Il Premio Nazionale di Letteratura Neri Pozza 2019 ha i suoi finalisti. Sostenuto da Confindustria Vicenza, questo premio è dedicato ad opere inedite di narrativa letteraria. In data 15 maggio, l’ultimo giorno per inviare il manoscritto, se ne contavano 1.118. A valutare le opere ci ha pensato una commissione designata dalla casa editrice scegliendo le 12 che vanno in finale e concorrono per il premio della IV edizione della competizione letteraria. Scopriamo insieme i nomi e i libri dei 12 finalisti e come proseguirà la selezione fino al vincitore del Premio Neri Pozza 2019.
Il Premio Neri Pozza prende come modello i premi letterari spagnoli, quasi tutti indetti da case editrici, e ha uno scopo ben preciso: quello di restituire dignità allo scouting editoriale e all’attività di selezione e valutazione di talenti che viene svolta dalle case editrici. Sul sito del Premio Neri Pozza si legge che l’attività di scouting editoriale è “oggi minacciata su più fronti, in nome di una presunta libertà espressiva che rasenta spesso l’elogio del dilettantismo”.
Premio Neri Pozza 2019: ecco i 12 finalisti
I 12 libri inediti che sono stati compresi nella lista dei finalisti sono:
- Ida Amlesù, Cinema di Babele;
- Elisa Botticella, La vita feroce;
- Giovanna Esposito, Una montagna di polvere;
- Emanuela Fontana, Le stagioni;
- Francesca Frigerio, La musa;
- Benedetta Galli,Schikaneder e il labirinto;
- Claudio Grattacaso, Hello, goodbye;
- Davide Mazzocco, La mente è un luogo appartato;
- Licia Pizzi, Carbone;
- Piera Rampino, L’ora di Pace
- Stefano Redaelli, Beati gli inquieti;
- Ilaria Rossetti, Le cose da salvare.
Per la sezione giovani del Premio Neri Pozza 2019 rimangono in gara quattro autrici, ovvero Ida Amlesù, Elisa Botticella, Benedetta Galli e Ilaria Rossetti. Queste quattro ragazze concorrono, quindi, non solo per la sezione giovani ma anche per quella principale del premio poiché ritenute meritevoli dalla commissione di Neri Pozza editore in collaborazione con Il Circolo dei Lettori di Milano.
Tra questi 12, i 5 finalisti verranno annunciati il 9 luglio e a scegliere il vincitore ci penserà un Comitato di Lettura composto dall’agente letterario Marco Vigevani, dalle scrittrici Wanda Marasco, Romana Petri e Sandra Petrignani, dai giornalisti e scrittori Stefano Malatesta e Francesco Durante, dallo scrittore e critico letterario Silvio Perrella, dalla direttrice del Circolo dei Lettori di Milano Laura Lepri e dal direttore editoriale Neri Pozza Giuseppe Russo.
La cerimonia di premiazione con l’annuncio del vincitore assoluto si terrà il 6 settembre al Teatro Olimpico di Vicenza. Al vincitore andrà un assegno di 25 mila euro più la pubblicazione dell’opera da Neri Pozza Editore.
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Sono uno che ha partecipato al Premio Neri Pozza 2019,mandando il suo lavoro entro
il 15 maggio 2019, termine di scadenza per l’invio.
Ho partecipato perché -secondo gli enunciati della Casa Editrice a proposito del premio-sarebbe stato praticato per la prima volta uno scouting vero, e non posticcio.
Per scouting vero si intende che si rispettano le qualità dell’opera, che si sta esaminan-
do, come qualità propria dell’opera. Cioè di un’opera si misura la validità in essa, e non
fuori di essa.
Ora se questo fosse stato fatto, io non starei qui a scrivere, per querimoniare la mia esclusione.
Che questo non sia stato fatto lo dimostra la lista dei dodici finalisti -da voi pubblica-
ta- coi relativi titoli dei loro lavori, che esibiscono de facto l’omologazione, che, alle
spalle di tutti i partecipanti, ne sceglie 12 (un numero che non significa niente), come
vetrini di una tesi che in essi si illustra.
Che questo modo di lettura sia legittimo per una Casa Editrice, ai fini delle loro pub-
blicazioni, non è qui il luogo di commentare.
In quanto questo criterio sia stato praticato per un premio, che aveva l’ambizione di selezionare talenti vivi e non prefabbricati, ora non ci si può sottrarre da denunciarne
la mistificazione.
Ma si dirà che io non avevo e non ho capito l’enunciazione dello scouting da Neri Poz-
za elucidato, riaffermando che essi intendono per riuscita narrativa la loro idea di let-
teratura che ne sta alla base.
Se è così, va da sé che un premio letterario di tal fatta - per tutti gli esclusi della lette-
ratura industriale, cui, credo, essi non vogliono appartenere- non ha alcun interesse, e
bisogna semplicemente chiarire che è un premio letterario di parte, come per tutti gli altri, ed è, per chi crede e soffre in e per una letteratura vitale, un premio senza importanza alcuna.
Provo solo afflizione al pensiero che le 9 ragazze prescelte e i 3 ragazzi aggiunti ven-
gano usati come confetti di questa Editoria Rosa, per cui, se qualcosa di buono c’è
in loro, vengono definitivamente forviati da un traguardo letterario che li illude per
sempre.
Che questa editoria sia rosa, non è un rilievo fatto a cuor leggero, ma è la conclusione
di un giudizio, dopo che le parole della Casa Editrice sul carattere del suo premio sono
state tradite. O, detto altrimenti, non comprese nel loro significato, che si prestano nel
loro ventaglio semantico ad ogni interpetrazione.
A dimostrazione di quanto sto dicendo che le opere selezionate sono manierate, per-
ché pregiudizialmente scelte, mi offro, già da adesso, a recensire il libro vincitore (pre-
via copia gratis da voi offertami per la lettura), e da esso si vedrà la consistenza del-
l’opera, inficiata dalla scelta che l’ha promossa.
Siccome la mia integrità morale è vibrante, proverei un forte contraccolpo se l’opera
esaminata fosse passabile, e non potrei evitare di ammetterlo.
Ma sono così sicuro che l’operazione della Neri Pozza di scouting è meramente in-
clusiva che voglio correre il rischio.
Credo di non essere stato offensivo nei confronti della Casa Editrice, ma di aver sem-
plicemente esibito un giudizio sul loro premio letterario, che è di natura partigiana e
non di conclamata valutazione di mera letterarietà.
Se questo mio commento sarà censurato dal vostro a priori sarà un’altra censura, ma
uno come me, che è censurato da sempre, non scalfirà più di tanto.
Ma sappiate che questo commento, se letto, sarà condiviso dai 1096 esclusi del pre-
mio Neri Pozza 2019, ai quali non offro uno sfogo, ma la legittima difesa di non esse-
re stati giudicati nella loro specifica integrità letteraria, ma sacrificati sull’altare di una
letteratura già infiorata nella sua iconostasi.
cordiali saluti,
giuseppe duccilli.
Salve Giuseppe, non abbiamo problemi a pubblicare il suo commento, in cui il Suo parere anche se discorde è riportato con toni pacati, cosa che sempre apprezziamo, tuttavia forse non è questo il luogo più adatto per esprimere dissenso per l’esito di un concorso che ha un suo regolamento e una giuria che effettua la scelta tra tutti i candidati. Come ogni concorso che ha una giuria - che si tratti del Premio Strega o di premi minori - il risultato potrebbe non mettere d’accordo tutti - lettori e soprattutto gli altri candidati - ma quando si partecipa si deve mettere in conto anche questo. In bocca al lupo per il suo manoscritto: se di valore, troverà certamente spazio nel panorama editoriale.