Johann Wolfgang (von) Goethe è stato un celebre poeta, scrittore e drammaturgo della Germania. Con le sue opere e il suo pensiero Goethe è uno dei massimi rappresentanti del panorama culturale europeo: poesie, drammi, opere di teologia e filosofia, letteratura sull’umanesimo e sulle scienze.
Tutto questo era Goethe, e anche di più, considerato che si è dedicato con buoni risultati anche alla pittura, alla musica e ad altre arti. L’opera per cui rimane più noto è il Faust, alla quale ha lavorato per oltre sessant’anni.
Nel giorno dell’anniversario della sua nascita, avvenuta il 28 agosto del 1749 a Francoforte sul Meno, scopriamo tutto quello che serve sapere sulla vita, le opere e il pensiero di Goethe.
Wolfgang Goethe: la vita
Wolfgang Goethe nasce il 28 agosto 1749 in Germania, a Francoforte sul Meno. La famiglia di Goethe è benestante e borghese, col padre che lavora in veste di consigliere imperiale. Sin dalla gioventù Goethe dimostra di essere intelligente, un genio precoce, imparando con facilità le lingue, scrivendo prestissimo per il teatro delle marionette, fino a lasciare Francoforte a soli sedici anni per andare a Lipsia a studiare Legge.
Negli anni dell’adolescenza lo scrittore vive un’intensa vita sociale e culturale approfondendo moltissime materie, dal disegno alla medicina, iniziando a scrivere versi in modo libertino e scherzoso. Rotto l’idillio con Kathchen Schonkopf, Goethe vive una fase di agitazione a cui consegue il ritorno a Francoforte nel 1768, quando viene colpito da una pericolosa malattia. In questo periodo complesso Goethe entra in contatto con i pietisti nel loro ambiente religioso, in particolar modo con Susanne von Klettenberg (colei che ispirerà il personaggio dell’anima bella nel "Meister"). Questo è il periodo delle letture esoteriche e alchimistiche.
Nel 1770 Goethe si sposta a Strasburgo per portare a compimento i propri studi ed è lì che conosce l’arte gotica grazie, soprattutto, all’amicizia con Herder. Qui incontra anche Friederike Brion, figlia del pastore protestante di Sesenheim, di cui si innamora. Questo amore, insieme alla natura, gli ispirano alcune delle più belle liriche del periodo e il sentimento di colpa che prova come conseguenza all’abbandono di questo amore diventa modello per quello che prova Faust nei riguardi di Margherita.
Del 1771 è la prima versione del dramma "Gotz von Berlichingen". Questo momento è molto prolifico per Goethe, che scrive inni in ritmo libero tra i quali c’è anche il "Ciclo del viandante", cominciato tra il 1772 e il 1774 e terminato nel 1777, quando già il poeta si trovava a Weimar.
Tra maggio e settembre 1771 Goethe lavora come praticante nel tribunale di Wetzlar e qui si innamora di Charlotte Buff, un amore irrealizzabile che diventa oggetto del romanzo epistolare I dolori del giovane Werther.
Quest’opera ottiene successo a livello internazionale, seppur suscitando anche scandalo; Goethe diventa così l’incontrastato dominatore del panorama letterario tedesco dell’epoca entrando così in rapporto con i fratelli Jacobi, Klopstock e Lavater e avvicinandosi a Spinoza e al misticismo di Swedenborg. Ancora una volta un amore, quello per Lili Schònemann, ispira Goethe a scrivere altre liriche e il dramma “Clavigo”, che vede come protagonista un uomo infedele alla fidanzata, e un altro dramma che parla di doppio matrimonio.
Nel 1775 Goethe viaggia in Svizzera in compagnia dei fratelli Stolberg, decidendo di arrivare fino a Gottardo perché attratto dall’Italia. Una volta di ritorno a Francoforte rompe il fidanzamento con Lili. A ottobre dello stesso anno Karl August, diciottenne duca di Weimer, gli propone di lavorare come suo precettore e il poeta accetta.
Legge alle dame di corte un dramma su Faust, l’”Urfaust”, capolavoro dello Sturm und Drang, poi ritrovato nel 1887 tra le carte della damigella di corte che lo aveva copiato.
Questa versione rispecchia, almeno nelle linee principali, quella che sarà la prima parte della versione definitiva del "Faust".
In seguito Goethe si dedica allo studio della scienza, in particolare della botanica, dell’ottica e della mineralogia. Dal 1775 al 1786 circa Goethe si lega a Charlotte von Stein sia in maniera amorosa che intellettuale, dedicandole molte delle sue più belle poesie e crescendo suo figlio. In questi anni Goethe continua ancora, imperterrito, a lavorare al Faust e scrive la prima versione del "Meister".
Non molto tardi, però, anche Weimar comincia a stargli stretta e nasce in lui la voglia di partire per l’Italia per verificare se l’immagine da lui perseguita nella sua mente avrebbe preso corpo nella naturalezza italiana. Nel 1786 Goethe giunge a Roma e subito nasce in lui l’ispirazione per la poesia, la voglia di scrivere versi sublimi che potessero tradurre a parole ciò che la penisola aveva da offrire. Lo scrittore visita anche Napoli, salendo sul Vesuvio, e Palermo.
Il viaggio di Goethe in Italia termina nel 1788. Tornerà in Italia brevemente solo nel 1790 a Venezia.
Tornato a Weimar, la relazione dello scrittore con Charlotte termina a favore di quella con Cristiane Vulpius, anche se entra in forte crisi nei riguardi dell’ambiente mondano che frequenta. Nello stesso periodo inizia un rapporto molto stretto con Schiller, col quale scrive epigrammi polemici, articoli e saggi su varie riviste.
“Le affinità elettive” viene pubblicato nel 1809 e, nello stesso anno, Goethe comincia a scrivere la sua autobiografia intitolata "Della mia vita. Poesia e verità", pubblicata nel 1831.
La creatività di Goethe è massima nei suoi ultimi anni di vita, anni in cui termina il “Faust” e il “Meister” e in cui continua a scrivere poesie, recensioni, elegie, fino al 22 marzo 1832, quando si spegna per un attacco cardiaco all’età di 82 anni.
Le opere di Goethe
Come accennato, Goethe è stato un autore estremamente prolifico. Ecco le opere di Goethe più importanti divise per categoria:
Romanzi e novelle
- I dolori del giovane Werther, 1774
- La missione teatrale di Wilhelm Meister, 1777-1785
- Conversazioni di emigrati tedeschi, 1795
- Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister, 1796
- Le affinità elettive, 1809
- Gli anni di pellegrinaggio di Wilhelm Meister, 1807-1821
- Autobiografia. Poesia e verità, 1811-1833
Opere teatrali
- I capricci dell’innamorato, 1768, dramma pastorale
- Satyros (Satiro), 1774, dramma
- Clavigo, 1774, tragedia
- Stella, 1776, commedia; 1806, tragedia
- Faust, Parte 1, 1797-1808, opera del periodo della "Weimarer Klassik"
- Faust, Parte 2, 1832, opera del periodo romantico
Oltre a questi Goethe è stato autore di moltissime poesie e saggi di successo. Tra i saggi ricordiamo:
- Teoria dei colori, 1810, saggio scientifico
- Viaggio in Italia, 1817
- Scritti sull’arte e sull’antichità, 1816-1832
- Conversazioni con Goethe, 1836, con il segretario Johann-Peter Eckermann
Il pensiero di Goethe
Goethe è stato l’inventore del concetto di letteratura mondiale (Weltliteratur) con il suo amore e la sua smisurata conoscenza di moltissimi capisaldi della letteratura di diversi stati, dall’Inghilterra all’Italia, dalla Grecia alla Francia, passando per quello che riguardava la cultura araba e persiana. La sua influenza è stata forte anche sul pensiero filosofico del suo tempo, con particolare ascendente su Schelling e Hegel prima e su Nietzsche poi.
Goethe è stato tra i massimi geni della storia moderna, poliedrico come pochi, manifesto in un’epoca in cui la libertà di espressione e di sentimenti erano diventata la norma. Il suo partecipare a questa ondata, incrementandola, ha segnato un radicale cambiamento della coscienza culturale non solo tedesca ma anche europea.
A Goethe veniva associato l’aggettivo olimpico per il suo equilibrio, non un punto di arrivo ma quello che lo ha spinto nella sua continua ricerca. Che fosse ricerca scientifica o letteraria poco importava, la curiosità di Goethe era insaziabile. Goethe riceveva frequentemente prove di stima da tutta Europa: Manzoni e Byron, per esempio, lo ammiravano moltissimo, ma questo non gli impedì di vivere in un clima di isolamento quasi integrale, amaramente, quando prese piede il Romanticismo, a lui tanto estraneo.
Con “Meister” e con “Faust” e i temi legati alle due opere Goethe ha voluto chiedere globalmente conferma della sua esperienza di poeta, di scrittore e di uomo calandosi in un mondo in cui era impossibile tornare all’umanesimo integrale proprio del Rinascimento.
Il “Faust” è l’”opera della sua vita”, quella che ha portato a termine a tutti i costi, nonostante il dolore della morte di un figlio. L’opera risulta essere sovraccarica, eterogenea, diluita: tutto questo è frutto dell’investimento per crearla ma, nonostante questo, ci sono pagine di straordinaria bellezza che riassumono la poetica di tutta una vita.
La prima versione del “Faust” vede il protagonista che vive esperienze assurde, una vita piena con una visione globale e mille sentimenti in gioco fino ad arrivare, vecchio e cieco, a salutare la morte con un inno alla libertà. La seconda parte del Faust è stata resa pubblica, secondo la volontà di Goethe, solo alcuni mesi dopo la sua morte perché il genio era convinto che la critica dei contemporanei non sarebbe stata dolce.
L’ultimo Goethe non era fatto per essere compreso da tutti, ancor meno se si fa riferimento al clima politico e intellettuale del periodo della Restaurazione; agli occhi di chi era parte integrante di questo periodo il pensiero di Goethe risultava antiquato, fossilizzato nelle sue posizioni.
Ad assumere Goethe come modello è stato il realismo poetico, il liberalismo borghese che lo ha identificato come ultimo rappresentante di una cultura umanistica al contempo europea e tedesca. Il monismo scientifico lo ha definito come un poeta-pensatore capace di intuizioni geniali e profetiche.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Wolfgang Goethe: vita, opere e pensiero
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