Una rondine non fa primavera ci ammonivano i nostri nonni, con l’aria di chi la sa lunga e l’autorità conferita loro dai capelli ormai ingrigiti. Quando si è bambini la frase è enigmatica, sembra un paradosso fatto apposta per stuzzicare la nostra intelligenza, da adulti già la si comprende meglio, eppure resta ad aleggiare su quell’espressione un alone impalpabile di mistero.
Sappiamo che si tratta di un proverbio antico, di un modo di dire consolidato che è ormai parte integrante delle dicerie popolari e dunque si tramanda di bocca in bocca, di generazione in generazione, e viene proferito come una sentenza inappellabile.
Ma chi è stato il primo a dire che “una rondine non fa primavera”? Da dove deriva questa espressione e, soprattutto, cosa significa?
Vi concediamo intanto una piccola anticipazione: la frase fu pronunciata da un uomo illustre e la sua modalità di trasmissione fu scritta prima che orale.
Una rondine non fa primavera: significato
Il celebre detto rappresenta un ammonimento travestito sotto forma di metafora: una rondine sola non basta a portare la primavera, afferma. In una lettura più ampio si potrebbe quindi dire che non è sufficiente un segnale isolato per trarre conclusioni affrettate.
Complice la sua affinità con la stagione più bella dell’anno, il proverbio viene ripetuto spesso in concomitanza con l’arrivo della primavera. Proprio nel momento in cui si accendono i sensi e la vita e il futuro appaiono carichi di promesse, allora viene proferito il solito monito: “Una rondine non fa primavera”, che sembra sempre un avvertimento sgradito, una frase guastafeste, ma che in fondo ci aiuta a ridimensionare le nostre aspettative, come gettando acqua sul fuoco, richiamandoci a una visione più razionale.
Una rondine non fa primavera: chi l’ha detto
Il proverbio “Una rondine non fa primavera” non è un semplice derivato dalla saggezza popolare o dall’osservazione naturalistica del mondo, ma ha origini ancora più antiche.
Il detto italiano infatti è una traduzione letterale dell’espressione latina:
Una hirundo non facit ver.
Ma, andando indietro nel tempo, troviamo questa identica frase nell’Etica Nicomachea di Aristotele:
Μία χελιδὼν ἔαρ οὐ ποιεἶ
Il grande filosofo greco infatti scrisse:
Come una rondine non fa primavera, né la fa un solo giorno di sole, così un solo giorno o un breve spazio di tempo non fanno felice nessuno.
Il primo a mettere la frase per iscritto fu dunque Aristotele, anche se probabilmente non fu il filosofo la prima persona a pronunciarla ma la derivò dalla tradizione orale del proprio tempo. Dall’osservazione empirica della natura Aristotele derivò la sua dimostrazione filosofica che si esplicitava tramite l’utilizzo di una similitudine.
Nella sua opera il filosofo compie un vero e proprio parallelismo: come una rondine non fa primavera, così neppure un evento bello, ma sporadico e casuale può indicare l’inizio di un momento favorevole o di uno stato d’animo positivo.
In seguito l’espressione venne ripresa molte volte, il primo a farne uso fu il commediografo greco Aristofane nella commedia C’è bisogno di molte rondini e poi ancora Erasmo da Rotterdam che nella raccolta Gli adagi osserva come non si possa generalizzare il concetto.
La frase fu ripresa anche da Sofocle nella tragedia Antigone che la traslitterò nell’espressione:
Non esiste una città abitata da un solo uomo
in cui il tragediografo ammonisce che non basta una singola buona azione a rendere buono un uomo, così come non basta una parola ben pronunciata a fare un oratore o una sola moneta a rendere ricchi. Sofocle riprende il concetto espresso da Aristotele in termini naturalistici e lo allarga a una significato più ampio.
Una rondine non fa primavera: spiegazione
Scopriamo ora il significato naturalistico del celebre proverbio.
Le rondini, com’è noto, migrano a primavera dall’Africa e il loro arrivo segna l’inizio della bella stagione e la fine dell’inverno.
Le rondini, tuttavia, volano in stormi e quando sopraggiungono lo fanno tutte insieme, affollando il cielo in grandi gruppi. Dunque avvistare una sola rondine in volo non può essere presagio di primavera né tantomeno di buon auspicio. Una rondine solitaria è un fatto insolito, e la sua presenza potrebbe indicare che è andata fuori rotta o magari si è persa allontanandosi dallo stormo. Un solo esemplare in volo dunque è un caso raro e non può rappresentare la prova che l’agognato passaggio di stagione sia avvenuto.
Ecco quindi spiegato il detto: è vero che una rondine non basta a far primavera. Queste parole sono anche un saggio invito a guardarci dalle vane illusioni o dagli entusiasmi repentini che si accendono all’improvviso e poi, il più delle volte, si risolvono in niente.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Una rondine non fa primavera”: cosa significa e da dove deriva il celebre detto
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