Tu e nessun’altra di Claudia Zanella

“Cinque giorni fa, si è spogliata, si è immersa nell’acqua bollente della vasca ed è annegata”.

Viola “dagli occhi chiari e dagli zigomi sporgenti”, giovane attrice di successo e dal brillante avvenire, era stata trovata morta a Firenze nella sua vasca da bagno piena di petali di fiori. La cugina Irene era subito accorsa in seguito alle urla della zia. Le due ragazze erano cresciute insieme come sorelle. Nonostante i caratteri differenti, Viola espansiva ed estroversa, Irene riflessiva e sensibile, le giovani si volevano un gran bene e si confidavano i loro pensieri e desideri.

“Ci telefonavamo quasi tutti i giorni”.

La sera precedente la morte di Viola “eravamo andate a cena fuori insieme in un ristorante giapponese”. Irene non si dava pace per quello che era accaduto e non voleva nemmeno pensare a un probabile suicidio. Anche il responso dell’autopsia “tasso alcolemico e tossicologico bassi” escludeva un simile gesto. Irene, a cinque giorni dal tragico avvenimento, aveva lasciato Firenze e la sua libreria per giungere a Roma e andare nella casa di Viola per raccogliere le sue cose. L’abitazione, un piccolo e grazioso attico, si trovava dietro piazza Navona. Non era assolutamente facile per Irene assolvere questo duro compito, tutto in quelle stanze “c’è odore di Viola, della sua risata piena” la riportava all’amata cugina “la mia mente rincorre di continuo mia cugina e i nostri ricordi”. Per Irene era quasi inconcepibile che l’esuberante e affascinante Viola non ci fosse più. Eppure qualcosa di tangibile e vero era rimasto della cugina: la piccola Mia “si intravedevano i lineamenti di Viola, armoniosi ed equilibrati” di soli due anni nata dalla relazione con un uomo sposato.

Quando la piccola era venuta al mondo Irene era stata presente al parto “quel che prima era un corpo solo, adesso era diventato due. Questo è la maternità” e inconsapevolmente era stata lei a darle il nome. La madre di Viola voleva che fosse Irene a crescere Mia, la stessa Viola “mi ha sempre detto che, se le fosse successo qualcosa, avrebbe voluto me vicino a Mia”. Irene si trovava di fronte a un bivio, prendere con sé la bambina alla quale era molto affezionata o fare come le consigliava il suo fidanzato Luca di lasciare perdere. Era un periodo arduo per Irene, “in questo susseguirsi di stagioni, i miei sogni, scrivere romanzi, sposarmi e avere un figlio, sono rimasti tutti nel cassetto”. Dopo dieci anni d’amore Luca e Irene sembrano essersi persi, “siamo in crisi da tre”.

“Negli ultimi tempi le sue braccia non mi stringevano più”.

Lei voleva un figlio, lui invece le chiedeva di aspettare. La verità era che dentro Irene viveva “un desiderio di territori sconosciuti”.

Claudia Zanella con questo intenso romanzo d’esordio narra una storia che coinvolge e commuove. La bionda e giovane attrice che ha recitato con Sergio Rubini, Marco Bellocchio, Gabriele Salvatores e Giovanni Veronesi, attraverso la stesura di pagine sincere e ben scritte, conferma al lettore l’imprevedibilità dell’esistenza. L’autrice fiorentina, ora intenta nella stesura del suo secondo libro, ha rivelato che l’ispirazione per scrivere il romanzo è personale.

“Qualche anno fa mia cugina mi ha detto una cosa che ha segnato per sempre la mia vita: “Se mi succedesse qualcosa, mia figlia la cresceresti tu? Prima di scrivere questo romanzo non sapevo la risposta”.

Debutto felice per l’attrice dai molteplici interessi, dalla naturopatia alla passione per la cucina. La pubblicazione del testo è per la Zanella “un piccolo sogno che si realizza, dopo quattro anni di lavoro”.

“Se in un momento qualsiasi avrai bisogno della mia vita, vieni e prendila”. Anton Čechov.