunati quelli che prima di piombare in questa realtà sconvolta e giovanilizzata hanno stampato “vere” fotografie. Sono i soli a possedere dei ricordi.
Fortuna è anche trovare altri ragazzi e ragazze con i quali fare gruppo e affrontare insieme un futuro che comunque conduce alla morte, uno dopo l’altro, al compimento della fatidica maggiore età. Fortuna è avere nel clan un nerd, uno sgobbone che abbia qualche cognizione scientifica più degli altri. Ed è un portento qualcuno che sia cresciuto in una fattoria, prima di trasferirsi in città. La tribù di Washington Square, ad esempio, può contare su Cervellone ed anche su Frank, il solo che sappia far venire qualcosa su dalla terra. I vegetali sono sempre più rari.
Alla testa di un centinaio di ragazzini c’è Wash, prossimo ai diciotto e pronto a delegare il comando al fratello minore, il riflessivo Jeff. Infatti, ereditata la responsabilità, questi si rende conto che sono a corto di cibo, munizioni, medicine e devono abbandonare la zona fortificata nella piazza. Lì non c’è più speranza.
Visto che ci sono, è il caso di studiare cosa li abbia condotti a ciò che è successo. Per Cervellone la risposta è nei libri, che non si spengono come i server, ma conservano per sempre le notizie immagazzinate. La Biblioteca Centrale dell’ex Grande Mela è tutto quello che resta della civiltà ed è lì che si dirige la squadra di esplorazione. La guida Jeff, col nerd come tecnico. Ci sono anche Donna, la ragazza per il quale il giovanissimo capo ha una cotta – mal ricambiato, lei si sente a disagio, piena di dubbi... - e Peter, l’unico nero gay del clan. Si aggrega Mantide, una minuscola e combattiva adolescente orientale.
Superato a raffiche di mitraglia l’accerchiamento dei coetanei della temibile Confederazione dei Quartieri Alti, il team trova riparo proprio nella biblioteca, sulla quale incombe una superstizione: la dicono infestata.
L’appassionante e velocissima narrazione non risparmia colpi di scena. Jeff e compagni devono affrontare con le cattive un’accolita di adoratori della conoscenza, che credono nel potere della sapienza, ma si nutrono di proteine umane oltre che di cultura.
Nella fuga dai colti cannibali, Cervellone ha salvato una rivista che gli dice tanto sulla malattia e propone di puntare verso un laboratorio sperimentale distante cento miglia. Un’enormità, ma l’idea piace a Jeff. Si potrebbe trovare una soluzione alle morti che annienteranno la loro società residuale.
Ecco almeno due motivi per arrivare in fretta fino in fondo: vedere se si verrà a capo della malattia e scoprire se Donna amerà finalmente Jeff. Ma c’è tanto ancora da leggere, entusiasmandosi.

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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: The young world
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