Troll: se ne sente spesso parlare nell’ambito di internet, soprattutto per la loro presenza sui social network. Ma chi sono i troll, cosa fanno e perché hanno assunto questo curioso nome?
Nelle comunità virtuali un troll è un soggetto che interagisce con tutti gli altri postando messaggi provocatori, fuori tema ed atti a irritare chi li legge. In alcuni casi si tratta anche di messaggi senza alcun senso o del tutto sbagliati col solo scopo di aizzare le persone, fomentare gli animi e disturbare la conversazione. Vediamo qualcosa di più, nello specifico, su come agiscono i troll, le categorie in cui si dividono e perché prendono proprio questo nome.
Chi sono e cosa fanno i troll?
Chi è il troll lo abbiamo già spiegato, ma cosa fa concretamente? Si tratta di account guidati da qualcuno che si intromette in discussioni già avviate e alle quali stanno prendendo parte molte persone. La ragione dello scegliere questo tipo di conversazioni è quella di avere il più ampio pubblico possibile composto da persone che utilizzano abitualmente internet e sono pronti a rispondere alle provocazioni del troll.
Il troll agisce inserendosi nelle discussioni con battute senza senso, nella maggior parte dei casi insulti rivolti a uno specifico utente o a più utenti per ottenere una loro reazione. Si nasconde dietro un nickname e lo scopo dei suoi commenti è quello di deviare la discussione su altri temi rispetto a quelli iniziali.
Perché si chiamano troll? Ci sono diverse ipotesi sull’origine del termine, la più probabile delle quale lo vede derivare dalla frase "trolling for newbies" , popolare all’inizio degli anni ‘90 nel gruppo Usenet alt.folklore.urban. All’epoca si trattava di una frase detta fra utenti di lunga data che scherzavano su come solo un nuovo utente poteva perdere tempo per rispondere a argomenti o domande già tanto dibattute in precedenza. Da questo primo significato il termine si estese, inglobando anche il comportamento degli utenti disinformati. Fino a quel momento, però, i troll erano visti con accezione ironica e non provocatrice.
La parola troll deriva dalla mitologia norrena ed indica, originariamente, una creatura fantastica solitamente malvagia con caratteristiche antropomorfe e abitante l’Europa settentrionale. In alternativa si parla anche del verbo to troll, che in inglese significa muovere un’esca in modo tale che il pesce abbocchi. Il verbo to troll ha dato vita a forme italiane derivate come trollare o trolleggiare, che stanno ad indicare l’azione di fomentare gli animi in maniera provocatoria.
Le categorie di troll
I troll si dividono in numerose sottocategorie che possiamo raggruppare in quattro macrocategorie:
- Troll tattici: i troll tattici pianificano i loro interventi sui social o sui forum a volte anche per lungo tempo. Il trucco è che si tratta di account che, in un primo momento, si uniscono alla comunità web in modo sensato, collaborativo e riuscendo anche ad instaurare rapporti cordiali con alcuni membri della rete sociale in cui si è inserito. Si tratta di una sorta di trappola per irretire gli utenti e sorprenderli nel momento in cui il troll si lancerà all’attacco. Per smascherare un troll di questo tipo, solitamente, è bene analizzare le informazioni presenti sul suo profilo.
- Troll strategici: come la categoria precedente mette in atto un piano sul lungo periodo che può essere più o meno articolato ma, a differenza dei troll tattici, si tratta di utenti che agiscono in gruppo, con lo stesso scopo e le stesse modalità dei troll tattici.
- Playtime troll: questi sono i troll a tempo perso, quelli che sono identificabili molto facilmente. Li si individua subito perché frequentano la community raramente e hanno un comportamento strano; scrivono commenti casuali e insensati pregni di odio e voglia di riscatto.
- Domination troll: questo è il caso in cui un troll riesce ad arrivare a posti di comando, vale a dire amministratore di gruppi, discussioni o forum. In questo caso traggono beneficio dalla loro posizione di dominio rispetto agli altri e possono insultare e denigrare altre persone forti del fatto di non poter essere puniti.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Troll: chi sono e perché si chiamano in questo modo
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