Quante volte abbiamo sentito dire "dulcis in fundo" anche se non sappiamo bene cosa significa? Molti sostengono che le origini di questo detto affondino le loro radici nella lingua madre del nostro moderno italiano.
Dulcis in fundo, infatti, viene spesso considerata come una locuzione pseudo-latina che non solo può avere un significato letterale ma anche e forse soprattutto simbolico. Sembrerebbe, a tale proposito, l’espressione opposta di un’altra locuzione latina, ovvero "cauda venenum", utilizzata per esprimere l’esatto contrario, soprattutto nella sua accezione simbolica.
In realtà, però, le cose stanno diversamente: non sono mancati, infatti, contributi che negano l’appartenenza di "dulcis in fundo" al mondo delle locuzioni latine definendo questa parola di lingua "latina inesistente".
Vediamo allora nel dettaglio cosa significa "dulcis in fundo", quali sono le sue origini e quando si usa.
Cosa significa "dulcis in fundo"?
Il significato di "dulcis in fundo", come abbiamo in parte già detto, può avere una duplice interpretazione. La sua traduzione letterale, infatti, corrisponde secondo molti sostenitori all’espressione italiana "il dolce viene in fondo", ovvero il dolce arriva alla fine.
A tale proposito però si è pronunciato il noto latinista Enzo Mandruzzato il quale ha affermato che dulcis in fundo non è una locuzione presente nella letteratura classica. Ad ogni modo il suo utilizzo è frequente sia nel suo significato letterale che in quello metaforico, ovvero l’espressione "dulcis in fundo" può essere utilizzata per:
- indicare, ad esempio, la piacevole conclusione di un evento, sottolineando il lieto fine;
- evidenziare ironicamente che qualcosa non è andato come sperato e in questo caso sarebbe un po’ come dire "adesso viene il bello".
Ed è proprio per questo che "dulcis in fundo" sembrerebbe esprimere un significato diametralmente opposto a "cauda venenum", espressione con la quale si indica la volontà di riservare il "colpo letale", in senso metaforico e concreto, alla fine di un evento che sembra andato per il meglio.
In questo caso le due locuzioni si avvicinano in parte quando "dulcis in fundo" viene utilizzato per esprimere qualcosa che è andato storto, anche se nel caso di "cauda venenum" c’è l’intenzionalità che manca invece nell’altra locuzione.
"Dulcis in fundo": le origini del detto
Come appare chiaro fin da subito le origini del detto "dulcis in fundo" non sono così chiare: nonostante l’idea più diffusa sia quella di una locuzione latina, il noto latinista di cui abbiamo parlato sopra ha negato l’esistenza di un’espressione simile tra quelle presenti all’interno della letteratura latina.
Il suo utilizzo diffuso e la sua traduzione più in voga sono, da questo punto di vista, completamente fuorvianti tanto da dare vita all’espressione già menzionata, ovvero quella di "latino inesistente".
Ma non solo, come ha precisato Mandruzzato, per coloro che parlano e conoscono il latino l’espressione "dulcis in fundo" suona come "una soave persona nella tenuta", una traduzione completamente diversa da "il dolce viene in fondo".
L’errore nell’interpretare questa locuzione deriverebbe dal travisamento di "dulcis", il quale può essere maschile o femminile ma assolutamente non neutro come accade nel significato "il dolce viene alla fine". Inoltre nel caso di Mandruzzato la difficoltà deriva anche dal fatto che la frase presenta un’ellissi del verbo, pertanto quest’ultimo è omesso.
A concludere "in fundo", che non vuole indicare "l’estremità finale" ma un significato diverso, ovvero "tenuta agricola coltivata". Ed ecco che al significato più utilizzato di "dulcis in fundo", ovvero quello che interpreta la locuzione come espressione di "il dolce viene alla fine", si affianca una traduzione più vicina alle origini del detto, ovvero "una soave persona nella tenuta".
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Dulcis in fundo: cosa significa e origine del detto
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