Vi farò sorridere ancora
- Autore: Laura Notari e Alessandra Benadusi
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2016
Come in un “canto d’addio” (l’autrice è mancata tre giorni dopo l’uscita del libro), Laura Notari, già affermata autrice di libri per ragazzi, racconta, trasfigurandoli, i suoi ricordi dell’omaggio floreale al Duce, della guerra, dello sfollamento, della resistenza alle leggi razziali, attraverso una storia in due tempi che si situa nell’adolescenza dei protagonisti e poi nella loro età ultima, svolgendosi tra montagne e mari anch’esse trasfigurati.
“Uomini giusti e assassini, vigliacchi e coraggiosi, i cui destini si erano intrecciati in quegli anni […]. Forse tutto questo era davvero finito, forse avrebbero vissuto un nuovo tempo e avrebbero raccontato, un giorno, da vecchi, cosa significava vivere al tempo della guerra”.
Non è dunque che la guerra non arrivi, nella “Valle della Pace”, anzi le sue mostruosità sono appieno nel quotidiano e nella coscienza di tutti: ma i suoi effetti sono attutiti dalle scelte precise degli abitanti ed i semi gettati un giorno daranno i loro grandi e piccoli frutti, nel tempo, accompagnando la vita dei protagonisti fino al suo ultimo compimento, quando essi torneranno, forse solo con la mente, nella valle che ne ha segnato in maniera indelebile la formazione.
Un libro per adulti, dunque, ma per adulti che (pur vedendo, assieme ai protagonisti, come le atrocità del passato trovino altrettanto tragica continuità nel giorno presente) credono ancora che le scelte personali possano contribuire a migliorare il mondo. Così come a questo credono gli operatori dell’Associazione Antea (alla quale sono destinati i ricavi delle vendite), che, accompagnando l’autrice nella sua malattia, le hanno consentito di avere la lucidità sufficiente a terminare di dettare prima e di raccontare poi alla figlia Alessandra Benadusi questa storia, permettendole di completare un racconto di grande forza ed impatto emotivo con la stessa serenità del protagonista che, al momento di guadare il fiume per raggiungere l’arco luminoso che gli viene preparato come “porta per il cielo”, consente a lui ed a noi “di sorridere ancora”.
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