Controcorrente di Matteo Renzi

Leggere il libro dell’uomo più impopolare d’Italia e recensirlo appena questo compare nelle librerie mi fa apparire quella renziana di ferro a cui tutti i suoi denigratori attribuiscono caratteri nefasti e compromettenti.

Chiedersi perché il personaggio sia diventato l’emblema dell’antipatia e si sia attirato tanto odio dai suoi nemici non è l’argomento di questa recensione, oggi parliamo del libro, del suo contenuto e capacità linguistiche che l’autore mostra di possedere.

Controcorrente (Piemme, 2021), il libro di Matteo Renzi, è una sorta di pamphlet che gli dà l’occasione di mettere in fila tutti gli avvenimenti di questo ultimo anno con spirito polemico e rivendicativo. Con forza e precisione l’autore si avoca tutti quegli atti che porteranno al governo Draghi a cui vengono attribuiti doti di ricucitura di un tessuto politico che si era slabbrato nell’epoca dei due governi precedenti.

Il libro, diviso in 15 capitoli, tratta con dovizia di particolari questioni scottanti di cui il dibattito politico si nutre nell’attualità a cominciare dalla sondaggite da parte di “quei professionisti della politica che rinunciano alle idee in nome del consenso e vivono in un presentismo senza limite”.

Che l’uomo più impopolare d’Italia, Matteo Renzi, abbia mandato a casa l’uomo che i sondaggi registrano come il più popolare, cioè l’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, era sembrato, per dirla con le parole di D’Alema, una blasfemia, eppure tutto ciò è stato possibile come si racconta nel libro grazie all’ostinazione di un politico che con mosse azzardate e coraggiose riesce a creare le condizioni perché il governo giallo-rosso sia costretto a chiedere le dimissioni.

Cosa accade dopo sappiamo: l’arrivo di Draghi finisce per spegnere tutte le illazioni che si erano scatenate in quei momenti di crisi.
La lotta contro il populismo dei grillini e il sovranismo delle destre sembra acquietarsi con il nuovo corso della storia che si avvia ad aprire finalmente alla politica non urlata e a dare spazio alle competenze di un uomo che tutti in Europa ci invidiano e non alle fantasiose manovre del celebre portavoce Casalino.

Il libro mantiene una misura argomentativa che non scade mai nel volgare, se non si vogliono considerare audaci le pagine in cui Renzi tratteggia i contorni di alcuni politici del Movimento 5 stelle, come l’ex ministro della giustizia Bonafede.

Il lettore, anche il più lontano dal renzismo, non può non riconoscere che il politico Renzi abbia sempre operato con onestà intellettuale e che spesso i feroci attacchi che una certa stampa gli ha rivolto, oltre a essere gratuiti e spregevoli, sono stati ingenerosi.

L’Uomo più che il politico avrebbe meritato più rispetto da parte di chi pur contrastandolo sul piano politico non può non riconoscerne l’umanità.

La lettura del testo, che si snoda in quasi 300 pagine, risulta scorrevole, ci troviamo di fronte alle pagine di un racconto incalzante e per certi versi avvincente, l’autore mostra capacità narrative ed espositive che un vero scrittore possiede non scadendo mai nel pedante e nel tratto recriminatorio.

Ancora una volta il suo libro come gli altri si conclude con un appello alle giovani generazioni che raccoglieranno il testimone di una politica finalmente degna di questo nome.