L’uccello del sole di Wilbur Smith

Wilbur Smith ci sorprende con un romanzo originale e suggestivo. Rimanendo sempre in Sudafrica ed esaltando anche questa volta la cultura e la natura dei luoghi a lui cari, si discosta però molto dal suo standard proponendo una vicenda affascinante e da non perdere in nessun modo. L’idea originalissima di un antico insediamento fenicio o cartaginese in Sudafrica ai tempi dell’impero Romano è veramente affascinante anche se non del tutto impossibile.

L’archeologo Ben Kazin coltiva un sogno da decenni. Disprezzato dai colleghi per le sue teorie, sta per ora per dimostrare che un’importante civiltà del Mediterraneo si era insediata in Sudafrica fondando la mitica “Città della luna”. Finzione e fantasia si fondono con note storiche e leggende tramandate dalla cultura indigena dei luoghi. Secondo Ben l’antica città di Opet si sarebbe sviluppata nel Botswana nelle “Colline di sangue”. Qui l’archeologo, a seguito delle risultanze di foto satellitari, trova antichi gioielli, pitture rupestri, iscrizioni rivelatrici. Inizia quindi ad immergersi nell’antico ed affascinante mondo attraverso le gesta del sacerdote Huy-ben-Amon descritto nelle iscrizioni. Inizia ad indagare sulle terribili profezie che avrebbero decretato la fine di quel mondo luminoso eretto in onore del Dio del Sole.

Con una scelta coraggiosa ed incredibile, Smith ci propone il parallelismo tra il presente e il passato, tra il mondo moderno e la meravigliosa civiltà fenicia, tra l’archeologo Ben e il sacerdote chiamato “Grande uccello del sole”. Si arriva all’incredibile ipotesi della reincarnazione di Huy-ben-Amon nel corpo di Ben Kazin. Il romanzo si divide così in modo originalissimo in due parti: la prima che narra le vicende moderne di Ben; la seconda che descrive la meravigliosa civiltà e le gesta del coraggioso sacerdote. I due personaggi si assomigliano a tal punto che hanno entrambi lo stesso fisico imperfetto con la gobba, entrambi dotati di una volontà di ferro, entrambi innamorati di una bellissima donna che sembra per loro irraggiungibile. Così Ben si convince si essere venuto al mondo per portare a termine ciò che aveva iniziato il sacerdote duemila anni prima, per portare a termine il destino determinato dall’antica profezia.

Un romanzo archeologico di Wilbur Smith in cui l’Africa viene esaminata sotto molteplici aspetti, moderni ed antichi, reali e fantastici e in cui trionfa il romanticismo e la passione per la storia di questa terra misteriosa!