Che profumo hanno i libri in legno? Per scoprirlo a San Vito di Cadore (Belluno) c’è una xiloteca gestita dall’Università di Padova. Cos’è una xiloteca? Il nome deriva dal greco xylon (che vuol dire legno) e theke (cioè scrigno). La xiloteca raccoglie dei campioni di legni diversi per poterne evidenziare le caratteristiche, ma alla sede di San Vito di Cadore presso il Centro Studi per l’Ambiente Alpino c’è molto di più. Ecco cosa nasconde questa biblioteca straordinaria.
Come nasce la xiloteca di San Vito di Cadore
La xiloteca nasce come supporto alla facoltà di Agraria, presente qui dal 1761 e prima in Europa. Gli studenti potevano imparare con un orto per applicare subito le nozioni imparate. Nel 1829 la struttura passò all’Abate Luigi Configliacchi, che cambiò il nome della sede da Agraria a Economia rurale. Nel 1876 orto e sede passano sotto il controllo della Scuola di applicazione per ingegneri. Negli anni Sesssanta, con la nuova fondazione di Agraria da parte dell’Università di Padova, si trovarono alcuni libri in legno e si iniziò a cercare per capire la loro provenienza e come conservarli al meglio, anche per ricordare il passato.
Perché i libri sono in legno?
Queste opere erano inizialmente 100 e poi sono passate a circa 56. Come per i libri realizzati in carta, c’è una numerazione, un’etichetta e la possibilità di leggere il contenuto. Il legno utilizzato proviene da alberi delle foreste italiane.
Questi libri erano molto resistenti rispetto alla media e rappresentano il meglio dell’artigianalità dell’epoca, perché chi li realizzava andava a usare la venatura naturale della corteccia per rendere ancora più leggibile il contenuto dell’opera, seppur in modo abbastanza rustico. Infatti, parliamo soprattutto di libri di studio, che servivano per capire le caratteristiche delle singole piante anche nell’ottica dell’agricoltura.
Come per la gran parte dei libri antichi, solo studiosi e religiosi potevano accedere a questi testi. Quelli che ci restano sono quelli diffusi in Europa tra il XVIII e il XIX secolo e alcune delle opere in questione sono state attribuite a Candid Huber (1747-1813). Gli alberi per realizzare questi libri sono l’acero campestre (usato anche come supporto per la vite). Il formato di queste opere di interesse storico sono poco inferiori all’A5, 19,2 x 12,5 centimetri. In più, lo spessore totale è di 3,4 centimetri. Gli studiosi hanno potuto così stabilire che questi libri siano stati realizzati in legno per recuperare in altro modo materiale di scarto.
Chi è l’autore dei libri di legno
Secondo i recenti studi, l’autore dei testi conservati a San Vito di Cadore fu un certo Eugenio Trevisan, che iniziò questo lavoro nel 1834. Gli storici non sanno però dire quando il lavoro è stato terminato. Non è raro l’utilizzo di questi libri come contenitori di piante, frutti o semi, oppure trovare dei cassetti all’interno di questi libri.
Eugenio Trevisan era custode dell’orto all’epoca dell’Abate. Il 10 novembre 1842 chiese all’Università di Padova (allora Imperial-Regia Università) di ottenere un certificato per il suo lavoro. Per poter dare questo certificato, l’Università chiese all’abate quali erano i meriti di Trevisan. Configliacchi non disse che Trevisan era il giardiniere e il custode, ma parlò dei suoi meriti, tra cui la collezione di libri in legno che aveva realizzato.
I librini di Ranieri a Milano
Rispetto ai testi presenti nel Museo civico di Storia Naturale di Milano della collezione I Librini di Ranieri - che sono molto deteriorati - quelli di San Vito di Cadore sono leggibili.
La collezione milanese si chiama così perché i 550 volumi che la compongono erano stati raccolti nel 1830 per via dell’Arciduca Ranieri. I visitatori non possono vedere le opere di Milano in esposizione proprio per le loro condizioni. La caratteristica principale di questi libri rispetto a quelli raccolti alla xiloteca in provincia di Belluno è che hanno degli elementi in oro e l’etichettatura in marocchino.
I libri in legno nel deserto
L’artista fiorentino Giovanni De Gara ha realizzato un progetto speciale per piantare 1500 alberi nel deserto di Giuda (est di Gerusalemme). Per realizzarlo, De Gara e i volontari hanno realizzato dei libri in legno. Al momento sono stati piantati 200 alberi in Camerun. Insomma, la storia del libro di legno è ben più vicina di quanto si possa pensare.
Disponibile qui un video di approfondimento: https://www.rainews.it/tgr/toscana/video/2024/02/libri-legno-solidarieta-beduini-deserto--9a7b7ca2-b1e6-4ec6-afe8-a637ced44562.html
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La xiloteca di San Vito di Cadore, dove i libri sono in legno
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo News Libri Curiosità per amanti dei libri Biblioteche
Lascia il tuo commento