Io credo. Dialogo tra un’atea e un prete di Margherita Hack e Pierluigi Di Piazza

Che cos’hanno da dirsi un’atea impenitente come Margherita Hack e un prete attivo e dinamico come Pierluigi Di Piazza? Tanto, ma proprio tanto. Seppure da prospettive diametralmente antitetiche, i due protagonisti di questo dialogo vis à vis - con sorpresa loro e di chi legge - condividono numerosi punti di vista su temi pregnanti di significato come la fede, la morte, Dio, la giustizia, la libertà, l’amore, l’etica, l’ambiente, la solidarietà, l’impegno civile, la politica. Questo accade quando gli interlocutori non sono ingessati da schemi mentali rigidi e prestabiliti: l’eccentrica novantenne fiorentina e il prete friuliano dimostrano di possedere visioni della vita aperte a tutto tondo. Margherita Hack è una simpatica scienziata, stimata a livello internazionale, anticonformista, dallo spirito polemico ma spontanea, diretta, capace di spiegare l’astronomia con parole semplici e alla portata di tutti, mostrandosi umile come soltanto le figure di grande valore sanno esserlo. Di Piazza è invece uomo di fede vicino all’introversione e alla timidezza, ma fermo e deciso nel suo impegno evangelico, fondatore del Centro di accoglienza per immigrati e chi vive situazioni di disagio "Ernesto Balducci" di Zugliano, minuscola frazione nei pressi di Udine.

Il confronto, curato da Marinella Chirico, giornalista della redazione del TGR Rai del Friuli Venezia Giulia, è vivo e stimolante. Lo scambio del modo di vedere le cose tra i due è qualcosa che ci arricchisce, aprendoci un ventaglio di riflessioni variegato.
Nella seconda parte del libro, Hack e Di Piazza raccontano in prima persona sé stessi, tratteggiandosi senza veli con i propri vizi, difetti, fragilità, speranze, malinconie, sogni, passioni, viaggi, hobby, richiamando alla memoria qua e là aneddoti significativi del loro passato ora tristi ora divertenti.

Il contenuto di queste pagine, limpide e sincere, scorre gradevolmente, conquistando con lenta, ma inarrestabile progressione, il lettore sempre più incuriosito e attratto dalla personalità dei protagonisti.
Un libro che non si limita a testimoniare soltanto l’incontro tra chi ha il dono della fede e chi no, ma soprattutto di forte passione civile, di facile ed appagante comprensione, pensato per persone intelligenti. Impossibile da non consigliare.