Il bambino di Sebastian Fitzek

E’ notte e piove profondamente a Berlino quando Robert Stern decide di presentarsi all’appuntamento con Carina, un’infermiera con la quale ha avuto una breve storia dopo il fallimento suo matrimonio. L’avvocato non sa cosa aspettarsi quando la vede arrivare correndo sull’ambulanza, ma sa che ha bisogno di aiuto. Le certezze dell’uomo vacillano quando la ragazza gli rivela il vero motivo dell’incontro: Simon Sachs, il bambino di undici anni che sta aspettando nell’ambulanza, ha richiesto la sua consulenza legale. Il piccolo, malato terminale e affidato ai servizi sociali, è infatti convinto di essere stato un assassino nella sua vita precedente. Dopo una regressione è perseguitato da incubi terrificanti che gli rivelano i dettagli degli efferati omicidi commessi in passato. Robert stenta a credere alle parole della ragazza, ma trova lui stesso il cadavere di un uomo esattamente dove Simon rivela di averlo ucciso molti anni prima. E’ questo il primo di una serie di eventi misteriosi e irrazionali ai quali Robert non può e non vuole credere. Ma c’è ben altro in gioco: è disposto a credere alla reincarnazione se questo potesse significare che può incontrare di nuovo suo figlio, che lui ha visto morire subito dopo la nascita? Uno strano videomessaggio mostra le immagini degli ultimi attimi di vita del suo bambino e lo invita a scoprire la verità su Simon se vuole sapere cosa sia successo davvero in quei momenti.

Come tipico del suo stile, Sebastian Fitzek riesce a coinvolgere fin dalle prime pagine in una storia che sembra avere, solo inizialmente, risvolti fantasiosi e quasi poco credibili. Con numerosi colpi di scena e col dispiegarsi degli eventi invece l’autore riesce a costruire una trama nella quale esistono spiegazioni razionali e inaspettate per il lettore. Tutto quello che sembrava inspiegabile rivela verità sconvolgenti. Un thriller psicologico che tiene in tensione e riesce a stupire fino all’ultima parola.