Il 5 agosto 1850 nasceva a Tourville sur Arques, in Normandia, lo scrittore francese Guy de Maupassant, considerato uno dei fondatori del racconto moderno. Nel corso della sua vita Maupassant scrisse oltre trecento racconti pubblicati sui maggiori quotidiani dell’epoca come Le Gaulois, Gil Blas, Le Figaro.
Scrittore prolifico, viaggiatore incallito, la parabola della sua esistenza finisce tragicamente nelle spirali della follia proprio come nel suo racconto dell’orrore più famoso e inquietante Le Horla.
Guy de Maupassant: la vita
Il giovane Guy trascorse la sua infanzia nella cittadina normanna di Étretat con la madre Laure, che gli trasmise la passione per la letteratura e le opere di Shakespeare, e con il fratello minore Hervé. A tredici anni iniziò gli studi presso il seminario di Yvetot, da lui odiato profondamente: non era uno scolaro diligente, mal tollerava le regole, non sopportava le credenze religiose e fece di tutto per farsi espellere. In questo periodo emerse il suo talento letterario, mentre si dilettava a scrivere i primi racconti e alcune poesie. La madre lo fece dunque trasferire al liceo di Rouen dove improvvisamente, colui che dai preti era considerato un incorreggibile indisciplinato, divenne uno studente brillante. Maupassant si trasferì quindi a Parigi per frequentare l’università e, dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza, si arruolò come volontario per combattere la guerra Franco-Prussiana.
Terminata la guerra fece ritorno a Parigi dove iniziò a vivere la tediosa routine dell’impiegato lavorando presso il Ministero della Marina.
La sua quotidianità è fatta di scartoffie e lunghi procedimenti burocratici, l’unico svago è rappresentato dalle gite in canoa nel fine settimana; finché nel 1875 inizia a scrivere racconti e piccole opere teatrali. I racconti iniziano a essere pubblicati sui principali giornali francesi, come Le Figaro e L’Echo de Paris.
Ad accompagnarlo nel debutto letterario è nientemeno che Gustave Flaubert, amico d’infanzia della madre di Maupassant, che riconosce il talento del giovane e lo prende sotto la sua ala. Lo scrittore di Madame Bovary aveva apprezzato il racconto d’esordio di Maupassant, intitolato Boule de Suif definendolo “un capolavoro destinato a durare nel tempo”.
Flaubert fu il mentore di Guy de Maupassant e il suo maestro. Alla morte dello scrittore, avvenuta nel 1880, Guy ebbe un terribile crollo nervoso. Fu l’inizio dei problemi di salute che, via via aggravandosi, lo avrebbero accompagnato sino alla fine della sua vita.
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Nel 1881 pubblicò la sua prima raccolta di racconti La Maison Tellier che ebbe un clamoroso successo giungendo in breve tempo alla decima edizione.
Tra i romanzi più celebri di Maupassant, oltre alle raccolte di racconti, ricordiamo l’esordio Una vita (1883), il capolavoro Bel-Ami (1885) e Pierre e Jean (1889) da molti critici considerato la sua opera più bella.
Il suo primo romanzo, Une vie, vendette oltre 25 mila copie in un solo anno. Maupassant è uno scrittore prolifico e inarrestabile: scrive almeno due racconti al mese, che vengono pubblicati sui principali giornali, e nel frattempo continua la sua proficua attività di romanziere. Lo affliggono, però, continue emicranie che lui cura facendo abuso di etere.
Segue il lungo periodo dei viaggi che Maupassant praticava con la dedizione di un esploratore: l’Algeria, l’Italia (soprattutto La Sicilia, Ndr), la Gran Bretagna, Montecarlo e Saint-Tropez. Tornava in Francia sempre più di rado, come se fosse in fuga da se stesso. Ancora non vuole ammettere di essere preda di stati allucinatori - la sua mente cominciava a deteriorarsi, probabilmente a causa della sifilide.
Nel 1892, provato da problemi fisici e psichici, lo scrittore tentò il suicidio. Fu salvato, e quindi internato in una clinica psichiatrica da cui non uscirà mai più. Alla sua morte lasciò un romanzo incompiuto, intitolato L’âme étrangère, l’“anima estranea”. Morì a soli quarantadue anni e fu sepolto nel cimitero parigino di Montparnasse.
Ricordiamo ora le frasi più celebri dello scrittore francese.
Guy de Maupassant: le frasi più belle
- Ognuno di noi si crea semplicemente una illusione del mondo: illusione poetica, sentimentale, allegra, malinconica, turpe o lugubre a seconda della sua natura. E il compito dello scrittore è di riprodurre fedelmente tale illusione, con tutti i mezzi artistici che ha appreso e di cui può disporre. Illusione del bello, che è una convenzione umana! Illusione del brutto, che è un’opinione mutevole! Illusione del vero, in sé mai stabile! Illusione dell’ignobile, da cui tanti si sentono attratti! Grande artista è chi impone all’umanità la sua illusione personale. (Pierre e Jean)
- Quale che sia la cosa che vogliamo dire, esistono una sola parola per esprimerla, un solo verbo per animarla, un solo aggettivo per qualificarla.
- Respirare, dormire, bere, mangiare, lavorare, sognare, tutto quello che facciamo è morire. Vivere in realtà è morire. (Bel-Ami)
- Un bacio legittimo non potrà mai valere quanto un bacio rubato.
- Quello che amiamo con violenza finisce sempre con l’ucciderci.
- Il profumo di una donna è, nel tempo, un ricordo più struggente di una sua fotografia.
- Quando si ama non c’è nulla di più bello che dare, dare sempre, tutto, tutto, la propria vita, il proprio pensiero, il proprio corpo, tutto quello che abbiamo, ed essere consapevoli di dare, ed essere pronti a rischiare tutto per dare ancora di più.
- Non c’è niente di peggio, quando s’è vecchi, che rimettere il naso nella propria giovinezza. (Una vita)
- Poiché aveva finito d’attendere non c’era più nulla da fare, né oggi, né domani, né mai. Tutto ciò le dava una vaga delusione. È così che crollano i sogni. (Una vita)
- Perché soffriamo così? È indubbio che siamo nati per vivere più secondo la materia che secondo lo spirito; ma a forza di pensare s’è creata una sproporzione fra la nostra intelligenza che è cresciuta e le condizioni della nostra vita che sono immutabili. (Bel-Ami)
- La vita è un’erta. Mentre si sale, si guarda la cima e ci si sente felici; ma quando si arriva in alto si scopre di colpo la discesa e la fine, che è la morte. Scorre lentamente quando si sale, ma passa in fretta quando si discende. (Bel-Ami)
- Erano mai esistite, esistevano ancora donne appassionate che la commozione scuote, che soffrono, piangono, donne che sfidano tutto perché amano, e di giorno o di notte, sorvegliate e minacciate, intrepide e palpitanti, vanno verso colui che le prende tra le braccia, folli di felicità e vicine a perdere i sensi?
- Le parole d’amore che sono sempre le stesse prendono il sapore delle labbra di chi le pronuncia. (Bel Ami)
- Un uomo innamorato è cancellato dal numero dei vivi. Diventa uno stupido, e non soltanto uno stupido, ma anche un essere pericoloso. (Bel-Ami)
- Felici gli uomini che hanno un cuore simile a uno specchio, dove i riflessi scivolano via e si cancellano, un cuore che dimentica tutto ciò che ha contenuto, tutto ciò che gli è passato davanti, tutto ciò che hanno contemplato affettuosamente o con amore! (Le Horla)
- D’un tratto il pensiero, cozzando contro lo scoglio della follia, si infrange in frammenti, si sparpaglia e affonda in quell’oceano furioso e terrificante, pieno di onde scatenate, di nebbie, di burrasche, che si chiama Demenza. (Le Horla)
- La nostra memoria è un mondo più perfetto di quanto lo sia l’universo: essa restituisce la vita a coloro che non esistono più.
- La Sicilia è il paese delle arance, del suolo fiorito la cui aria, in primavera, è tutto un profumo... Ma quel che ne fa una terra necessaria a vedersi e unica al mondo, è il fatto che da un’estremità all’altra, essa si può definire uno strano e divino museo di architettura. (La Sicilia)
- Il bacio colpisce come la folgore, l’amore passa come un temporale, poi la vita torna a calmarsi come il cielo e ricomincia come prima. Si può ricordare una nuvola? (Pierre e Jean)
- La cosa più insignificante racchiude un po’ di ignoto. Troviamolo. (Pierre e Jean)
- Un’opera d’arte è superiore soltanto se è, nello stesso tempo, un simbolo e l’espressione esatta di una realtà. (La vita errante)
- La parola abbaglia e inganna perché è mimata dal viso, perché la si vede uscire dalle labbra, e le labbra piacciono e gli occhi seducono. Ma le parole nere sulla carta bianca sono l’anima messa a nudo. (Il nostro cuore)
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Guy de Maupassant: vita, opere e frasi più belle dello scrittore francese
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