La mafia e i suoi stereotipi televisivi
- Autore: Cirino Cristaldi
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2016
“Ad ogni modo una cosa è certa tra coppole, lupare e personaggi negativi divenuti eroi mitizzati dal pubblico, la mafia in tv e al cinema ha avuto e continua ad avere successo”
Come viene percepita la Sicilia in Italia e all’estero? Da questa domanda parte il saggio di Cirino Cristaldi “La mafia e i suoi stereotipi televisivi” (Bonfirraro, 2016). Il giovane autore analizza la produzione televisiva e cinematografica sulla mafia dalla sua nascita alla sua affermazione, raccontandone l’evoluzione e l’influenza negativa sull’opinione pubblica nazionale ed internazionale. Per cui sulla Sicilia e sui siciliani molto spesso, troppo spesso, sono state alimentate visioni collettive fuorvianti e stereotipi riduttivi e banali.
Cristaldi si sofferma nel suo saggio, in maniera intelligente, sul parallelismo tra Mafia e Sicilia, rilevandone la falsità, senza commettere l’errore di dire che la Mafia appartiene al passato, ma consegnando ai lettori l’immagine di un’isola, la sua terra, che è anche la mia, accogliente, aperta verso l’altro. La ricerca degli stereotipi mitizzati dal cinema come "Il padrino", "I segreti di cosa nostra" e dalla televisione come "la Piovra", "Il Capo dei Capi" o "I Soprano" è puntuale e precisa e dimostra che questi film o serie televisive hanno rappresentato in maniera romanzata la mafia e distorto l’immagine della Sicilia nel mondo.
"Cristaldi, non lascia trapelare dubbi sulla condanna delle scelte di alcuni registi che spinti forse più dall’effetto scenico, hanno dimenticato il ruolo sociale e di denuncia che il cinema può e deve avere".
Proprio sul cinema di denuncia da "Salvatore Giuliano" a "Il giorno della civetta" e da "I cento passi" a "La Mafia uccide solo d’estate" l’autore dedica un lungo capitolo spiegando come alcuni film fanno riflettere lo spettatore sul dramma reale della criminalità organizzata, ma anche questi, ahimè, adottano stereotipi per ritrarre gli "uomini d’onore".
“Il mafioso rimane legato alla coppola e alla lupara, alle occhiate minacciose, all’omertà”
Sappiamo bene, invece, che la Mafia non è solo omicidi ma è anche, e soprattutto, atteggiamenti; che non è solo killer brutti e cattivi ma è anche e soprattutto colletti bianchi e giacche a doppio petto. Cirino Cristaldi sapientemente, dimostrando un profondo affetto verso la terra che gli ha dato i natali, denuncia senza remore tutti quegli stereotipi diffusi non solo dal cinema e dalla televisione ma anche dal merchandising turistico dei gadget, dei souvenir e addirittura dei videogames che rappresentano una Sicilia solo in relazione a storie di mafie. Mi associo all’autore nel dire bisogna adesso "cambiare un po’ copione".
La mafia e i suoi stereotipi televisivi
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