I figli della libertà
- Autore: Marc Levy
Potrebbe essere uno dei tanti libri di memoria di avvenimenti legati alla seconda guerra mondiale in Europa, invece il romanzo di Levy ha una grande e innovativa carica di originalità: i luoghi dove si svolge la storia, la regione di Tolosa, durante la dittatura del generale Pétain, collaboratore degli occupanti tedeschi, è già un primo elemento di novità, in quanto la lotta partigiana dei giovanissimi provenienti da tutta l’Europa, italiani, spagnoli, polacchi, non era mai stata raccontata. E’ poi interessante che il narratore sia il padre dell’autore, che ha conosciuto l’epopea dei giovani martiri solo da adulto, molti anni dopo la fine della guerra. Jeannot e suo fratello Claude di appena 17 anni sono due ragazzi ebrei che decidono di darsi alla clandestinità per combattere non solo gli invasori nazisti, ma i loro collaboratori francesi, feroci e spietati contro i terroristi: Rosine, Damira, Samuel, Charles, Enzo, Sophie, Catherine rinunciano alla loro libertà, alla giovinezza, all’amore, in nome di un ideale altissimo, l’impegno per la democrazia, la libertà, la dignità, e non esiteranno a compiere azioni spesso spericolate e molto coraggiose, senza indulgere alla violenza gratuita contro i civili, in una specie di guerra cavalleresca. Purtroppo, la loro generosità ed abnegazione alla causa sarà punita con arresti, prigionie, torture, deportazioni, esecuzioni capitali dopo improbabili processi messi su dalla stessa giustizia francese. Alla fine del racconto, seguiamo gli ultimi superstiti di quella stagione gloriosa su un treno piombato diretto a Dachau dove, malgrado gli alleati siano ormai arrivati a liberare il territorio francese, l’ufficiale nazista è determinato a deportarli. Veramente toccante il racconto della solidarietà che si manifesta durante la marcia del treno verso la morte tra i pochi che ancora resistono, e che riusciranno, con il sacrificio di uno di loro, a gettarsi dal treno e a raggiungere, finalmente, la libertà sognata per anni.
Un libro forte, capace di suscitare sdegno per il coraggio di raccontare episodi poco noti, soprattutto in un momento storico come quello che stiamo vivendo, tutto teso alla rimozione o talvolta ad una revisione storica di quegli anni troppo orientata a delegittimare un movimento di idee e di azioni che, nelle pagine di Levy, ci appaiono nella loro vera luce eroica.
I figli della libertà
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Una storia molto intensa, carica di una suspense impressionante, che non permette di abbandonare il libro fino alla fine della lettura. Il filo conduttore è il coraggio di questi ragazzi, che scelgono di vivere nascosti per reagire alle forze naziste. Ogni giorno sarà per loro una lotta, ma alla fine vinceranno... Un libro stupendo...