Il marchio della storica e prestigiosa casa editrice fiorentina Vallecchi, fondata nel 1913 dal tipografo e editore Attilio Vallecchi, è stato acquisito da Manlio Maggioli, imprenditore e editore, patron del Gruppo Maggioli.
Nella veste di direttore editoriale è stato chiamato Alessandro Bacci, nato a Firenze l’11 maggio 1942, che ha iniziato l’attività nel mondo editoriale con Valentino Bompiani nel 1965 e che è da più di cinquant’anni nel settore, tra Mondadori e Rusconi.
Dell’opportunità e della sfida di rilanciare una casa editrice antica come Vallecchi, il cui motto era e continua ad essere: “Un sogno lungo un secolo”, ce ne parla lo stesso Alessandro Bacci, da noi intervistato.
- Quanto ha contato nell’accettare la carica di direttore editoriale della storica casa editrice Vallecchi, il fatto che si trova a Firenze?
È stato determinante, sono fiorentino nell’anima, ho svolto la mia vita lavorativa a Milano per oltre 40 anni e poi a Rimini, ma Firenze è sempre stata la mia città; tuttora ho parenti e amici importanti che ci vivono.
- Firenze e Vallecchi, dunque, un legame imprescindibile?
Tutti i libri editati da Attilio riportavano il marchio “VALLECCHI – FIRENZE” e da questa storia siamo ripartiti. Ho insistito fin dal primo approccio con la nuova proprietà affinché il marchio non fosse registro in un’altra città. Sarebbe stato impensabile.
- Quanti libri ritiene di poter pubblicare durante il 2021?
Il nostro obiettivo è quello di editare 30 volumi quest’anno suddivisi tra narrativa, saggistica e poesia.
- Pensa di rieditare alcuni volumi del vecchio catalogo Vallecchi, che conteneva personalità del calibro di Curzio Malaparte, Giuseppe Prezzolini, Filippo Marinetti, Dino Campana, Giuseppe Ungaretti?
Stiamo lavorando in questa direzione su due fronti: la ristampa cartacea di importanti titoli del passato, sono già usciti i volumi di Gentile Genesi e struttura della società, Tobino Il figlio del farmacista, Bargellini Lui. Racconti della vita di Gesù, Bigongiari L’enigma innamorato. Abbiamo in lavorazione Storia di Cristo di Papini e altri sono in fase di trattativa. Oltre al recupero cartaceo stiamo varando una collana VALLECCHI – CLASSICI di soli recuperi proposti in e-book.
- Non solo collane di narrativa e di saggistica. Vallecchi avrà in catalogo anche una collana di poesia curata dalla poetessa Isabella Leardini. Ce ne vuole parlare?
Lavoriamo molto bene con Isabella, stiamo progettando delle serie di poesia molto interessanti, vogliamo continuare nel solco della tradizione della casa editrice, che ha pubblicato i grandi poeti del ‘900.
- Secondo Lei, ormai l’e-book rappresenta il futuro del libro, anche se l’odore di un libro fresco di stampa conserva ancora il suo fascino?
Ho sempre sostenuto che il libro stampato non sarebbe stato soppiantato da edizioni digitali; i dati di mercato mi confortano in questa affermazione, anche se in periodo di pandemia gli e-book hanno avuto un buon andamento.
- La lettura e i consumi culturali nell’anno dell’emergenza hanno registrato un aumento del 3% nell’anno del Covid-19. La pandemia ha riportato i lettori ad acquistare libri?
Credo che stiamo operando in uno dei pochi settori merceologici dove non si è accusato il dirompente peso della pandemia anche se, come sempre, i dati vanno analizzati con attenzione: le librerie dei centri commerciali, delle stazioni e quelle posizionate nei centri storici delle grandi città hanno sofferto una pesante riduzione di fatturato, che si è trasferito sulle piattaforme di vendita on-line. Questo fenomeno comporterà problemi notevoli alla struttura distributiva.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Rinasce Vallecchi, la storica casa editrice fiorentina. Intervista al nuovo direttore editoriale Alessandro Bacci
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