Tutti lo conoscono come il motociclista ribelle di Happy Days, Fonzie. Recentemente gli è stato riconosciuto un Emmy per la sua interpretazione come miglior attore non protagonista nel ruolo di Gene Cousineau, eccentrico personaggio della serie tv Barry. Cosa lo rende più orgoglioso? No, non è la sua carriera televisiva.
Se chiedi a Henry Winkler qual è il suo massimo orgoglio, risponde la fortunata serie di libri per ragazzi che ha scritto. Il protagonista, Hank Zipzer, è un bimbo di nove anni che soffre di dislessia. Una realtà che l’attore conosce molto bene in prima persona, essendo anche lui dislessico. Nei suoi romanzi c’è tanto di lui e della sua personale esperienza: “Non avrei mai pensato che il mio nome sarebbe stato stampato su un libro. Pensavo di essere stupido. Quando te lo dicono spesso e sei parecchio giovane accetti quel ruolo che ti hanno assegnato. C’è una componente emotiva, penso, che accompagna la difficoltà nell’apprendimento”.
Henry Winkler e la scoperta della dislessia e la nascita del libro
Oggi Henry Winkler ha 73 anni e racconta di aver capito di avere la dislessia quando ne aveva 31. Scoprirlo da adulto è stato un sollievo per lui, ma anche la causa di molta rabbia perché fin da bambino i genitori lo colpevolizzavano per la pigrizia e gli scarsi risultati scolastici, punendolo con l’obbligo di sedere alla scrivania per ore e ore. “È stata una vera sorpresa per me: a 31 anni ho scoperto che non ero stupido, né pigro. Avevo qualcosa con un nome. Sono stato in punizione per circa il 97% della mia carriera scolastica”.
Proprio questa dislessia, a cui è stato un sollievo poter dare un nome, è stato poi il motore che lo ha spinto a scrivere il primo libro, diventato poi una collana che in Italia è uscita edita Uovonero con i seguenti titoli:
- Hank Zipzer e le cascate del Niagara
- Hank Zipzer e la pagella nel tritacarne
- Hank Zipzer e il giorno dell’iguana
- Hank Zipzer e i calzini portafortuna
- Hank Zipzer, una gita ingarbugliata
- Hank Zipzer e il peperoncino killer
- Hank Zipzer. Tiratemi fuori dalla quarta!
- Hank Zipzer. Odio i corsi estivi
- Hank Zipzer mago segreto del ping-pong
Le storie raccontate da Winkler sono narrate molto bene, adatte non solo ai bambini ma anche agli adulti. Uno degli obiettivi di questi libri è far conoscere la dislessia in maniera goliardica, ponendo l’attenzione delle persone su un problema che sono in molti a dover affrontare quotidianamente. L’altro scopo è sicuramente quello di essere da supporto ai genitori dei bambini che soffrono di questo disturbo, cercando di far loro capire come educarli.
La dislessia si manifesta in molti modi diversi e non sempre è facile individuarla: “alcune persone hanno difficoltà a leggere e a fare calcoli matematici, altre non riescono a scrivere una frase come si deve oppure si perdono per strada le parole. I dislessici provano una sensazione di inadeguatezza, di imbarazzo, e si domandano se avranno mai un futuro. Le nostre storie sono simili”.
L’attore ha anche raccontato che quando faceva le audizioni la dislessia gli ha creato qualche problema: avendo difficoltà a leggere e recitare contemporaneamente durante le audizioni era costretto a improvvisare certe volte. Anche quando leggeva gli script di Happy Days e ancora non sapeva di essere dislessico, quando aveva difficoltà mascherava la cosa con l’umorismo e gli altri tolleravano il suo incespicare.
Scrivere una serie di libri che aiutino chi soffre di questo disturbo e chi gli sta intorno a gestirlo è senza alcun ombra di dubbio il più bel riscatto che Henry Winkler potesse ottenere.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Da Fonzie di Happy Days ad autore di best-seller: Henry Winkler sconfigge la dislessia
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