“Anna dai capelli rossi” di Lucy Maud Montgomery

Antonella Stoppini Pubblicato il 21-12-2015

Anna dai capelli rossi

“Anna dai capelli rossi” (Ultima edizione Bur ragazzi 2015, titolo originale Anne of Green Gables traduzione di Rossana Guarnieri, Postfazione di Antonio Faeti) di Lucy Maud Montgomery (Clifton, 30 novembre 1874 - Toronto, 24 aprile 1942) è il primo di una serie di otto volumi che l’autrice canadese scrisse nel 1908, con il quale raggiunse la fama e dal quale è stato tratto nel 1979 un cartone animato di successo.

“In un bel pomeriggio di giugno”, nella cittadina immaginaria di Avonlea,

“che si trovava proprio al centro di una penisola a forma di triangolo che si protendeva sul golfo di San Lorenzo ed era bagnata su due lati dal mare”

Matthew Cuthbert, timido e taciturno sessantenne, si trovava sul suo calesse diretto alla stazione di Bright River. L’uomo e la sorella Marilla, donna pragmatica dai lineamenti severi e di carattere autoritario ma “dotata di un certo senso dell’umorismo”, entrambi non sposati, avevano deciso di adottare un ragazzino proveniente da un orfanotrofio della Nuova Scozia che avrebbe dovuto aiutarli nei lavori domestici. Un ragazzino “abbastanza malleabile da poterlo educare nel modo giusto”. I fratelli in cambio offrivano una casa accogliente e un’adeguata istruzione. “Green Gables”, il nome della proprietà di Matthew e Marilla, comprendente una grande casa circondata da un frutteto, si preparava ad accogliere il nuovo residente. Mancavano ancora otto miglia per giungere alla stazione che Matthew percorreva lungo una strada bella e profumata di meli in fiore. L’uomo, “lunghi capelli grigio ferro e una folta barba”, in un luogo dove tutti si conoscevano e si salutavano, aveva paura di tutte le donne, perché pensava che ridessero del suo aspetto bizzarro e della sua figura sgraziata. Lo schivo Matthew aveva provato grande sorpresa e sconcerto quando al suo arrivo alla stazione aveva trovato ad attenderlo al posto di un ragazzino una femmina.

“Una ragazzina di circa undici anni, che indossava un vestituccio di flanella di colore spento, corto e stretto, e un berretto da marinaio dal quale spuntavano due trecce di un vivido colore rosso”

Nel suo smunto viso, disseminato di lentiggini, risiedevano grandi occhi intelligenti ed espressivi dal colore grigio verde. La bambina si era subito presentata all’uomo tendendogli la mano iniziando a parlare di se stessa.

“Sono terribilmente magra, non trova?”

Il paesaggio che Anna scorgeva dal calesse era argomento di chiacchiere e la natura le suggeriva tante cose.

“Questo albero fa pensare a una sposa vestita di bianco con un magnifico velo di pizzo”. Il fiume in piena delle chiacchiere di Anna investiva Matthew. “È meraviglioso quando i sogni diventano realtà, vero?”

e l’uomo era conscio di essere già stato stregato dalla bambina. I due passeggeri stavano per giungere alla meta quando Anna aveva avvistato la casa, imbiancata a calce, attorniata da alberi in fiore.

“Non appena l’ho vista, ho capito che quella era la mia casa! Mi sembra di sognare”

L’irresistibile fascino di Anna e la tenerezza che suscitava avrebbero abbattuto le inflessibili aspettative di Marilla? “Anna ci cattura con il suo vitalismo e con la sua unicità”, scrive Antonio Faeti nella Postfazione del volume, l’esuberante bambina, fragile e forte, con la sua straordinaria personalità porta gioia e amore ovunque vada. Le pagine piene di sentimento unite all’entusiasmo di Anna rendono il libro scorrevole e ben scritto, adatto a lettori di ogni età.
Lucy Maud Montgomery per la stesura della trama forse si è ispirata alla sua infanzia solitaria, orfana di madre e affidata dal padre ai severi nonni che vivevano negli stessi luoghi di Anna dai capelli rossi: l’isola del Principe Edoardo, situata a nord della Nuova Scozia (Canada). Anna dal grande cuore, conduce una vita parallela d’immaginazione per rendere più piacevole e accettabile la sua reale.