

Una parete tutta per sé
- Autore: Linda Cottino
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Bottega Errante Edizioni
- Anno di pubblicazione: 2024
Perché accontentarsi di una stanza quando è possibile avere Una parete tutta per sé? Le sette donne raccontate da Linda Cottino nel libro pubblicato da Bottega Errante Edizioni (2024) portano all’estremo il suggerimento di Virginia Woolf e conquistano uno spazio nell’alpinismo cambiando la storia di una disciplina a lungo considerata appannaggio maschile. Il risultato è una dichiarazione di indipendenza, un modo di stare al mondo. E il resoconto di un pezzo di storia dimenticata.
Le pagine di Linda Cottino restituiscono loro spazio e voce in un racconto emozionante che si muove tra Ottocento e Novecento, facendo ricorso ai documenti e alle testimonianze dell’epoca. Giornalista e appassionata di sport di montagna, l’autrice tradisce un’approfondita conoscenza di luoghi e argomenti trattati. Spesso cede la parola alle dirette interessate, per decenni invisibili, del tutto ignorate dalle cronache e dall’alpinismo ufficiale: ci sono la newyorkese Meta Brevoort, la zia Meta che avvia all’alpinismo il nipote William Coolidge, noto per le sue imprese e i suoi scritti sulle Alpi, Mary Paillon, la prima intellettuale della montagna, l’inglese Kate Richardson consacrata dal “Times” come alpinista dell’anno nel 1888, le sorelle londinesi Anna ed Ellen Pigeon che con la traversata nel cuore del Monte Rosa, ritenuta impossibile, mettono in subbuglio l’ambiente alpinistico dell’epoca. E poi la francese Micheline Morin, tra le pioniere della nuova era negli anni venti del Novecento, e l’irlandese Elizabeth Main Aubrey Le Blond, Lizzi Le Blond per gli amici, tra le fondatrici e prima presidente del “Ladies’ Alpine Club”. È lei che avverte per prima il bisogno di:
un luogo dove ritrovarsi, allestire una biblioteca e organizzare riunioni mensili per presentare le ascensioni di rilievo; senza farsi mancare qualche informale tè pomeridiano.
Presto il Club diventa un ambiente di respiro internazionale, grazie alle tante adesioni da tutto il mondo: rispondono all’appello alpiniste tedesche e austriache, francesi, italiane, svizzere, olandesi, ma arrivano adesioni anche da Stati Uniti e Canada, Australia, Giappone e India.
Tanto che nel 1909 serve una nuova sede: il Great Central Hotel a Marylebone è il posto giusto. Il libro fotografa il discorso inaugurale alla presenza di una distesa di cappellini e sete svolazzanti e invita il lettore a non farsi ingannare:
Un estraneo non avrebbe mai indovinato, dietro a tanta apparente gentilezza, l’incrollabile determinazione che queste alpiniste potevano sfoderare in montagna.
Qui entra in gioco Anna Pigeon: con la sorella Ellen ha conquistato 66 cime di oltre 10 mila piedi, 60 passi di oltre 9 mila piedi. La discesa dal Colle Sesia nell’agosto del 1869 è il capolavoro che le consegna alla storia dell’alpinismo. Sarà lei, nel discorso di apertura del “Ladies’ Alpine Club”, a descrivere l’impresa compiuta nel primo anno di carriera in montagna, conseguenza di uno sbaglio. Le sorelle pensano di scalare il Colle del Lys, un’ascesa indicata come facile dalle guide del tempo: indotte in errore dalla guida e dall’inesperienza del portatore che le accompagna, in 17 ore e 45 minuti riescono dove altri hanno fallito, sfidando le convenzioni dell’epoca. Poi per tre anni affrontano il dibattito tra esperti e increduli fino a dimostrare che senza ombra di dubbio hanno effettuato il passaggio del Colle Sesia, da Riffel ad Alagna, attraversando gli spaventosi precipizi di Punta Parrot. E cancellando la parola impossibile dal vocabolario degli alpinisti.
Il libro racconta di loro e delle altre che hanno dato prova di resistenza fisica e forza d’animo non comuni. Una parete tutta per sé. Le prime alpiniste: sette storie vere è romanzo e insieme pastiche, come suggerisce la stessa autrice.
Il mio obiettivo era quello di dare voce, su base storica, a una parte del mondo alpinistico che è rimasta nell’ombra, pressoché ignorata, e che, dietro l’esteriore invisibilità, nasconde vivacità, interessi, spinte di libertà, tensione per la sfida e l’avventura, desiderio di conoscenza, oltre a un’inusuale capacità di uscire dal microcosmo delle altezze per mettersi in relazione con il “mondo di sotto”. Insomma, un universo variegato e fortemente connesso alla vita.
Così facendo regala al lettore un assaggio dell’aria rarefatta e della luce che si gode a certe altezze, tra ghiacciai oggi purtroppo in via di scomparsa e panorami suggestivi. Ma trasmette anche dubbi e valutazioni che assalgono chi affronta ogni ascesa, indipendentemente dal genere di appartenenza. E la montagna diventa luogo che cancella le differenze sociali e di genere, restituendo alle donne ruolo e indipendenza
quasi che l’alpinismo fosse una delle possibili vie, paradossalmente tra le meno complicate, per affermare la propria individualità e porre le basi per un concreto riconoscimento.

Una parete tutta per sé. Le prime alpiniste: sette storie vere
Amazon.it: 16,15 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Una parete tutta per sé
Lascia il tuo commento