Vivo e invisibile. Poesie 2009-2023
- Autore: Alessandro Camilletti
- Categoria: Poesia
- Anno di pubblicazione: 2023
Chi scrive non è rimasto stupito dalla presenza in questo libro della nota di lettura di Giampiero Neri, che da tempo si batte per una poesia viva e palpitante, piena di rimandi, a volte opaca per rendere la leggibilità dei versi ammantata di contraddizioni.
Stiamo parlando del libro di Alessandro Camilletti dal titolo V ivo e invisibile. Poesie 2009-2023 (PeQuod edizioni, 2023, nota di lettura di Giampiero Neri). E Neri, sull’attività di poetica di Camilletti, invita a letture e riletture, affinché non sia vana la chiarezza delle parole del "collega", ma che non si perda, però, nei traffici quotidiani, la complessa semplicità del Camilletti, nato a Recanati, come se fosse un destino da scontare.
Perché mentre Leopardi aveva tutto il tempo per riscrivere alcuni versi, ora i poeti si dedicano alla loro passione con sempre minor tempo a disposizione, nel caso del nuovo recanatese, il tempo rubato al lavoro quotidiano in un istituto di credito. Sono pochissimi oggi i poeti che possono fare vivere solo di poesia; se ci fossero sembrerebbero bizzarri e votati a un sacrificio di povertà come Valentino Zeichen, che trovava ridicolo proprio il concetto di carriera, di fare soldi per spenderne altri. Ma questo è un paradosso esistenziale.
Camilletti rivendica una dignità e una trasparenza commoventi. E in quanto alla ripetitività del lavoro, per descriverla bastano tre righe:
Giornate fotocopia / attraversano presenze / rilevate dal cartellino.
Tratta dalla silloge Epigrafe del 2020. Da queste tre righe si evince che non c’è niente da replicare, siamo incapsulati in abitudini casalinghe e di lavoro di una ripetizione mortifera, giorno dopo giorno, forse, che anche i lavori artistici o letterari restano rinchiusi in un inferno che ci riguarda tutti, ad esempio anche un celebre scrittore di thriller, dopo aver vivacchiato per un anno, per la forza della ripetizione, dovrà trovare un’altra trama, una nuova storia.
Però la maledetta ripetizione ci ricorda che siamo vivi, che forse qualcuno ci vuole bene nel tempo, che invecchiare alzando le tapparelle ogni santo giorno è molto più bello di quanto ci appare in giovinezza, dove il premio è scoprire quanto si è in gamba a scuola o l’amore tra adolescenti. Più siamo stati su questo pianeta, più vorremmo starci, contro ogni ragionevolezza, ogni senso pratico.
Camilletti non cerca di scrivere versi su un tale illogico sentimento: nelle sue poesie c’è l’assenza, vediamo un uomo non più giovane che ci salutava sempre o l’assenza anche proustiana del ti vedo di più, mi sei accanto ma tu sei “sparita/o” nei tuoi pensieri da molte ore e non posso raggiungerti.
Nascerà da un finale senza inizio / lo strazio di giorni non vissuti / e sarà presente la tua assenza, / faro di innumerabili buchi neri.
Questa sorta di haiku, la capacità di riuscire a dire con poche parole un’intera visione del mondo è una cosa tipica della poesia orientale.
La parte finale di Vivo e invisibile ha proprio l’essenza di una visione.
Per concludere, una nota di lettura un pensiero di Giampiero Neri:
Un chiaro accento di onestà intellettuale e di un suo tono calmo anche nelle difficoltà delle affermazioni, qualità che convincono l’interlocutore a proseguire nella lettura appassionata, fino alla suo conclusione.
Chi scrive poi si accorge che Neri scriveva in merito a una singola poesia, ma in realtà queste parole sembrano fare riferimento all’intero libro.
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