Chi è Elena Ferrante? Una domanda che da sempre ha accompagnato i tantissimi lettori dell’autrice che, da oltre 20 anni, ha scelto di firmare i suoi romanzi con uno pseudonimo, quello di “Elena Ferrante” appunto, per tutelare la sua privacy.
Da quando è uscito il suo primo romanzo, L’amore molesto, pubblicato nel lontano 1992 dalla Casa Editrice E/O, Elena Ferrante è diventata una delle scrittrici più amate e stimate sia dai lettori italiani che stranieri collezionando anche numerose critiche positive sulla sua produzione letteraria.
I suoi libri sono stati un successo incredibile e certamente lo sceneggiato Rai, L’amica geniale, porterà a chiedersi nuovamente delucidazioni sull’identità di questa scrittrice. La scelta di rimanere anonima è però diventata sempre più difficile da sostenere: durante il corso di questi vent’anni alla casa editrice che pubblica i romanzi di Elena Ferrante sono arrivate tantissime lettere di ammiratori, che volevano saperne di più, insoddisfatti dalle varie interviste rilasciate dalla scrittrice e dall’assenza voluta a eventi chiave per la letteratura, come per esempio il Premio Strega.
Un primo passo per tentare di soddisfare la sete di curiosità dei lettori di Elena Ferrante c’è stato nel 2003 con la pubblicazione de "La frantumaglia", un saggio dove la scrittrice napoletana, come si è sempre geograficamente definita, fornisce una risposta alle domande dei suoi lettori e ripercorre la sua vita privata, l’infanzia e l’adolescenza vissuta a Napoli, spiegando le ragioni che l’hanno spinta ad utilizzare uno pseudonimo: il bisogno di proteggere la propria vita privata e la convinzione che i libri non abbiano bisogno del proprio autore per vivere, perché deve bastare la forza del racconto che contengono.
Sulla vera identità della scrittrice napoletana si sono da sempre accavallate diverse ipotesi: alcuni ritengono che i romanzi siano in realtà frutto della penna di un uomo, molti invece suggeriscono che siano stati scritti a più mani, altri infine hanno individuato nella storica Marcella Marmo la famosa scrittrice.
Nel 2016 il Sole 24 Ore ha pubblicato un’inchiesta firmata da Claudio Gatti che rivela, dati catastali alla mano, come la scrittrice napoletana Elena Ferrante altro non sarebbe che Anita Raja, traduttrice della Casa Editrice E/O, la stessa che pubblica i romanzi della Ferrante.
In un primo momento a supportare questa rivelazione sono apparsi numerosi tweet su un profilo Twitter firmato Anita Raja (rivelatosi poi un fake), che confermavano come la vera identità di Elena Ferrante fosse stata finalmente svelata, ma allo stesso tempo accusavano l’inchiesta giornalistica di aver violato la privacy della scrittrice in modo volgare e pericoloso.
Le reazioni dei fan di Elena Ferrante non si fecero attendere: proprio su Twitter tantissimi lettori della scrittrice napoletana condannarono il modo in cui il segreto sull’identità della Ferrante era stato svelato e schierarono apertamente con la scelta di privacy della scrittrice di rimanere volutamente anonima grazie all’utilizzo del suo pseudonimo.
L’appassionata difesa della scrittrice napoletana da parte dei lettori deve sicuramente fa riflettere in una società come quella attuale dove apparire significa esistere. Al momento non c’è stata alcuna dichiarazione ufficiale da parte di Anita Raja né dalla Casa Editrice E/O che possa mettere finalmente la parola fine sull’identità vera o presunta di Elena Ferrante.
Negli anni le ipotesi si sono moltiplicate e tra i vari nomi annoverati vi sono quello del marito di Anita Raja, Domenico Starnone, quelli di Sandro Ferri e Sandra Ozzola, editori di E/O, ma anche quelli di grandi scrittori italiani ben noti come: Erri de Luca, Melania Mazzucco, Francesco Piccolo e Michela Murgia. Molti si sono legati allo pseudonimo per la propria origine napoletana, dal momento che uno dei dettagli che si hanno della vita della Ferrante è questo appunto.
Nel 2017 un team di professori universitari si è riunito per cercare di rispondere al quesito che nessuno riesce a risolvere: chi è Elena Ferrante?. Durante il workshop Drawing Elena Ferrante’s profile, svoltosi a settembre del 2017, sono stati confrontati i lavori e gli studi sullo stile della scrittrice e si sono analizzati i vari studi di esperti di tutto il mondo. Alla fine della giornata è emerso un solo nome, quello di Domenico Starnone.
Starnone nasce a Napoli nel 1943 ed è uno scrittore, sceneggiatore e insegnante italiano, vincitore del Premio Strega nel 2001 con il libro "Via Gemito". La tesi viene sostenuta dal linguista Michele Cortellazzo e da Arjuna Tuzzi, insieme alla quale ha svolto lo studio e analizzato lo stile e il linguaggio di Elena Ferrante.
Da parte di Starnone non sono mai arrivate smentite o conferme di questa sua possibile identità nascosta. Chi sia Elena Ferrante è ancora un mistero, anche se le ipotesi più accreditate propendono per Domenico Starnone o per la moglie Anita Raja, mentre secondo alcuni i romanzi potrebbero anche essere un’opera a quattro mani dei coniugi. Sebbene Starnone e Raja sembrino i più accreditati nel corso degli anni sono stati molti i nomi che si sono legati a quello della Ferrante, come Marcello Frixione, filosofo e logico italiano, o quello di Fabrizia Ramondino, scrittrice napoletana, o ancora quello di Michele Prisco, scrittore e giornalista italiano, di origini napoletane. Le ipotesi sono state tantissime e senza dubbio delle più disparate, ma solo una cosa è certa al momento: chi sia Elena Ferrante non è ancora stato rivelato.
Senza dubbio con l’uscita del primo episodio della serie "L’amica geniale" l’interesse sull’identità della scrittrice si riaccenderà e forse si potrà conoscere finalmente l’identità di Elena Ferrante.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Chi è Elena Ferrante, la misteriosa scrittrice de "L’amica geniale"?
" L’amica geniale"
Personalmente, a me non è mai interessato chi fosse realmente Elena Ferrante. Mi piace immaginarla come nei suoi libri. A volte credo di avere un sesto senso per alcuni libri. Ho letto i suoi libri, quando ancora nessuno ne parlava, come mi capitò di leggere " La ragazza con l’orecchino di perla", quando a più era un libro sconosciuto, pensando che certi libri non possono passare inosservati. Infatti ora sono diventati dei film o sceneggiati, che naturalmente io non ho visto e non vedrò. Mi piace immaginare Lila, come nei libri a modo mio. Auguro a Elena Ferrante una buona vita e attendo altri suoi libri
Leggere uno scrittore senza volto
Ho letto quasi tutti i libri di Elena Ferrante, mi affascina la sua scrittura, come sa cogliere i turbamenti, i sentimenti, le controversie e le frustrazioni dei vari personaggi. I suoi racconti hanno il sapore di vita vera, di condizioni umane sopportate, avvelenate ma anche rigenerate dalla forza del cambiamento. Mi manca non poter vedere il volto di questa scrittrice, mi piacerebbe conoscerla...ma forse questa mancanza rafforza l’alone del suo indiscutibile mistero.