L’ultima estate
- Autore: Attilio Albergoni
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2019
È un grande affresco di fatti e personaggi della fine della Seconda Guerra mondiale L’ultima estate di Attilio Albergoni (Arti Grafiche Palermitane, 2019). La sua età anagrafica non gli ha fatto vivere quella tragica stagione della nostra storia, ma la sua immaginazione si è sicuramente alimentata con i fatti narrati in famiglia o sentiti da altre persone che furono testimoni delle storie che costellarono tanti altri racconti della fine della guerra. L’ultima estate è un mosaico di bozzetti, storie e storielle di uomini e donne che si trovarono a vivere fatti e situazioni di quella stagione.
Il libro è diviso dall’autore in due parti: Gli uomini…, e le donne… per dare voce alle due metà del cielo nella narrazione di episodi legati a quel periodo.
La sezione dedicata agli uomini inizia con la storia dei due compari Turi Carrubba e Michele Spascione, che da buoni vecchi siciliani, come accade ancora oggi nei paesi, se ne stavano seduti all’aperto, prima e dopo lo sbarco in Sicilia degli Americani “per osservare e sparlare di tutto e di tutti”. Le battute che si scambiano sono quelle contemporanee che si ascoltano ancora oggi anche dalla bocca di personaggi più giovani, come quando l’uno dice all’altro: “A viri chidda è buttana! E si tu ricu io, ma cririri”, battute che segnano un continuum di linguaggio che è rimasto immutato nel tempo. In fuga per la vita narra invece le vicende di un soldato che riesce a sfuggire al campo di concentramento dove sta per essere deportato con altri commilitoni saltando giù dal treno per un caso fortuito, per tornare, dopo varie peripezie, comuni a tantissimi italiani dopo l’otto settembre 1943, finalmente a Palermo, la città che aveva tenuto sempre nel cuore. Così le storie si snodano, una dopo l’altra, dando voce a tanti personaggi maschili e femminili. Infatti, nella seconda parte de L’ultima estate sono le donne che narrano alcune vicende di questo fine guerra, come l’entrata degli americani nel paesino Palmento dei Lombardi,
"Piccolo paese immerso nel profondo sud siciliano dove un tempo una comunità longobarda aveva pensato di porvi radici".
Portando finalmente la pace, ma anche i soprusi e gli stupri di alcuni reparti di Goumier, soldati nordafricani sbarcati con gli Alleati, storie di ordinaria malvagità che riflettono vicende realmente accadute, come quella narrata nell’indimenticabile La ciociara.
Con uno stile nitido, mai retorico anche quando si avverte una nota di malinconia per i tempi d’una volta, attraversato di quando in quando da una vena di ironia, di quell’ironia che serpeggia anche quando la nota del racconto potrebbe diventare tragica, L’ultima estate di Attilio Albergoni si caratterizza per la freschezza delle immagini, dei particolari che sembrano usciti dal pennello di un pittore, come quando descrive
“Muri composti di sassi grigi legati con un filo di malta bastarda; i tetti in coppi di cotto ricoperti da licheni e muffe secolari e i camini fumanti durante la rigida stagione invernale”.
Racconti diversi ma legati da quel filo rosso di sangue e di tragedia che percorse tutta la nostra penisola durante la ritirata dei Tedeschi e che si consiglia di leggere per non dimenticare.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: L’ultima estate
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