Come funziona il reddito di cittadinanza negli altri paesi e come è gestito rispetto alle idee dell’attuale governo? Ultimamente in Italia ne sentiamo parlare quotidianamente data la proposta del governo Lega-M5S e molti si domandano cosa sia e in che cosa consista a livello pratico, soprattutto perché la stessa espressione non ha un significato univoco legato al suo senso letterale (reddito legato allo stato di cittadino di un paese), ma un significato che varia da paese a paese, a seconda di come il governo della specifica nazione l’ha inteso.
Cerchiamo di capire insieme i meccanismi relativi al reddito di cittadinanza nel nostro e negli altri paesi, dopo aver visto in maniera più approfondita le ragioni che hanno portato a denominarlo in questa maniera.
Il reddito di cittadinanza negli anni è stato spesso teorizzato e chiamato in svariati nomi: reddito di base incondizionato, di sussistenza oppure reddito minimo universale. In base alle caratteristiche che esso assume all’interno del paese in cui viene proposto si presenta con un nome differente; in Italia viene chiamato "di cittadinanza" dal momento che una delle caratteristiche di base per richiederlo è quella di essere cittadino italiano o di aver ottenuto la cittadinanza italiana da almeno 5 anni.
In Italia l’idea del Movimento 5 Stelle è quella di assegnare un reddito di cittadinanza di 780 euro al mese, una soglia sotto la quale - secondo i dati Istat - una persona che vive da sola viene considerata povera. Ma il reddito di cittadinanza viene assegnato in quali altri paesi europei e a quanto ammonta? Cosa bisogna fare nel resto d’Europa per ottenere e mantenere questo sussidio e cosa, invece, si dovrebbe fare in Italia?
Reddito di cittadinanza: Italia e Europa a confronto
Il reddito di cittadinanza che il Movimento 5 Stelle vorrebbe assegnare alle persone che vivono sotto la soglia di povertà in Italia sarebbe, qualora confermato, il più generoso in Europa sia in termini di cifre che in termini di obblighi e i doveri che ha il beneficiario.
In Italia si è parlato della somma di 780 euro al mese da assegnare a una persona singola, cifra scelta in base ai dati Istat per andare ad abbattere la povertà. Secondo Cottarelli, che ha condotto un’analisi comparata di tutti gli strumenti in vigore negli altri paesi europei contro la povertà e la mancanza di lavoro, l’ipotesi dei 780 euro è di gran lunga la più generosa in Europa.
La comparazione è stata fatta col reddito di cittadinanza in altri tre dei principali paesi europei, in cui la cifra è minore rispetto a quella stabilita per gli italiani:
- Reddito di cittadinanza Francia: 530 euro al mese
- Reddito di cittadinanza Germania: circa 400 euro al mese
- Reddito di cittadinanza Regno Unito: meno di 400 euro al mese
Negli altri paesi europei il reddito di cittadinanza garantito è sempre minore rispetto alla soglia di povertà, cifra che solamente in Italia sarebbe invece corrispondente a quel dato.
Cosa bisogna fare, poi, per ottenere e mantenere il reddito di cittadinanza negli altri paesi europei? Tutti quelli che prevedono il reddito di cittadinanza richiedono ai propri cittadini la totale disponibilità a lavorare e, nella stragrande maggioranza dei casi, li obbligano ad aderire e partecipare a un programma di integrazione sociale e formazione lavorativa. Se questo obbligo non viene rispettato il reddito minimo garantito viene a mancare.
Per quanto riguarda la ricerca del lavoro, invece?
Cottarelli ha analizzato l’assegnazione e il mantenimento del reddito di cittadinanza anche da questo punto di vista, segnalando come in dieci dei paesi europei che prevedono il reddito di cittadinanza ci sia l’obbligo di accettare qualsiasi offerta di lavoro, pena la perdita del beneficio; in altri 11 l’obbligo è quello di accettare qualsiasi offerta appropriata; altri ancora, come Lussemburgo e Romania, impongono come criterio per l’assegnazione del reddito di cittadinanza di svolgere lavori socialmente utili fintanto che non si trova un’occupazione; in Francia e in 21 altri paesi è concesso rifiutare un’offerta di lavoro ritenuta appropriata solamente una volta.
Reddito di cittadinanza in Italia: come dovrebbe funzionare?
Poste le regole negli altri paesi, come funzionerebbe il reddito di cittadinanza in Italia? A parte il fatto che la cifra corrisposta nei casi di massima povertà sarebbe la più alta d’Europa, l’idea del Movimento 5 Stelle sarebbe quella di assegnare a tutti coloro che percepiscono un reddito inferiore a quella cifra una somma tale da arrivare a 780 euro. Un esempio: se qualcuno dichiara un reddito di 500 euro mensili, lo Stato si farebbe carico di assegnargli i 280 euro mancanti per il raggiungimento dei 780. Nel caso in cui si trattasse di famiglie, invece, il reddito del nucleo verrebbe diviso in base al numero di componenti. Se questo dato non dovesse raggiungere la soglia, lo Stato andrebbe a integrare.
In Italia di reddito di cittadinanza si parla, per ora, a partire da marzo 2019. Per ottenerlo e mantenerlo anche qui ci sarebbero una serie di regole e di oneri da adempiere, pena la perdita del sussidio, che risulterebbero però comunque meno gravosi rispetto a quelli degli altri paesi.
Quali sono i requisiti per ottenere il reddito di cittadinanza e quali quelli per mantenerlo?
Occorre aver compiuto 18 anni, essere disoccupati o inoccupati e avere un reddito Isee pari o inferiore alla soglia di povertà stabilita dai dati Istat pari a 9.360 euro. Per coloro che risultano essere proprietari di casa la somma percepibile scende a 500 euro e per chi ha seconde case, cantine di proprietà o box la somma della quota patrimoniale non deve superare i 36.000 euro. Per quanto riguarda gli stranieri, il requisito imprescindibile per ottenere il reddito di cittadinanza è essere residenti in Italia da almeno 5 anni. Per tutti il reddito di cittadinanza sarebbe ottenibile fino a un lasso di tempo massimo di 18 mesi.
Chiariti i requisiti per ottenerlo, cosa bisogna fare per mantenerlo?
Ci sono una serie di regole: innanzitutto è necessario iscriversi subito ai centri per l’impiego e rendersi disponibile al lavoro. Bisogna cominciare a cercare attivamente lavoro (per almeno 2 ore ogni giorno) e garantire la propria disponibilità per progetti utili alla collettività per 8 ore settimanali. Andrebbero inoltre frequentati corsi per la qualifica e la riqualificazione professionale accettando di comunicare tempestivamente ogni variazione di reddito. Per quanto riguarda i lavori offerti, il cittadino beneficiario del reddito di cittadinanza dovrebbe accettare uno dei primi tre impieghi offerti.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Reddito di cittadinanza: come funziona negli altri paesi, perché si chiama così e come sarebbe in Italia
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