Vita, imprese e avventure di Nonno Gramsci di Vincenzo Sparagna, Saverio Montella

Se dopo quasi un secolo si parla, si scrive, si legge, si disegna ancora di Antonio Gramsci, vuol dire che la nostalgia per nonno Nino resiste indelebile nell’immaginario di tutti i veri comunisti, specie poi se si pensa alla miseria e alla pochezza dell’offerta politica del nostro tempo.

Il Gramsci presentato dal duo partenopeo Vincenzo Sparagna e Saverio Montella si plasma in una biografia essenziale, agile, densa tuttavia di contenuti e spunti.

L’attività politica e le idee del fondatore del Partito Comunista d’Italia e de l’Unità scivolano via grazie a lucide didascaliche descrizioni, puntualmente chiosate nero su bianco da perentori caratteri in stampatello, tutte affiancate dalla calda policromia illustrativa di Montella.

Dopo l’introduzione del politologo e leader spagnolo di Podemos, Juan Carlos Monedero, la vita, la famiglia, gli studi, le difficoltà economiche, la salute cagionevole, l’attivismo di Gramsci sono abbozzati con efficacia per poi, in chiusura, arrivare al capitolo della Torino del 1914.

Gramsci - politico, filosofo, giornalista, critico letterario - fu una figura complessa, ma Sparagna e Montella gratificano la lettura di questo loro graphic-novel regalandoci sensazioni di tenerezza nei confronti del protagonista, rendendocelo quasi familiare.
Importante anche il ruolo giocato dai suoi compagni della prima ora, cofondatori del PCd’I, con i quali Nino instaurò rapporti di stretta intensità politica: Angelo Tasca, Umberto Terracini, Palmiro Togliatti.

Questo Gramsci, così come ci viene rappresentato, non può non suscitare simpatia e ammirazione: un giovane studioso sempre sommerso dai libri, di indole pratica, sempre lì costretto a tirare la cinghia, malaticcio, minato nel fisico ma molto coraggioso, con la sua chioma riccioluta e gli immancabili occhialini tondi, spogliato però di ogni alone intellettualoide-snobistico trasmesso dalla consueta iconografia.

Il volumetto - colori tenui e sobrietà: niente numerazione delle pagine -, all’insegna dello stile naif, seduce il lettore già dalle prime tavole, intrigando anche chi ne sa poco di comunismo. E non è forse questa, in fin dei conti, la più importante, ambiziosa, pedagogica e benefica funzione della fumettistica d’autore?