Gli invisibili. Un’indagine del commissario Soneri
- Autore: Valerio Varesi
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2019
Soneri è un uomo fedele: al passato, ai luoghi di una memoria, a una ragione che non cessa di interrogare. Anche in questo nuovo episodio, Gli invisibili. Un’indagine del commissario Soneri, che ha per protagonista il commissario della Questura di Parma, un’indagine complessa diventa il pretesto di un viaggio a ritroso fino alle radici più profonde di un bisogno di verità e giustizia in cui consiste il senso stesso dell’esistenza umana.
Il corpo di un uomo ripescato molto tempo prima dalle acque del Po e rimasto senza nome nella cella frigorifera di un obitorio, scaduti i termini di Legge è ormai per le autorità competenti null’altro che una pratica da archiviare frettolosamente. Il compito sgradevole, che spetterebbe alla polizia giudiziaria, finisce sulla scrivania del commissario Soneri. Il quale, smaltito il fastidio iniziale, non riesce a togliersi dalla mente:
quell’uomo ibernato sotto una teca che aveva lo stesso valore di un detrito.
Ben presto nella coscienza del commissario affiora una ”subdola familiarità” con lo sconosciuto, al punto da immaginarsi lui stesso morto come quell’uomo e da domandarsi chi (tra colleghi, familiari, ombre del passato) lo avrebbe ricordato, dopo morto, strappandolo all’invisibilità. Giacchè tocca a tutti prima o dopo scomparire e ad alcuni tocca fin da vivi. Alzando gli occhi e guardando fuori dalla finestra del suo ufficio, Soneri osserva la nebbia incombente e se ne lascia compenetrare. Quella nebbia che accompagna come un velario e un nutrimento vitale ogni sua indagine, confondendosi ai suoi passi, ai gesti, ai pensieri. E che, proprio come la Ragione più ostinata, sollecita a pensare e comprendere, custodendo nel suo mistero compresente di luce e oscurità, sostanza e apparenza, l’essenza della vita umana, e del suo valore.
Ed ecco che il commissario, contro ogni logica, comincia un’indagine tra le più complesse della sua carriera, cercando un senso all’esistenza di quello sconosciuto.
Che poi ciò passasse per un’indagine di polizia non cambiava nulla. La vita di ciascun uomo era un’indagine e si concludeva sempre con un giudizio.
Epicentro dell’inchiesta narrata in Gli invisibili. Un’indagine del commissario Soneri (Mondadori, 2019) è ancora una volta un luogo potente di memoria: il Po, con i suoi argini, le sue acque ora immiti ora distese, capaci di farsi carico, come un dio dimenticato, di ogni cosa, custodendo anche i detriti, le colpe, la pietà che un mondo sul punto di sgretolarsi ha disseminato tra i suoi fondali. In questo scenario intriso di una religiosità pagana, i pensieri del commissario sembrano accordarsi alla cadenza di un altro tempo, diverso da quello che continua a scorrergli intorno. Un tempo sacro, fluviale, in cui Soneri sembra immergersi per misurare la profondità del possibile, sollecitato da un incessante imperativo morale, non dissimile forse da quello che anima il protagonista de "La Giustizia” di Durrenmatt, nell’ostinazione soprattutto di voler ”sondare ancora una volta scrupolosamente le possibilità che forse restano alla Giustizia.” Ed è in quell’avverbio ("scrupolosamente") che ancora consiste un sentimento sacro dell’esistenza umana. Ed è sempre in quel semplice avverbio che l’indagine in corso diventa ben presto qualcos’altro: la ricostruzione e il racconto della vita di un uomo, che come una preghiera, riassume la vita di ogni uomo. E viene da pensare ancora al personaggio di Durrenmatt, quando dice:
Il fine dell’uomo consiste nel pensare, non nell’agire. Qualsiasi sciocco è in grado di agire.
Ed è forse questa qualità peculiare del personaggio creato da Valerio Varesi: di non voler rimanere un ”qualsiasi sciocco”; di restare anacronisticamente uno spirito contemplativo in un mondo ottusamente consacrato all’azione; continuando a tendere a un fine di verità e giustizia che ha sempre a che fare con la dignità umana, anche quando sembra irrimediabilmente perduta; a rendercelo così familiare. E a spingerci a cercarne, ad ogni nuova inchiesta (e, potremmo aggiungere, al di là dell’inchiesta) la compagnia e l’esempio.
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Torna il burbero, ma perspicace commissario Soneri, nel libro di Valerio Varesi, Gli invisibili. Un testo dal forte accento malinconico, che colpisce nel profondo, soprattutto nella sua descrizione simbolica del fiume, ove:
“Il fiume scuro che scorreva intorno a loro con quel lieve saltellare risvegliava un ritmo sepolto nel tempo: di culle e ninne nanne, di torpedoni e viaggi estivi in auto con incubi di vomito. La notte era immobile, salvo l’acqua che scorreva. “
Protagonisti velati sono i cosidetti “invisibili”, ovvero coloro che non attirano l’attenzione, quelli che passano indenni, senza farsi notare, avvolti in una fitta nebbia che modifica i contorni delle cose e della gente. Sono coloro che per la società non esistono, non si esibiscono. Come il cadavere ripescato nel fiume che da tre anni aspetta non soltanto di avere degna sepoltura, ma anche una chiara identificazione. Per ora è soltanto S89, ovvero scomparso numero 89. A Soneri il gravoso compito di chiudere in qualche modo un caso che non interessa a nessuno, su sollecitazione incombente dei superiori. Ma lui non ha fretta, riapre il caso e vi si getta dentro con tutto se stesso. Avvolto nelle brume fitte della nebbia e dello stesso evento cerca di raggiungere la verità, in preda ad una malinconia sempre più ostica.
Ritroviamo, in questo ultimo libro di Valerio Varesi, il commissario Soneri e la sua città Parma, con la quale ha un rapporto speciale:
“Momenti ideali , quelli in cui gli riusciva un dialogo muto con Parma, in quell’ebbrezza onirica che gli svelava l’oscuro grumo del suo vissuto. Una corrispondenza fatta di suggestioni, fotogrammi di vita, acuti sentimenti scaturiti improvvisamente come agguati, dolci di nostalgia e dolorosi come coltellate.”
Un giallo classico, d’investigazione, che ruota essenzialmente intorno alla figura dell’investigatore, ovvero il commissario. Un testo che propone anche una profonda indagine, intima ed intimistica, dei personaggi che affollano il testo. Di loro si propone un’analisi perfetta dei loro stati d’animo del loro sentire, delle loro caratteristiche. Colpisce il profondo scavo introiettivo portato avanti tramite una prosa attenta e molto curata. Una lettura avvincente, che tratta con perizia molti temi di attualità come il ruolo della mafia e dei pescatori di frodo, degli speculatori. Il tutto sotto lo sguardo sornione e cinico del fiume Po, che tutto comprende ed avvolge.