Ghiaccio nero di Michael Connelly

Ghiaccio bollente o nero, poco importa. Il detective Harry Bosch si trova a indagare sullo strano suicidio di un poliziotto, Calexico Moore; le strane piste delle indagini lo condurranno fino in Messico. Ghiaccio nero (titolo originale “Black Ice”, Piemme, 2019, trad. di Gianni Montanari), il titolo del libro di Michael Connelly fa riferimento a un nuovo tipo di droga micidiale che avrà un ruolo chiave nelle indagini.

Los Angeles, la notte di Natale. Un crimine, penserete.
E invece no, qui si parla di un banale suicidio.
Tutto qui? Perché siamo qui, allora?
Presto detto: il suicida, Calexico Moore, era un poliziotto. E già questa notizia basterebbe per mettere in subbuglio lo scenario.
L’uomo si è sparato in testa con un fucile a doppia canna e, come la maggior parte di questi casi, ha lascato un biglietto in cui spiegava le motivazioni del suo folle gesto.
Bosch, però, non crede a una sola parola scritta su quel pezzo di carta.
Per questo inizierà a indagare per conto suo.
E scava scava, scopre che Moore aveva un dossier su di un nuovo tipo di droga, il “ghiaccio nero”.
Inutile dire che i grossi spacciatori erano pronti a darsi guerra per prendersi una bella fetta di quel mercato. O magari tutto.
E non è finita qui, perché il nostro scoprirà qualcosa d’inquietante, su Moore.
Qualcosa che potrebbe aver spinto qualcuno a ucciderlo…

Michael Connelly ci dona un’altra storia con il mitico Bosch e lo fa con il suo stile asciutto e magnetico.
Uno stile che ha conquistato migliaia di appassionati nel corso degli anni e che continua ad avere successo ancora oggi.
Questo grazie a personaggi che ci sembreranno attori che si muoveranno in uno scenario vivido che ci ospiterà e ci intrappolerà al tempo stesso.
Aggiungiamo dialoghi al fulmicotone ed ecco che avremo davanti a noi il quadro completo della situazione.
Un quadro pensato per chi brama il mistero e l’azione, tuttavia chi non ama alla follia questo filone non si senta escluso, in fin dei conti qualsiasi storia ben scritta merita di esser letta.
E questa rientra in questo caso.
Da divorare o gustare lentamente, sotto il sole o in casa al calduccio, questo non importa.
Ciò che conta è che queste pagine contengono emozioni a profusione.
E saranno sempre lì, per noi.