

Perché questo titolo con un verbo, rifiabare, che non esiste in lingua italiana? Perché le fiabe sono state rimosse, mutilate o trasformate e hanno smesso di raccontare il mondo. E non è giusto.
La narrazione: un elemento fondamentale per l’umano
Dal Paleolitico, la narrazione fa parte dell’essere umano, un’attività forse inutile per le persone realiste e pratiche, ma importante per riconoscerci come esseri umani con una storia. In fin dei conti, il linguaggio ci ha distinto dagli altri animale, e la narrazione orale ne è parte fondamentale.
Raccontare una storia in gruppo significa condividere le gioie e le paure di una comunità. Significa tramandarne la memoria ed essere di esempio ai giovani, e quindi unire la tradizione e l’innovazione nella narrazione. Non poco, vi pare?
È stato così per tanto tempo. Però oggi la tecnica ha cambiato il modo di pensare: la narrazione è puramente decorativa, quindi inutile. Non raccontiamo più le fiabe ai nostri figli perché sono truci, cattive, classiste. Ma la società non è forse truce, cattiva e classista? Non è forse realismo questo?
Fiabe e infanzia: uno strumento di crescita
Aggiungo che le fiabe devono essere raccontate nuovamente e in modo filologico, senza deformazioni ideologiche, e portate in giro come strumenti di crescita. Sono paurose, ma non c’è età più incline ad affrontare le paure dell’infanzia; anche le meno realistiche (ma lo saranno veramente?), se sono raccontate nel modo giusto, piacciono molto ai bambini. E non solo.


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Sono portatrici di valori che appartengono a tempi ancestrali, di situazioni trasfigurate, di interpretazioni che possono variare a seconda del luogo e dell’epoca in cui vengono lette. Una fiaba dei fratelli Grimm può essere stata interpretata in modo diverso nel 1800 e sicuramente oggi, che siamo nel 2025, ma conserva lo stesso valore. Parafrasando Gertrude Stein:
una storia è una storia è un a storia
tutto il resto è interpretazione.
La fiaba e la vita interiore dell’individuo
Ma perché questo articolo? Perché, data la mia passione per le fiabe di tutto il mondo, ho pensato di raccontarne una o più delle diverse nazioni e trarne dei suggerimenti che possono essere discussi. Si parla di sensibilità, di diversità, ma anche di lotta e rivincita di coloro che non hanno voce nella società. Bisogna farlo senza moralismo, con lo sguardo curioso di un bambino.
In fondo nella fiaba c’è tutto quello che diventa la vita interiore di una persona e che dentro di sé la porterà a lottare per i propri ideali e a farne una guida, oltre quello che possono dire i moralisti e i razionalisti.
Gridiamolo forte allora: RIFIABIAMO IL MONDO!
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Rifiabiamo il mondo: le fiabe nell’infanzia come strumento di crescita
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