Che cosa vuol dire il termine accise? Cerchiamo di capire oggi che cosa sono le accise sulla benzina – e non solo – e capire perché si chiamino così. Le accise sono le tasse sul carburante che vanno ad incidere di molto sul prezzo finale, addirittura per più della metà.
Ogni nazione ha le sue e queste accise sulla benzina – e sul gasolio –che vanno a sommarsi all’Iva. Il risultato è che la combinazione di accise e Iva influisce moltissimo sul prezzo finale al litro del carburante, più precisamente per il 68% sul prezzo della benzina e per il 64% sul prezzo del gasolio; ma come mai le accise sulla benzina si chiamano così?
Attualmente la parola accise è sulla bocca di tutti, ma da dove viene? Di seguito scopriamo meglio ogni particolare sul significato della parola e scopriamo per quale ragione se ne stia parlando.
Accisa: cosa vuol dire e da dove viene la parola
Con il termine accisa si indica un’imposta indiretta, ossia una tassa che si paga nel momento in cui si acquista un bene o un servizio. Il denaro che viene così definito viene pagato dal commerciante e poi ricaricato sul prezzo finale della vendita, aggiungendolo quindi ai costi di produzione. Un esempio di questo tipo di incremento del prezzo, senza dubbio il più famoso, è quello sul costo della benzina, ma vi è anche sul prezzo delle sigarette e degli alcoolici.
Il termine accisa deriva dal latino medievale quando la parola accisia aveva il significato generico di imposta. Il termine viene utilizzato in tutti i Paesi europei che utilizzano il latino e attraverso l’uso si trasforma, entrando a far parte anche dell’italiano.
La parola accisa deriva infatti dal francese accise che, a sua volta, deriva dal latino accīdere, fatto da ad e cāedere, cioè tagliare.
Ora che abbiamo compreso meglio il significato della parola, vediamo di capire perché paghiamo queste accise e per quale ragione se ne parla così tanto.
Cosa sono le accise sulla benzina e perché le paghiamo
Le accise carburante sono delle imposte sulla fabbricazione e sulla vendita di alcuni prodotti al consumo che vanno poi a sommarsi ad altre tasse. Come già accennato, ogni nazione ha le sue, ma come funzionano le accise sul carburante?
L’accisa è una tassa che, a differenza dell’Iva, si basa non sul valore del prodotto ma sulla quantità che ne viene venduta. Nello specifico per calcolare le accise sulla benzina e sul gasolio si applica un’aliquota fissa su ogni mille litri.
Per l’anno 2017 in Italia l’imposta è stata di:
- 728,40 euro per mille litri (0,7284 €/l) per la benzina
- 617,40 euro per mille litri (0,6174 €/l) per il gasolio
- 267,77 euro per mille litri (0,26777 €/l) per il GPL
Ma perché paghiamo le accise sulla benzina e sugli altri carburanti?
La ragione va ricercata nelle emergenze di cassa che vengono vissute dallo Stato. La giustificazione è che i soldi delle accise vengono utilizzati, ad esempio, per fornire assistenza e rimediare a calamità naturali come terremoti e alluvioni nel nostro paese.
Le accise servono quindi per raccogliere somme di denaro che andranno a coprire le spese per le emergenze ma è bene aver presente che le accise, una volta imposte, non vengono più ritirate. Nemmeno quando l’emergenza e lo stato di calamità sono rientrati.
Facendo il pieno all’auto, quindi, ogni volta ci troviamo a pagare per tutte le calamità naturali che hanno portato il prezzo delle accise ad alzarsi, non solo per quelle più recenti.
Quali sono quindi le calamità per le quali ancora oggi stiamo pagando? La lista è lunga:
- guerra in Etiopia del 1935-1936
- crisi di Suez del 1956
- la ricostruzione del dopo Vajont del 1963
- per l’alluvione di Firenze del 1966
- per il terremoto del Belice del 1969
- per il terremoto del Friuli del 1976
- per il terremoto dell’Irpinia del 1980
- il finanziamento della guerra in Libano del 1983
- finanziamento della missione in Bosnia del 1996
- il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004
- l’acquisto di autobus ecologici del 2005
A questi avvenimenti vanno aggiunte anche le accise sul carburante dell’ultimo periodo, dovute alle sciagure più recenti come il terremoto dell’Emilia o quello dell’Abruzzo e le alluvioni in Toscana e in Liguria. La somma di tutte queste accise porta la benzina ad alzarsi di 41 centesimi al litro, Iva esclusa. Per un pieno di benzina su una media di 50 litri andiamo quindi a pagare circa 20 euro di accise.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Accise sulla benzina: cosa sono, perché si chiamano così e a cosa servono
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