Ci sono libri che rievocano il mare, anche in pieno inverno.
Pensateci bene, spesso le letture compiute d’estate, sulla riva del mare, continueranno a ricondurvi a quel particolare momento di totale spensieratezza persino nelle stagioni più fredde dell’anno. Allora sarà sufficiente sfiorarne le copertine per sentir sprigionare di nuovo il calore del mese di agosto, accompagnato dalla luce obliqua che talvolta ferisce gli occhi e costringe a porre una mano a scudo proprio sopra le righe per poter leggere meglio.
Se scrollate le pagine di quei libri potreste trovare ancora dei rimasugli di sabbia imprigionati tra i vari capitoli, piccoli sedimenti arenosi che vi scorrono tra le dita riportandovi il ricordo di un’estate lontana. Sfogliando proprio quei libri, in un giorno qualunque di un anonimo autunno, potreste ancora cogliere il profumo oleoso di cocco della crema solare che le vostre mani lasciarono sulla carta sgualcita mentre voltavano le pagine con movimenti frenetici e famelici, nella fretta di finire il capitolo.
Le letture compiute d’estate, in riva al mare, conservano l’atmosfera di un momento unico, dai contorni magici, ancora ammantato dalla luce di un tramonto che pare capace di incendiare il mondo con i suoi colori. Sono momenti che ci consentono una totale immersione nelle pagine scritte, in cui il lento sciabordio delle onde sembra accompagnare la nostra mente permettendole di salpare verso terre lontane. Di queste letture conserveremo sempre un ricordo speciale.
Vi proponiamo 6 libri perfetti da leggere in riva al mare, perché rievocano una particolare atmosfera estiva o, semplicemente, perché aiutano la mente a distendersi e viaggiare verso altre dimensioni suggerite dall’implacabile sussurro marino.
1. L’isola di Arturo di Elsa Morante
L’isola di Arturo , il libro che valse a Elsa Morante il premio Strega nel 1957, è un romanzo pieno d’estate. Sembra di riuscire a vedere la luce implacabile d’agosto che scrosta i muri delle case, di ascoltare il lento sciabordio delle barche incagliate nel porto, e di sentire l’arsura di certi pomeriggi in cui non tira un filo di vento.
La storia del giovane Arturo Gerace, il ragazzo che porta il nome di una stella, è perfetta da leggere seduti sulla riva. Pare quasi di vedere Arturo camminare sulla sabbia e il mito raccontato da Morante, dai contorni fiabeschi e talvolta surreali, prende vita. La mente allenta la presa sulla realtà ascoltando il suono delle onde ed è pronta ad abbandonarsi al racconto di Arturo e a salpare per la splendida e selvaggia isola di Procida.
Ah, io non chiederei d’essere un gabbiano né un delfino; m’accontenterei d’essere uno scorfano, ch’è il pesce più brutto del mare, pur di ritrovarmi laggiù, a scherzare in quell’acqua.
L'isola di Arturo
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2. Le onde di Virginia Woolf
Le onde di Virginia Woolf è - almeno secondo l’opinabile giudizio di chi scrive - un libro estivo, mentre Gita al faro è autunnale, poiché evoca un’atmosfera più brumosa e crepuscolare.
Il libro di Woolf non parla del mare, le “onde” del titolo alludono al continuo sovrapporsi delle coscienze dei protagonisti. Ciascuno intreccia la propria narrazione a quella dell’altro in un lento fondersi e confondersi di punti di vista. È un libro fatto di atmosfere, che culla la mente come un canto basato sul lirismo puro della parola.
La scrittura di Woolf riesce a fondere immagini, stati d’animo, sensazioni e riflessioni profonde regalando al lettore dei lampi di visione che illuminano il senso più recondito della vita. Si legge come un respiro, cullati dal lento sciabordio del mare; è pura essenza.
Il sole non si era ancora levato. Il mare non si distingueva dal cielo; era solo appena appena increspato come un panno sgualcito.
Le onde
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3. La bella estate di Cesare Pavese
Come dimenticare la memorabile estate di Ginia narrata da Cesare Pavese? La bella estate è un libro che intrappola la stagione estiva sin dal titolo trasfondendola nella metafora più accesa delle illusioni della giovinezza.
Per sentire più vive le sensazioni provate dalla sedicenne Ginia, la sua frizzante aspettativa nei confronti della vita, la sua fame di futuro, bisogna leggere questo libro d’estate quando la notte non sembra avere mai fine ed è sempre pervasa, nel profondo, da una vacua scintilla di luce. Il mondo nuovo, artistico e bohémien, con cui Ginia entra in contatto - e che decreterà la fine della sua innocenza - può rivivere solo nella stagione del sole più pieno.
A quei tempi era sempre festa. Bastava uscire di casa e traversare la strada, per diventare come matte, e tutto era così bello, specialmente di notte, che tornando stanche morte speravano ancora che qualcosa succedesse.
La bella estate
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4. In Patagonia di Bruce Chatwin
Un libro che parla di viaggio e dunque deve essere letto di fronte al mare che evoca la possibilità di navigare lontano e partire come i marinai.
Lo scrittore-viaggiatore Bruce Chatwin ci racconta un’avventura ai confini del mondo, nella quale si intrecciano le storie di scrittori, ladri, avventurieri ed esploratori. In Patagonia vi narra l’avventura ma trasmettendovi al contempo un profondo senso di pace e tranquillità attraverso il contatto con lo spirito più primordiale. Ci sono tanti incontri da fare sul cammino e mentre leggerete vi sembrerà di camminare pure stando fermi; allora potrete sempre sollevare lo sguardo e fissare le onde, metafora più compiuta del viaggio.
Chi percorre il deserto scopre in se stesso una calma primitiva, nota anche al più ingenuo dei selvaggi, che è forse la stessa cosa della Pace di Dio.
In Patagonia
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5. La voce delle onde di Yukio Mishima
Il mare è uno dei protagonisti del breve libro di Yukio Mishima, La voce delle onde.
Ci accompagna durante la lettura in un insieme di dettagli, sensazioni e stati d’animo evocati dalla penna intensa e lirica dello scrittore giapponese. Come in una fiaba, Mishima ci racconta una storia d’amore che prende vita proprio sulla riva del mare in un villaggio di pescatori del Giappone. I due giovani protagonisti, Shinji e Hatsue, sostengono i loro colloqui d’amore proprio sulle sponde marine, immergendoci in un paesaggio rarefatto che sfuma nella cultura millenaria di un intero paese.
E ricordò la strana sensazione provata guardando la nave allontanarsi. La sensazione dell’ignoto. Finché aveva contemplato l’ignoto da lontano il suo cuore era rimasto sereno.
La voce delle onde
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6. Almarina di Valeria Parrella
Il romanzo di Valeria Parella sembra evocare alcune atmosfere dell’Isola di Morante. È ambientato nell’isola di Nisida, nel mare Mediterraneo, che è un carcere sull’acqua. Il mare però è solo all’esterno, i giovani detenuti non lo raggiungono mai, vivono nel cemento dell’istituzione carceraria. Qui giunge l’insegnante di matematica Elisabetta Maiorano, una donna di cinquant’anni sola e disillusa, che si propone di dar loro il futuro. Almarina è la storia di un incontro che ha il sapore di una redenzione. Il libro intreccia tanti temi, come l’emigrazione, la delinquenza minorile, la violenza: argomenti scottanti che sembrano bruciare sotto gli occhi del lettore come se poggiasse distrattamente una mano sull’acciaio rovente. L’isola di Nisida si intreccia alla penombra dei vicoli di Napoli; tutto è pervaso da una luce implacabile che mette in rilievo i contorni delle cose.
È una storia breve e scorrevole - che tuttavia si sedimenta nella memoria — - e deve essere letta guardando il mare, facendo sprofondare lo sguardo nell’azzurro.
Il viaggio non ha nulla a che fare con la geografia.
Almarina
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: 6 libri perfetti da leggere in riva al mare
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