Che cosa hai fatto di Raul Montanari

Che cosa hai fatto (Baldini&Castoldi, 2001) di Raul Montanari racconta di un percorso tortuoso.
Un uomo di quarant’anni, un uomo senza nome. Un nome a dire il vero ce l’ha, ma non lo sapremo mai. Lui stesso s’irriterà, quando lo sentirà pronunciare. Poche volte, a dire il vero.

Lui è innamorato, infatuato, soggiogato da Béatrice, una donna che lo ha in pugno. Anima e corpo. Lo costringerà a fare cose che qualcuno di noi potrebbe invidiare (sì, sto parlando di sesso. E non sempre convenzionale) ma che, in fondo, sono solo la superficie di questa storia.

Compatirlo? No, questo no. E poi, perché dobbiamo sempre e per forza giudicare?
Perché non possiamo semplicemente ascoltare e cercare di capire?
Non è sempre difficile e, il più delle volte, è davvero gratificante. Per ambo le parti.
Il nostro intraprenderà un viaggio dentro di sé, un viaggio tormentato e allucinante che lo porterà proprio là, dove dev’essere. E dove ha paura d’arrivare. E noi con lui, spettatori impotenti che ascolteranno le parole di un uomo che si apre a noi.

Raul Montanari ci porta in un’odissea cupa e fosforescente al tempo stesso, un viaggio dentro di noi e sotto le lenzuola che giungerà a un punto che... non so dire di più perché ognuno di noi troverà la propria risposta. Potrà piacere o no, ma sarà nostra.
Troppe volte abbiamo domande che ci frullano in testa ma poi, quando finalmente raggiungiamo ciò che tanto bramavamo, ecco che scatta qualcosa…

Un libro intriso dello stile di Raul, pagine colme di sentimenti contrastanti che cambieranno le nostre giornate. D’altronde è questa la forza di Raul: uscire dalle pagine e arrivare decisa a noi, senza inutili giri di parole. Una freccia che non manca mai il bersaglio. A volte potremmo pensare che un colpo schivato sarebbe una benedizione, ma non quando parliamo di questo geniale autore.ù
Da leggere e rileggere. Non sarà mai tempo sprecato.