Per chiarire ogni dubbio sull’aggettivo "pragmatico" e sul suo significato siamo partiti proprio dall’etimologia e, infine, abbiamo cercato esempi validi di utilizzo.
"Pragmatico" e il suo significato sono strettamente legati alla descrizione di una persona.
Capita spesso, infatti, di trovarsi in un discorso e sentir dire che la persona in oggetto e della quale si sta parlando sia "pragmatica", alludendo ad una serie di caratteristiche legate alla personalità in senso stretto e ai modi di fare.
Chi e quando può essere definito "pragmatico"? In quali contesti appare più opportuno utilizzare questo aggettivo? Definire qualcuno "pragmatico" è qualcosa di positivo o negativo? L’essere "pragmatici" è una qualità che può essere sviluppata o un difetto?
Per rispondere a tutte queste domande abbiamo analizzato nel dettaglio cosa significhi "essere pragmatici" e in quali occasioni viene utilizzato maggiormente questo aggettivo.
Pragmatico: il significato
L’aggettivo pragmatico esprime il suo significato, come in parte già detto, in relazione ad un atteggiamento che privilegia gli aspetti pratici su quelli teorici.
Riferito e utilizzato in riferimento ad una determinata persona esprime bene che quest’ultima è dotata di grande senso pratico: un tipo pragmatico, quindi, sarà senza dubbio improntato alla concretezza.
Le persone pragmatiche, d’altra parte, sono tutt’altro che affette da pregiudizi ideologici, idee costruite e pensieri infondati. Essere pragmatici significa badare al concreto e soprattutto prediligere i fatti piuttosto che le idee.
Pragmatico: l’etimologia
Il significato di pragmatico non stupisce se ne analizziamo l’etimologia: pragmatismo, infatti, deriva dal greco πρᾶγμα che significa letteralmente "azione" e si è affermato anche come vero e proprio movimento filosofico che sostiene in modo particolare l’attività pratica.
Quella promossa dal pragmatismo, però, non è un’azione fisica: si tratta, al contrario, di un comportamento mentale che persegue scopi e fini concreti lasciando da parte la teoria fine a se stessa.
Il movimento filosofico, dal quale nasce anche l’accezione pragmatico quale aggettivo per delineare persone dedite all’azione, vede la luce sul finire del 1800 in America e successivamente in Europa.
Quanto si utilizza pragmatico? Alcuni esempi
Il termine "pragmatismo" fu coniato da Charles Peirce sulla scia del significato che aveva attribuito alla parola il filosofo Immanuel Kant.
Quest’ultimo, infatti, era solito distinguere la cosiddetta "ragion pratica", ovvero il fondamento della legge morale, dalla "ragion pragmatica", intendendo con quest’ultima quella particolare razionalità fondamentale al conseguimento di un fine concreto.
Di conseguenza gli esempi più facili da incontrare sono quelli in cui si accosta l’accezione pragmatico a determinate persone ritenute fortemente orientate ad una dimensione pratica.
In conclusione possiamo affermare che pragmatico è colui capace di raggiungere obiettivi concreti, che lavora senza perdere di vista i propri scopi e attua strategie fini al conseguimento dei traguardi prestabiliti.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Pragmatico: significato, etimologia ed esempi
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