Negli Stati Uniti, precisamente in Colorado, nasce la prima “ghost library”. Ma non lasciatevi intimorire dalla sfumatura horror del nome, non c’è nulla di cui aver paura - o forse sì.
Dietro l’espressione sibillina di “ghost library” si nasconde infatti una biblioteca senza bibliotecari cui si può accedere solo tramite l’utilizzo di una tessera o di un apposito codice. Tutte le attività all’interno della biblioteca sono monitorate con l’ausilio di apposite telecamere e da un efficiente sistema di sicurezza.
In breve, la “ghost library” è la biblioteca del futuro dove tutto è automatizzato e ogni interazione si realizza attraverso l’uso di quarcode e codici di verifica digitale. I libri si possono chiedere in prestito a un computer e non al bibliotecario. I tempi di attesa e la durata del prestito saranno comunicati direttamente dalla macchina.
A informare della notizia è il The Denver Post, il quotidiano del Colorado, che inoltre rivela quanto gli abitanti della contea di Jefferson siano entusiasti di poter provare la nuova “biblioteca fantasma”.
Ma di che si tratta esattamente? E cosa comporta l’adozione di questo nuovo, peculiare “sistema bibliotecario”?
Cerchiamo di approfondire la questione.
La prima “ghost library” made in USA
La Express Library West Arvada, situata nel centro della città di Arvada West in Colorado, è ufficialmente la prima “ghost library” americana.
La biblioteca nasce sul modello di alcune sperimentazioni cinesi che hanno progettato un sistema self-service in ambito bibliotecario per automatizzare e velocizzare le pratiche di prestito e restituzione di libri.
Come riporta il The Denver Post gli abitanti di Arvada sono felici della novità e si dicono soddisfatti del nuovo sistema bibliotecario.
Penso che sia eccitante. Lavoro a casa e mi sono stancato di guardare le mie quattro mura. Sono davvero entusiasta di provare qualcosa di nuovo.
ha affermato un residente di Arvada, evidentemente provato dallo smartworking.
La “ghost library” infatti non è esclusivamente finalizzata al prestito di libri e DVD, ma permette anche a chi lo desidera di trascorrere la giornata all’interno della biblioteca. Le persone possono usufruire in totale libertà di comode sedie e scrivanie e inoltre approfittare del Wi-fi gratuito per collegare i propri device personali.
Oltre a una piccola sezione per bambini, la biblioteca possiede una selezione limitata di libri di saggistica, di manuali e persino uno scaffale dedicato ai libri e ai DVD più venduti. Le ultime uscite affiancano i grandi classici in un vasto assortimento per tutti i gusti.
I residenti possono scegliere la Express Library West Arvada per la comodità della posizione e per l’efficienza del servizio offerto. È quel che dice Rachel Massman che prima era costretta a guidare per venti minuti per raggiungere la biblioteca più vicina, mentre ora può usufruire del servizio a pochi passi da casa. Massman riferisce che il servizio più rapido della ghost library inoltre le consente di risparmiare tempo prezioso e dedicare più attenzioni a sua figlia - alla quale porta sempre un libro nuovo da leggere ogni sera.
Dopo l’apertura della “ghost library”, che è stata inaugurata proprio lo scorso lunedì, oltre 500 utenti hanno effettuato l’iscrizione scaricando la tessera tramite i servizi online.
Le ghost library saranno il futuro?
In tutta questa gioia condivisa per il progresso e l’innovazione rimane però una domanda: che ne sarà dei bibliotecari e degli addetti alle biblioteche?
C’è chi si preoccupa della sicurezza del lavoro dei dipendenti della biblioteca di fronte all’aumento dell’automazione
spiega Kim McGrigg, la portavoce della Jefferson County Public Library,
A loro dico che la Express library non sostituirà il personale né avrà un impatto sul personale di altre sedi.
Secondo McGrigg la “ghost library” inaugura a tutti gli effetti un nuovo futuro ricco di potenziale per i sistemi bibliotecari.
La figura del bibliotecario in realtà non VERRà del tutto sostituita: sarà comunque necessario del personale per controllare e supervisionare l’efficienza dell’automazione self-service.
Margaret Heller, che guida una divisione dell’American Library Association, ha riconosciuto che è possibile gestire una filiale della biblioteca senza "un esperto a portata di mano", ma ha detto che c’è così tanto personale che lavora dietro le quinte per spostare i materiali e rifornire gli scaffali che definirla “biblioteca fantasma” è un termine un po’ improprio.
Saranno sempre persone in carne e ossa inoltre a rifornire gli scaffali, gestire la documentazione e la pulizia. Possiamo concludere che il personale bibliotecario sarà sicuramente ridotto, ma non destinato all’estinzione.
La “ghost library” americana rappresenta innegabilmente l’inizio di una rivoluzione. Tecnologica, progressiva, efficace ed efficiente senza dubbio, ma che un poco intimorisce per lo scenario di alienazione che prefigura. Una biblioteca senza bibliotecari. Sembra che ormai persino la saggezza e l’abilità di consigliare sia stata affidata ai computer, che diventano sempre più infallibili persino in questo.
Voi cosa pensate del nuovo modello della “ghost library”? Sarà davvero il futuro? Ditecelo nei commenti.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Negli Stati Uniti nasce la prima “ghost library”: cos’è e di che si tratta
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo News Libri Curiosità per amanti dei libri Biblioteche
Sono una bibliotecaria fortunatamente in pensione, e dico fortunatamente perché non sarò costretta a vedere la fine del rapporto umano anche in un contesto dove è sempre stato fondamentale. Mi dispiace, ma non posso accogliere con piacere "questi nuovi fantasmi"