La Triplice alleanza è un patto militare difensivo che è stato stipulato in data 20 maggio 1882 a Vienna dagli imperi di Germania e Austria Ungheria - quella che già era una Duplice alleanza - con il Regno d’Italia. Inizialmente questa alleanza è stata sostenuta dall’Italia, inseguito maggiormente voluta dalla Germania. Per la politica estera del giovanissimo Regno d’Italia quest’alleanza fu una piccola rivoluzione, considerata la distanza mantenuta fino a quel momento dalle grandi potenze di quell’epoca. Stipulare la Triplice alleanza per l’Italia ha significato anche la rottura del rapporto preferenziale che fino a quel momento il regno aveva avuto con la Francia. Vediamo ora la storia della Triplice alleanza e, in particolare, cosa ha significato per il nostro paese stringere questo patto.
Triplice alleanza: la storia
Cominciamo dalle ragione per cui la Triplice alleanza è stata stipulata e mantenuta nel tempo. Inizialmente la Triplice alleanza è stata voluta dall’Italia. Il neonato regno volevo rompere l’isolamento dopo l’occupazione francese della Tunisia, obiettivo a cui anche l’Italia aspirava. In seguito, con il mutare della situazione e degli equilibri europei, l’alleanza andò a favore soprattutto della Germania, che voleva isolare politicamente la Francia.
Nel 1914, scoppiata la Prima guerra mondiale, in seguito a un percorso di avvicinamento e di accordi con la Francia, la Russia e il Regno Unito è arrivata a forzare l’articolo 4 del trattato dichiarando la neutralità.
Nel 1915 la Triplice intesa ha proposto all’Italia ampliamenti territoriali a discapito di Vienna e una posizione di dominio sull’Adriatico in cambio del suo ingresso in guerra contro l’Austria. Dello stesso anno è il rifiuto delle proposte inferiori di Vienna e Berlino da parte dell’Italia e la denuncia della Triplice intesa, entrando nel conflitto contro l’Austria. Al posto dell’Italia nell’alleanza interviene l’Impero ottomano, già da molti anni in rapporti diplomatici con Austria e Germania.
Dagli italiani la triplice alleanza non fu accolta in maniera favorevole poiché l’Austria era stato un nemico storico nel corso di tutto il Risorgimento e il Trentino e la Venezia Giulia, territori che l’Italia reclamavano, erano ancora in suo possesso.
Come mai questa scelta per il Regno d’Italia fu inevitabile?
Triplice alleanza: la posizione dell’Italia
La Triplice alleanza nasce come patto difensivo di 5 anni, così come precisato nell’articolo 7, stipulato per mettere l’Italia e le nazioni membro in un sistema di sicurezza pensato da Otto Von Bismarck. Tra i tre stati membri regnava, quindi, un patto di assistenza difensiva reciproca in caso di aggressioni dall’esterno. Tramite l’articolo 3 ognuna delle potenze in gioco si impegnava a soccorrere immediatamente quella offesa o, tramite l’articolo 4, a mantenere una benevola neutralità. Con l’intenzione di evitare problemi con la potente flotta britannica del Mediterraneo l’Italia ha chiesto una clausola secondo cui il trattato non sarebbe stato valido se applicato in caso di conflitti con la Gran Bretagna.
La Triplice alleanza all’Italia serviva in particolare per proteggerla da un eventuale attacco francese dopo che, come abbiamo già accennato, i rapporti tra l’Italia e l’oltralpe si erano incrinati per via della conquista della Tunisia nel 1881. La Francia, inoltre, andava a sostegno del Papato - il quale ancora non riconosceva l’Italia unita - e aveva cominciato ad avvicinarsi alla Russia.
Nonostante tutto questo rimane vero che un attacco della Francia nei confronti dell’Italia era molto improbabile; evitare che Francia e Italia si riavvicinassero era nell’interesse soprattutto della Germania.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Triplice alleanza
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