

Una scoperta casuale per opera di una ricercatrice italiana ha riportato alla luce il romanzo inedito di un’autrice amatissima. Centocinquant’anni dopo la sua prima pubblicazione ecco dunque che L’amuleto d’ambra. Un racconto dell’India coloniale di Louisa May Alcott giunge tra le mani dei lettori rivelando loro un aspetto inedito della celebre scrittrice di Piccole donne.
Il romanzo è stato pubblicato da Elliot edizioni in anteprima mondiale.
Una Alcott inedita scoperta da una ricercatrice italiana
Il manoscritto è stato scoperto nella Houghton Library’s di Harvard dall’anglista Daniela Daniele, studiosa alcottiana e ricercatrice dell’Università di Udine, che ne ha permesso la pubblicazione in anteprima in Italia.
Daniele era stata chiamata a consultare un archivio della biblioteca in cui sono custoditi libri rari. Dalla consultazione dei cosiddetti “Louisa May Alcott Additional Papers”, che comprendevano i libri donati dalla moglie di Frederick Pratt, il nipote della scrittrice, Daniele ricava un microfilm che rimane per lungo tempo chiuso in un cassetto a causa della pandemia.
Quando finalmente Daniela Daniele riesce a sbobinare il microfilm nella biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini” ciò che scopre è sorprendente. Si tratta di un testo di centocinque pagine suddivise in quattro capitoli. Non è la solita storia, sembra un romanzo moderno: racconta una misteriosa vicenda ambientata nell’India coloniale, nella città di Delhi. Nella storia si alternano passato e presente con notevole dinamicità trasportandoci dall’India a Parigi alla ricerca di una verità sfuggente. Probabilmente nella stesura della trama Louisa May Alcott fu ispirata dai suoi viaggi in Europa.
Il romanzo di Alcott è la rielaborazione di un racconto pubblicato nel febbraio 1870 sul Frank Leslie Magazine con il titolo di La bella baiadera. Si tratta di un “racconto a sensazione”, un genere che andava molto in voga nell’Inghilterra di metà Ottocento. In queste pagine si rivela un aspetto inedito dell’autrice di Piccole donne: la sua passione per le trame cupe, quasi gotiche, e per le atmosfere mystery.
La saga di Little Women che portò Louisa May Alcott alla fama fu infatti un lavoro pre-confezionato, scritto seguendo lo specifico intento pedagogico dell’editore, mentre L’amuleto d’ambra ci mostra una narratrice più libera che ama addentrarsi nelle pieghe imprevedibili di una storia mischiando avventura e mistero con uno stile diretto e realistico che intesse una trama ricca di colpi di scena.
Potete dunque dimenticare dunque balli, picnic e atmosfere vittoriane, L’amuleto d’ambra è tutta un’altra storia: è un racconto esotico che trasporta il lettore nell’India coloniale e, subito dopo, nelle ansie sociali e negli inganni della società europea di fine ottocento.
L’amuleto d’ambra di Louisa May Alcott: la trama
Il titolo del racconto prende il nome dal pegno d’amore che un ufficiale inglese, Duke Gordon, riceve da una bellissima ragazza indiana. L’uomo, ferito nel corso della battaglia del Sepoy, è stato soccorso dalla misteriosa salvatrice che in suo ricordo non gli ha lasciato altro che un amuleto contenente la preziosa perla orientale. La ragazza indiana continua a vivere nella mente dell’ufficiale come un sogno e in lui si alimenta invano la speranza di ritrovarla.
A questo punto il racconto di Alcott compie un salto temporale trasportandoci nella Parigi di metà Ottocento seguendo le tracce del suo protagonista. Nella capitale francese vi è infatti una misteriosa danzatrice orientale che sta conquistando tutti gli spettatori della città. Il colonnello Duke Gordon è convinto di aver ritrovato in lei la donna che gli salvò la vita anni prima. Ma nulla è come sembra: l’amuleto è l’unico oggetto in grado di rivelare la verità.
Nella seconda parte il libro si inabissa in una trama complessa in grado di dischiuderci a poco a poco un mondo in chiaroscuro fatto di artisti, domatori di circo, attori e abili seduttrici che governano una società dello spettacolo ancora agli albori. Alcott regge bene il ritmo e la suspense del thriller, rivelandosi un’autrice molto diversa da come la conosciamo.
Forse in questa storia L’amuleto d’ambra. Un racconto dell’India coloniale possiamo riconoscere uno dei tanti racconti che Jo March, la protagonista di Piccole donne, pubblicava a puntate sui giornali locali per sbarcare il lunario. Ma dove dobbiamo ricercare la vera Jo March, nelle avventure esotiche dell’India coloniale oppure tra le mura della vecchia casa di Orchard House?
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “L’amuleto d’ambra”: ritrovato un manoscritto inedito di Louisa May Alcott
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