Una cosa da nulla
- Autore: Mark Haddon
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2006
Un atteggiamento di fondo serpeggia nelle azioni di George e Jean: non guardare in faccia alla realtà, far finta di niente, evitare di vedere le cose per quello che sono, pur di mantenere il decoro e una pesante facciata di normalità che, però, mostra crepe fin troppo evidenti.
George e Jean sono una coppia che si avvicina lentamente al declino, lui è entrato in una crisi di mezza età, dovuta al pensionamento e alla monotonia che si affaccia per la prima volta, in modo dirompente nella sua vita; lei con quella monotonia ci ha sempre dovuto far i conti e ha cercato di riempirla con una relazione extraconiugale. Entrambi si sono sempre trovati di fronte a due grandi misteri: Katie e Jamie, i loro figli, ormai adulti.
“Il segreto per essere felici, stava nell’ignorare del tutto tante cose. Come si potesse lavorare nello stesso ufficio per dieci anni, oppure crescere dei figli, senza archiviare in via definitiva certi pensieri nei recessi della propria mente, era al di là della sua comprensione. E in quanto all’ultimo, macabro giro, quando hai il catetere e non hai più i denti, la perdita della memoria sembrava un dono divino”.
George vorrebbe ignorare tante cose, ma proprio non ce la fa. Vede una strana protuberanza sulla sua pelle e inizia ad essere ossessionato dall’idea di avere un cancro, che è poi un modo come un altro per concretizzare una paura ben più pervasiva e lancinante, quella della morte. È questa paura che incomincia a farlo riflettere sui rapporti intrattenuti con la sua famiglia. “Per lui la mente di sua figlia era sempre rimasta un mistero” e anche Jean, sua moglie, potrebbe essere d’accordo con lui perché avvezza al silenzio fin da quando in casa il ruolo della figlia spettava a lei: che un padre non parlasse e che una madre non chiedesse nulla al proprio consorte era sempre stata una situazione normale “la cosa succedeva. Si salvavano le apparenze. Fine della storia”.
Nella vita di George e Jean si profila all’orizzonte un evento speciale che è tale proprio perché non può essere ignorato. Katie sta per sposarsi una seconda volta con Ray un uomo che non piace ai genitori di lei, nonostante la sua generosità ingenua e disinteressata, nonostante la stabilità che potrebbe facilmente offrire a Katie e a suo figlio Jacob.
Con l’avvicinarsi del matrimonio il fragile equilibrio di tutti i membri della famiglia Hall sembra vacillare irrimediabilmente. La già compromessa serenità mentale di George subisce un colpo ancor più duro quando vede Jean che lo tradisce con un suo ex collega, nel loro letto. Jamie, il figlio omosessuale di George e Jean, si ritrova abbandonato dal suo compagno perché incapace di invitarlo al matrimonio di sua sorella e anche Katie, la futura, irascibile, sposa, il membro apparentemente più solido del quartetto, inizia a chiedersi se Ray è davvero l’uomo giusto per Lei.
Tra una crisi di nervi, una visita dallo psicologo e molti tentativi di riappacificazione e chiarimento, la commedia degli equivoci va inevitabilmente avanti e il british humour che Mark Haddon alterna sapientemente all’introspezione psicologica danno vita a una serie di incontri e di scontri tra i quattro membri della famiglia che, posti di fronte a un evento inconsueto, iniziano a conoscersi l’un l’altro.
Dopo averci commosso con Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, Mark Haddon getta di nuovo il suo sguardo tragicomico tra le mura domestiche di una tranquilla famiglia inglese regalandoci un libro che, a fronte di una trama abbastanza semplice, si caratterizza per la sua profondità analitica e per la capacità di far interagire e collidere punti di vista anche molto lontani tra loro.
Scritto con un linguaggio semplice e fluido e molto ricco di dialoghi mancati, Una cosa da nulla è un ritratto coerente di molte patologie della borghesia contemporanea che, grazie a una spiccata ironia, riescono spesso anche a strappare un sorriso al lettore.
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